15/05/2005: Aggiornamenti da Lecce


Il 12 maggio, a conclusione dell'operazione denominata "nottetempo" sono state eseguite 16 perquisizioni domiciliari. Le case dei compagni sono state perquisite con i soliti modi violenti caratteristici della polizia; uomini della digos,tra cui alcuni incapucciati,che rovistavano ovunque, elicotteristi ed artificieri per uno spiegamento di 150 uiomini per la sola provincia di Lecce. Un compagno è stato condotto nella sede del Capolinea in via Adua (i poliziotti hanno aperto la porta con le proprie chiavi) dove ha assistito alla perquisizione, alle riprese video e al sequestro degli oggetti presenti nel locale (libri, magliette, spillette e volantini).
Sono stati arrestati 5 compagni con l'accusa di associazuione sovversiva con finalità di terrorismo, altri 8 indagati a piede libero con la stessa accusa e due per manifestazione non autorizzata. Le accuse si reggono su prove assolutamente congetturali, derivanti da intercettazioni telefoniche e ambientali, nonchè da un rilevatore gps installato nell'auto di un compagno.
Da questo materiale gli inquirenti evincono la responsabilità dei compagni negli attacchi ai bancomat di Banca Intesa, alla pompa del distributore Esso, alla porta del duomo di Lecce e alla casa della sorella di don Cesare Lodeserto.
Scritte murali sono state attribuite in modo ridicolmente arbitrario.
E' chiaro che l'operazione, condita dallo strombazzare della stampa locale, è un ennesimo esempio di montatura giudiziaria basata su prove inesistenti.
Sappiano lor signori, che gli anarchici non conoscono ne capi ne dirigenti, per cui in carcere non hanno portato nessun "vertice" o "mente" che dir si voglia. Le menti dei compagni sono distinte, iindipendenti e unite nella lotta quotidiana contro ogni forma di sfruttamento.
Lo scopo di questa messinscena è scoraggiare ogni tipo di espressione di dissenso, criminalizare i compagni facendo terra bruciata attorno a loro.
Sappiamo che in una società in cui tutto è merce la galera è lo strumento deterrente di ogni forma di dissenso, funzionale a garantire un omologazione, un'apatia sociale necessaria al capitalismo.Vorrebbero che ci accontentassimo mestamente delle briciole che cadono dal banchetto dei potenti, invece cio' che vogliamo è un mondo diverso, egualitario ed antiaautoritario.
I compagni sono stati brutalmente attaccati per aver solidarizzato con gli altri esclusi, gli sfruttati, glli immigrati deportati e rinchiusi perchè sprovvisti di permesso, dileggiati come sub-umanità e coperti dall'indifferenza sociale. La solidarietà fra gli sfruttati è cio che piu' teme il potere, è l'eventualita che fa tremare la terra sotto ai piedi a coloro che ci chiamano terroristi.
Oggi esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai compagni attaccati e detenuti, domani saremo di nuovo insieme nella lotta di sempre.

LIBERTA' per Marina, Annalisa, Saverio, Salvatore e Cristian.
LIBERTA' PER TUTTE-I FUOCO AI LAGER E ALLE GALERE

L'indirizzo del carcere è:
Casa circondariale
Borgo S.Nicola
73100
Lecce

Marina e annalisa si trovano ai domiciliari.

Per le spese legali usare il c.c.p. num. 56391345 intestato a Marina Ferrari

Anarchici del Capolinea

http://www.autprol.org/