21/03/2005: NEANCHE UN SOLDO PER LA GUERRA E LA REPRESSIONE


RIPRENDIAMOCI LE NOSTRE SCUOLE
NEANCHE UN SOLDO PER LA GUERRA
E LA REPRESSIONE

Il 18 marzo, alla vigilia del secondo anno di guerra, gli studenti e
i lavoratori della scuola scendono in piazza per difendersi dagli
attacchi del governo Berlusconi e dell’Organizzazione Mondiale del
Commercio (il WTO, l’organismo che stabilisce le direttive di
evoluzione del sistema capitalistico in ogni ambito, dall’agricoltura
all’istruzione).

La riforma Moratti che oggi sta attaccando l’istruzione pubblica, non
è che l’ultimo tassello di un processo, iniziato con la riforma
Berlinguer del governo di centro-“sinistra” che mira a subordinare
l’istruzione degli studenti agli interessi dell’industria e del mercato
del lavoro anche attraverso stage “formativi” non retribuiti ed
obbligatori per gli studenti degli istituti tecnici e professionali che
mirano ad eliminare la formazione culturale nelle scuole sostituendola
in toto con la formazione lavorativa. Vengono così usati gli studenti
come manodopera a costo zero anche per ricattare i lavoratori regolari.
Agli studenti non viene più fornito un bagaglio di conoscenze e di
linguaggio per una riflessione complessiva ma la capacità di essere
flessibili, la capacità di rispondere in tempi rapidi a quesiti
elementari cosi come vogliono le agenzie interinali e I call-center.
Nel contempo la riforma mette in competizione le scuole
trasformandole in imprese e dividendole in scuole di serie A per i
figli dei borghesi e scuole di serie B-C per i figli dei proletari. A
fare le spese di questa competizione non sono solo gli studenti, ma
anche il personale scolastico, colpito da licenziamenti e precarietà,
ed in balia di “dirigenti” onnipotenti.

In Italia oggi si sta fondamentalmente cercando sempre più di
riproporre il sistema educativo americano: come é stato per la
costruzione e lo sviluppo delle belle e funzionali scuole private e la
lenta degradazione e ghettizzazione degli istituti professionali, la
reintroduzione del doppio binario formativo, oggi notiamo l’abbandono e
la disgregazione del sistema scolastico in generale, e il rafforzamento
del sistema carcerario minorile. Il ministro Castelli, per esempio,
oggi é deciso a costruire in Italia 18 nuove carceri minorili.
I giovani che abbandonano le scuole sono unicamente una conseguenza
della distruzione lenta ma progressiva dell’idea di formazione
culturale in atto oggi nel nostro paese. I tagli alle scuole pubbliche,
il privilegiare l’industria bellica o repressiva del nostro paese ne
sono solo una parte.

Bloccare la riforma deve essere un obbiettivo di tutti e tutte, come
piccola parte della lotta per bloccare il sistema economico e
produttivo del capitale, per distruggere il concetto attuale di
scuola-ipresa.

CONTRO LA PRECARIETA’ E CONTRO LA REPRESSIONE

RETE ANTAGONISTA STUDENTI AUTORGANIZZATI
-ASSEMBLEA PER L’AUTORGANIZZAZIONE STUDENTESCA- AUT.STUD.

INFO: AUTstud@hotmail.com

Fip: c.so garibaldi 89/b 15/3/2005


AUTstud@hotmail.com

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