27/06/2005: Difendere la libertà ovunque


In un città come Torino dove:
· la notte fra l'11 e il 12 giugno quattro macchine a fari spenti si fermano nei pressi della casa occupata Barrocchio, dove tutti dormono, forzano la porta ed entrano nel cortile: il rumore sveglia gli abitanti. Due accorrono e vengono immediatamente accoltellati. Uno di loro verrà operato d'urgenza perché la lama fascista gli perfora l'intestino. Per un pelo non ci scappa il morto.
· Sabato 18 giugno. Un migliaio di antifascisti si ritrovano in piazza Madama Cristina per denunciare le aggressioni e per segnalare il clima omertoso che accompagna le imprese dei nuovi fascisti.
Il presidio, vista la buona partecipazione, si trasforma in corteo e raggiunge via Po. Qui viene bloccato dagli agenti che non vogliono farlo passare da piazza Castello: il salotto buono della città non deve sentire che lo squadrismo è tornato a Torino.
Partono le cariche, la caccia all'uomo sotto i portici, la via viene invasa dai lacrimogeni. Due manifestanti vengono arrestati: entrambi si sono fermati per aiutare altri caduti a terra quando vengono fermati e gettati sul cellulare.
· 21 giugno. Il giudice davanti cui sono trascinati Massimiliano e Silvio, i due anarchici arrestati durante le cariche del 18, decide che vengano rinviati a giudizio per "resistenza e lesioni": evidentemente prendere manganellate in questo paese è una colpa. E, fatto inaudito, vengono trattenuti in carcere invece di essere liberati come in genere avviene per questo genere di accuse: una decisione politica maturata nel clima da caccia alle streghe che i poteri forti hanno voluto imporre in città.

È necessario non chinare la testa

Sabato 2 luglio alle 15
da Piazza XVIII dicembre - Porta Susa di fronte alla lapide che ricorda i martiri dell'eccidio fascista del 18 dicembre 1922, tra i quali Pietro Ferrero, anarchico, segretario della FIOM.

partirà un corteo che si concluderà nei pressi della lapide che ricorda il partigiano anarchico Ilio Baroni caduto in combattimento il 26 aprile 1945.
L'antifascismo libertario ha radici antiche a Torino e non si farà piegare.

Per la liberazione di Massimiliano e Silvio
Per la libertà di manifestare
Perché l'antifascismo non si arresta

Vogliamo raccontare alla città quello che è accaduto, vogliamo rivendicare la libertà di farlo.
L'antifascismo è scritto nella storia di Torino, che, in vent'anni di resistenza alla dittatura, ha pagato un durissimo prezzo di sangue il proprio amore per la libertà e la giustizia.
Facciamo appello a tutti coloro che si riconoscono in queste idee ed in questi valori affinché partecipino ed aderiscano alla manifestazione del 2 luglio.

Federazione Anarchica Torinese - FAI
Corso Palermo 46 Torino

Per informazioni e adesioni:
fat@inrete.it
011 857850
338 6594361

http://www.autprol.org/