27/06/2005: comunicato stampa del comitato del Palazzo Verde di Sassuolo


Nel Palazzo Verde di Sassuolo in queste ore circa 300, tra poliziotti e carabinieri con tanto di elicotteri, stanno sgomberando, svuotando, sigillando e in certi casi murando gli
appartamenti di legittimi proprietari che sono stati allontanati manu militari dalle loro
abitazioni. La maggioranza sono immigrati che hanno pagato 45mila euro quelle abitazioni e a cui verrebbe restituito solo un terzo della cifra sborsata. Si tratta di un esproprio "mascherato" dietro ragioni di sicurezza e di ordine pubblico e dietro cui si cela con ogni probabilità una grossa speculazione edilizia.
Si sta montando una campagna (attraverso giornali come il Resto del Carlino) su presunti
spacciatori che vivrebbero nel Palazzo Verde e falsità di questo tipo per giustificare un atto assolutamente illegittimo portato avanti da una giunta di centrosinistra più Rifondazione.
L'assessore alla casa è un iscritto di Rifondazione.
Il partito finora ha avuto un atteggiamento ambiguo rispetto a tutta la vicenda. E' stata
minacciata l'uscita dalla giunta ma i compagni del Prc che hanno sostenuto la mobilitazione dei lavoratori immigrati sono stati sottoposti ad un vero e proprio processo nell'attivo del circolo degli iscritti di Modena da parte di esponenti
della maggioranza del partito.
Inoltre il partito non ha dato la propria adesione alla manifestazione del 18 giugno anche
se erano presenti dei compagni a titolo individuale.
Il comitato regionale dell'Emilia Romagna non ha approvato un ordine del giorno proposto dai compagni impegnati nella mobilitazione che proponeva di dare un sostegno aperto di
Rifondazione alla mobilitazione del Palazzo Verde, adducendo ragioni di metodo e motivazioni futili rispetto a uno scandalo inaudito che si sta producendo a Sassuolo.
Giro il volantino di convocazione della manifestazione del 2 luglio contro lo sgombero e
il comunicato stampa del Comitato casa di Via San Pietro, 6 che risponde alle falsità del Resto del Carlino. Giro inoltre due articoli scritti da Francesco Giliani, un compagno del Comitato politico regionale dell'Emilia Romagna che è stato impegnato fin dal primo giorno in questa mobilitazione.

Invito tutti i compagni a far circolare il più possibile questa informazioni e a inviare fax di solidarietà al comitato all'indirizzo fragibol@tin.it

27-6-2005

*****

Comunicato stampa

In merito al brutale sgombero poliziesco effettuato a partiredalle 6 di mattina del 27 giugno affermiamo:
1) Dopo il violento sgombero di questa mattina cade ulteriormentel'ipocrisia di sindaco e Giunta che nei giorni scorsi hannopontificato parlando di "allontanamento assistito". Stamattina almeno150 agenti di polizia, carabinieri e Guardia di Finanza in tenutaantissommoossa hanno sgomberato l'intero palazzo. La via era bloccatae nemmeno i giornalisti hanno potuto assistere allo sgombero. Lagente del palazzo è stata svegliata mentre si alzava per andare alavorare, i bambini non sono stati risparmiati: ad alcune famigliesono pure state sfondate le porte. E' questa la naturadell'operazione che il sindaco ha avuto la spudoratezza di chiamare"civile". Un ragazzo minorenne, Kamal, è stato picchiato e portatoin Questura quando ha tentato di entrare nel palazzo per aiutarealcuni parenti a portare via le valigie. E' vergognoso einaccettabile.
2) La polizia ha portato alcuni residenti a visitare i famosi alloggiproposti dal Comune a Ponte Fossa. Appartamenti minuscoli e nonigienici (sono stati visti anche dei topi!). Nonostante la situazionedi forte repressione, gli abitanti del palazzo verde non hannoaccettato di firmare la cessione del proprio appartamento al Comuneperché non ci hanno offerto nulla di certo e nulla di decente.
3) Rilanciamo con ancora maggior forza il corteo di protesta disabato 2 luglio (ore 15) contro questo sgombero inaccettabile.
4) Facciamo appello a CGIL-CISL-UIL, a cui molti di noi sonoiscritti, perché dichiarino uno sciopero provinciale in sostegnoalla lotta del comitato via san pietro 6 e contro la vergognosaoperazione poliziesca di questa mattina.
5) Rivolgiamo anche un appello al partito della rifondazionecomunista, di cui alcuni di noi sono militanti, perché rompaimmediatamente con la Giunta Pattuzzi a Sassuolo e con la stessa giunta provinciale, data la gravità dei fatti di questi giorni.

La lotta continua!

Firmato: comitato casa via san pietro 6

*****

Uno strano sgombero a Sassuolo: i proprietari si possono cacciare in malo modo se sono immigrati?
di Daniele Barbieri

Una telefonata alle 6,30 del mattino di lunedì 27 giugno preannuncia a chi scrive che “A Sassuolo stanno sgomberando tutte le famiglie del palazzo verde… è stato anche arrestato un ragazzo”. In attesa di ricostruire più tardi nei dettagli quello che è accaduto alle prime ore di oggi, vale spiegare cosa è successo nei giorni scorsi e nelle ore precedenti. In ogni caso questo secondo sgombero segnala il precipitare di una vicenda drammatica e che per molti versi appare incredibile.

Una diecina di giorni fa molti utenti della rete erano trasecolati nel leggere notizie che arrivano da Sassuolo. “Possibile? Proprietari di appartamenti, alcuni con mutui da estinguere, sgomberati all’alba da forze dell’ordine?” In rete girano i messaggi di Felicita e di Paolo Brini, dirigente nazionale Fiom, su una vicenda che a molti sembra non avere precedenti: è noto che spesso si sgomberano occupanti, nomadi (veri o presunti) oppure inquilini morosi ma proprietari … è senz’altro insolito.
Invece in rete si afferma che il 24 giugno, mentre i più sono al lavoro, si allontanano, manganelli alla mano, tredici nuclei familiari e poi si murano gli appartamenti; si promettono indennizzi ridicoli; non si discute… Di certo la stampa locale “motiva” il tutto con accenni tanto apocalittici quanto confusi al degrado tecnico del palazzo (vecchio di 30 anni) ma anche al “disagio sociale” (intorno girano spacciatori): un corto circuito logico e giuridico ma ad alto tasso emotivo. Accade a Sassuolo, pezzo importante della ricca e democratica Emilia, famosa per le ceramiche e purtroppo anche per l’altissimo inquinamento.

La domanda “possibile?” si riempie di ulteriori inquietudini visto che si parla di un palazzo abitato da extra-comunitari (più che in regola evidentemente, visto che hanno contratto mutui) e da qualche immigrato dal Meridione. E visto anche che qui non comanda la Lega Nord; anzi, nella giunta di centro-sinistra, l’assessore alla casa è di Rifondazione, partito che certo non sembra ostile gli immigrati.

Il palazzo verde

Quartiere Braida a Sassuolo: nel caldissimo pomeriggio di sabato 25 giugno gli abitanti del palazzo e altri cittadini solidali si riuniscono in assemblea. Vale la pena ascoltare quel che raccontano e le loro ragioni che, per ora, ben pochi sembrano aver preso in considerazione, men che meno il sindaco Graziano Pattuzzi, per la cronaca della Margherita.

All’inizio sembra più che altro una riunione di italiane e italiani solidali: militanti politici di Rifondazione (per lo più fanno riferimento al gruppo “Falce e martello”), i delegati di 5 fabbriche della zona ma anche persone che abitano nei palazzi vicini. Gli abitanti dell’edificio, migranti in grandissima maggioranza, sono lì e ascoltano; solo alla fine prenderanno la parola in tanti, talvolta in un fluido italiano venato da cadenze emiliane e talora con qualche difficoltà linguistica in più ma comunque tutti chiari nel dire “no allo sgombero senza giusti rimborsi” e saranno poi in prima fila nel volantinaggio che si allarga alle case intorno, ai semafori, persino nella vicina Modena.

Difficile anche all’ombra trovare tregua dall’afa ma gli organizzatori dell’assemblea hanno riserve d’acqua sufficienti per il centinaio di persone presenti. Gira l’idea di un corteo (il secondo dopo quello di sabato 18) ma si preferisce puntare alla prossima settimana, cioè al 2 luglio.
A introdurre il dibattito è Francesco: “Una trattativa bidone, il sindaco ci riceve (giovedì 23) malvolentieri e il giorno dopo si scatena la polizia, murando 13 appartamenti. Evidentemente non c’era volontà di dialogo”. Propone di mobilitarsi il 28 in occasione del Consiglio comunale e di organizzare turni contro altri sgomberi mentre “si cercano soluzioni vere per tutte le 58 famiglie del Palazzo verde”. Come altri Francesco dirà – gli applausi sono davvero scroscianti - che vengono cattivi pensieri quando il sindaco non risponde a una semplice domanda: cosa si prevede di fare qui dopo aver demolito l’edificio?

Prende la parola Paolo Brini, fra i primi a lanciare l’allarme (in coda all’articolo trovate i comunicati e la sua mail) per quanto stava accadendo a Sassuolo. Le famiglie già sgomberate “sono in luoghi indecenti come quel palazzo-palafitta di San Michele, sotto cui passa un canale, sperduto in campagna e senza una strada asfaltata”, i singles hanno un posto letto nel dormitorio di Ponte Fossa. Si parla di rimborsi ridicoli: chi ha pagato 45 mila euro ora dovrebbe accettare un rimborso di 15 mila e trasferirsi in un posto letto sborsando anche 280 euro al mese? “Le bugie fioccano e i giornalisti locali non sentono altre campane che il sindaco” insiste Francesco: “E se il palazzo verde è così mal messo come mai le banche hanno acceso mutui persino a maggio 2005?”. Infine, conclude Francesco: “Non dimentichiamo che è stato arrestato, senza spiegazioni, Khalid Soukri, residente al Palazzo verde. E’ forse un arresto politico visto che i vigili lo avevano fotografato mentre diffondeva volantini del Comitato casa San Pietro davanti alla moschea? Perciò se Khalid non viene rilasciato martedì faremo un presidio a Modena, al carcere Sant’Anna. Intanto chiediamo che l’assessore di Rifondazione esca dalla giunta come aveva annunciato se l’ordinanza di sgombero non fosse stata revocata”.

A margine dell’assemblea circola un comunicato di solidarietà (del 22 giugno) di Rifondazione – ma qualcuno poi dirà che è solo una bozza - di Reggio Emilia. Ma è noto che per ora gran parte del partito tace. Di sicuro nel pomeriggio del 26 giugno la giovane segretaria di Rifondazione modenese, Romina Bertoni preannuncia a chi scrive (una lunga chiacchierata al telefono) come quel che dicono e scrivono al Comitato casa San Pietro sia pieno di inesattezze, in sostanza difende le ragioni del sindaco di Sassuolo, puntualizza che alcuni degli sgomberati erano “consenzienti” e preannuncia un comunicato.

Un altro elemento di cronaca, strettamente politica, può essere interessante. Proprio sabato 25 e domenica 26 giugno, ovviamente per una coincidenza, si svolge (a Imola) il congresso regionale di Rifondazione: sulla vicenda di Sassuolo alcuni dei militanti sopra citati presentano una mozione che la “commissione politica” di Rc prima dichiara irricevibile perché “troppo locale” poi riammette al voto, poi di nuovo cerca convincere i promotori a ritirarla e alla fine, giunti alla votazione, boccia sonoramente. “Mi spiace che la maggior parte dei delegati di Rifondazione creda che i problemi sociali si risolvano con gli sgomberi” commenta un delegato, precisando: “Non lo dico per spirito di frazione visto che non appartengo alla ex mozione 3 o alla ex mozione 5”.

Baciami altrimenti ti spacco la faccia

Un passo indietro, cioè torniamo all’assemblea di sabato… Fra gli interventi è particolarmente applaudita la proposta dell’anagrafe auto-gestita, ovvero “visto che si insinua che nel palazzo abitino spacciatori, faremo un album con tutte le nostre facce spiegando dove lavoriamo… siamo lavoratori, operai e ci guadagniamo da vivere con il sudore non con le droghe”.

“Grazie” dice un ragazzo maghrebino: “le autorità cercavano di ingannarci e dirci che non potevamo abitar qui né pretendere soldi, che non possiamo protestare o manifestare. Invece voi ci avete ricordato che in Italia esistono ancora diritti, validi per tutti”. E poi molte parole amare e dure arrivano da altri immigrati: “Il sindaco ha detto a uno di noi: che ti lamenti, tanto sei abituato a dormire nelle stalle…”. E ancora: “hanno messo alcuni sgomberati in posti dove non dormirebbero neanche i cani, se volete vi mostriamo le foto. Sì alcuni si erano fatti convincere e altri impaurire ma poi quando hanno visto dove li stavano sbattendo hanno capito che era tutta una bugia”.

Scandendo le parole, a volte come sgranasse un rap, un altro immigrato chiede: “Voglio sapere dal sindaco p-e-r-c-h-é n-o-n s-i p-u-ò r-e-s-t-a-u-r-a-r-e i-l p-a-l-a-z-z-o? E’ vero, qui intorno c’è spaccio: ma perché fanno la guerra a noi proprietari e affittuari invece che ai delinquenti? Questi appartamenti sono di privati e allora come si permette il sindaco di intervenire senza neppure sentirci? E’ vero che una banca offre miliardi all’amministrazione per questo posto? Mi spiegate cosa significa questa parola magica d-e-m-o-c-r-a-z-i-a che tutti usano? Io per ora la traduco così: baciami o ti spacco la faccia”.

Un terzo immigrato parla in difesa del “nostro fratello arrestato” e altri invitano all’unità, a non cedere.

“E’ un buon segno che il contro-comitato, insomma il presunto gruppo di cittadini pro-sgombero sia abortito, vuol dire che il sindaco non ha convinto tutti. Quanto alla lotta contro la delinquenza, beh noi siamo d’accordissimo”. Ad assemblea conclusa ancora storie, molte voci (alcune credibili altre più fantasiose) e l’invito al giornalista - “chiederai al sindaco di rispondere a te visto che a noi non vuole farlo?”- con l’ovvia promessa: “certo, questa storia è troppo strana perché i giornalisti non guardino un po’ dietro le vetrine”.

*****

Documento-1

Il comitato casa via San Pietro 6 ha scritto il seguente volantino e mi ha incaricato di diffonderlo. La situazione per gli inquilini che sono tutti lavoratori immigrati, per lo più iscritti alla Cgil, di questo palazzo è drammatica. Domattina la giunta di centro sinistra sgombererà con la forza tutti gli abitanti del palazzo, di cui tra l'altro molti sono addirittura proprietari di appartamenti rimborsati in misura bassissima e senza garanzie certe. Prego di pubblicare il volantino e diffondere la notizia. per ulteriori informazioni potete scrivere a questo indirizzo e-mail o telefonare.
CHIEDO A TUTTI I COMPONENTI DI RIFONDAZIONE PRESENTI NELLE ISTITUZIONI DI PRENDERE UNA POSIZIONE NETTA E CHIARA DI APPOGGIO A QUESTI LAVORATORI IN LOTTA PER IL DIRITTO ALLA CASA E CONTRO LA GIUNTA
Paolo Brini Comitato Centrale Fiom Cgil (fmrbri@tin.it, 340 5041453)

*****

Appello alla popolazione e ai lavoratori di Sassuolo

Noi, abitanti di viale san Pietro 6 (il famoso palazzo verde) siamo lavoratori che guadagnano da vivere col loro sudore in fabbrica. Siamo in lotta contro l’arbitrario decreto di sgombero promosso dalla giunta.
Il sindaco usa come pretesto che l’edificio non è agibile, però quando il 12 giugno ci siamo offerti di fare in prima persona tutti i lavori di ristrutturazione necessari il sindaco ha rifiutato. Ci siamo anche offerti di allontanare dal palazzo vandali, spacciatori e ubriaconi pur non essendo compito nostro.
In realtà, dietro questo sgombero c’è una probabile speculazione edilizia e il totale disprezzo verso le condizioni di vita e la dignità dei lavoratori.
Chiediamo solidarietà a tutta la popolazione ed ai lavoratori di Sassuolo. La casa è un problema di tutti. Facciamo appello ai sindacati (Cgil-Cisl-Uil) e ai partiti di sinistra (DS e Rifondazione Comunista) perché appoggino la lotta per i nostri diritti.
Rivendichiamo:
1. la revoca dello sgombero per dare tempo ai condomini, con l’aiuto del comune, di ristrutturare l’immobile.
2. un eventuale trasferimento dei condomini potrà essere accettato solo se: non con l’uso della forza, garantendo come contropartita una casa di proprietà che abbia condizioni uguali per i proprietari e affitti equivalenti per gli inquilini.
Se la giunta non accoglierà queste legittime rivendicazioni resisteremo e chiediamo la solidarietà di tutti
Comitato Palazzo san Pietro

*****

Documento-2

In questi ultimi giorni da più parti, a cominciare dalle istituzioni, sono state diffuse notizie false e strumentali sulle vere ragioni che ci hanno spinto a intraprendere questa lotta.
Il sindaco dice che questo provvedimento di sgombero coatto è un gesto di grande civiltà. Noi rispondiamo che questo è un gesto di grande INCIVILTA’!
Si dice che abbattendo questo edificio si farà pulizia dallo spaccio e dalla micro-criminalità: FALSO. In questo modo non vengono colpiti gli spacciatori e i delinquenti ma gente onesta che lavora duramente come tutti voi. Le stesse forze dell’ordine non solo ci hanno detto di sapere che gli spacciatori della zona sono 20-25 e NON abitano nel palazzo, ma anche che da quando è cominciata la nostra lotta lo spaccio in zona è notevolmente diminuito. D’altronde, qualcuno pensa seriamente che con uno sgombero si risolva il problema della tossicodipendenza e dello spaccio a Sassuolo? Il problema c’era prima e ci sarà anche dopo, perché non è una questione di ordine pubblico ma sociale.
Si dice che gli abitanti del palazzo devono andarsene perché la struttura dell’edificio non è agibile. Siamo i primi ad ammettere che le condizioni dello stabile non sono buone, ma perché la giunta ha lasciato che lo stabile si riducesse così? Un amministratore è scappato con 150milioni dei nostri soldi e nessuno ci ha mai rimborsato. Perciò da mesi non possiamo pagare le bollette, ma questo avviene anche in altri palazzi vicini e la ragione è perché non riusciamo ad arrivare a fine mese col nostro salario. Chiediamo alla giunta comunale: pensate di risolvere il problema di chi fa fatica ad arrivare a fine mese con la repressione? È questo il modello di società che il sindaco vuole?
La realtà è che oggi tocca a noi ma domani toccherà a tante altre famiglie di lavoratori, italiani e stranieri, che saranno sgomberate dalle loro case in nome della speculazione e del profitto di pochi.
Noi non abbiamo problemi a trasferirci in case situate altrove nella città, ma CHIEDIAMO DI ESSERE TRASFERITI E NON SGOMBERATI E CHIEDIAMO CHE CI VENGANO GARANTITE PARI CONDIZIONI, ALTRIMENTI NON SIAMO DISPOSTI AD ANDARCENE!
• Molti di noi hanno pagato le loro case 45-50mila euro. Non possiamo accettare che in cambio ci venga dato un rimborso di 15mila euro e un posto letto in affitto! Chiediamo una casa di proprietà di pari condizioni.
• Non possiamo accettare che chi è in affitto venga buttato per strada e basta. Già 7 di noi mentre erano al lavoro si sono visti murare le loro case e costretti da allora a dormire in auto! Chiediamo che venga a tutti loro garantita una casa in affitto a prezzi calmierati, come dovrebbe essere per tutti i lavoratori.

Chiediamo solidarietà e unità nella lotta ai lavoratori e a tutta la popolazione di Sassuolo.
La casa è un problema di tutti, la casa deve essere un diritto per tutti!

…attendiamo fiduciosi risposte da sindaco e giunta comunale
Comitato casa palazzo San Pietro


http://www.autprol.org/