20/04/2005: Vittorio Trupiano, secondo giorno di sciopero della fame


Ai compagni

Oggi, secondo giorno di astinenza totale dal cibo, solo caffè amaro ed acqua, mi è venuto a trovare un mio caro amico, che forse già avete sentito nominare per essersi occupato di Paolo, di Galasso, per aver prestato la propria disponibilità a periziare i resti di Marcello, invano perchè come sapete ci è stata negata la riesumazione della sua salma e che si accinge a visitare Catgiu che insieme ad altri compagni quali Colafeltra e Geraci sono stati dirottati "per punizione" da Spoleto presso il lager di Secondigliano.
In particolare, compagni, sappiate che l'anziano paraplegico Francesco Catgiu, compagno anarchico, uomo serio e di principi, è in isolamento, un vergognoso e criminale isolamento, solo perchè ha protestato contro la ingiustificata sostituzione di alcuni medicinali con altri, quali il valium, medicinali grazie ai quali riusciva a sopravvivere.
Francesco non dovrebbe nemmeno stare in carcere, in nessun carcere, tanto è ridotto male, mi spiace solo che al momento in cui ho cominciato ad interessarmene avevo altre priorità (Paolo, in particolare) che lui stesso mi esortò a non trascurare nemmeno per un attimo.
Sono molto legato a Francesco, è impossibile non amarlo, e di lui si sta occupando.. uno dei miei difensori.
Vi dicevo del medico, il mio amico Luigi Comite di Mascambruno, il quale mi ha detto che rispetta la mia scelta, ma non ha potuto fare almeno di ammonirmi sui rischi enormi, segnatamente dell'apparato cardiaco, che corro non nutrendomi, e ciò a causa dei medicinali che sono costretto a non sospendere per la cura dei miei 3 tumori, medicinali ad alto tasso cortisonico, anfetaminico, medicinali, tutti, da dover ingerire a stomaco pieno.
Mi ha aggiunto che in questo stato posso durare non oltre 10 giorni.
Gli ho, allora, detto "se preferisci mangio, ma sospendo la terapia". Se ne è andato sconsolato perchè mi conosce a fondo, sa che se sono sopravvissuto alla mia carcerazione senza farmaci ciò lo si dovette solo ad una gran voglia di vivere e di dimostrare la mia innocenza, nella convinzione che di lì a poco si sarebbe fatta piena luce su tutta la faccenda.
Sono viceversa trascorsi 18 mesi, ed a parte la ritrovata libertà, c'è ancora il buio più pesto su quanto accadde nell'ottobre del 2003.
Volevo solo chiarezza, essere giudicato, nemmeno questo mi è stato possibile, sono diventati tutti incompatibili a giudicarmi, sono tutti sotto il tallone dei servizi e della dia, che non sapendo come fare a condannarmi, non avendo un cazzo nei miei confronti, non hanno trovato di meglio che tenermi..sospeso.
E' contro ciò che sto protestando, contro il diritto negatomi ad avere un giusto processo in termini brevi, e non sono il solo a trovarmi in questa condizione.
Lotto per tutte le vittime della malagiustizia, questo sistema deve cambiare e questo regime deve andarsene.
E' dal 97 che mi stanno dando la caccia, ma da quando ho sposato l'ideologia comunista, e mai matrimonio fu così perfetto, la caccia è diventata un safari. Probabilmente è anche colpa degli avvocati se su tutto ciò non è stata fatta ancora chiarezza: ne ho tirati
tanti fuori io, anche col fine pena "mai", e questi inetti non sono capaci di imporsi.
Ricordo come fosse ora, quando ero in carcere, come mi autoscarcerai, nel senso che se non dicevo fate così, fate questo, fate quello, probabilmente ero ancora la.

Vittorio Trupiano
di Domenica, 17 Aprile 2005 - 02:22 AM

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