04/03/2005: anniversario aggressione iraq


IRAQ 2003-2005: 2 ANNI DI OCCUPAZIONE, 2 ANNI DI RESISTENZA!
Le elezioni in Iraq, lungi dal rappresentare un passo verso la soluzione dei problemi del popolo iracheno, sono un'ulteriore tappa della guerra condotta dall'imperialismo nell'area mediorientale. Una tappa che oggi vede il criminale attacco, con bombardamenti e rastrellamenti di popolazione civile a Ramadi, dopo quello analogo di Falluja.
La strategia adottata dagli USA e dai loro alleati è la stessa utilizzata in Vietnam prima e, più recentemente, in Afghanistan: voto sotto occupazione militare, organizzato dalla CIA e dal fantoccio di turno Allawi. D'altronde, non a caso, gli unici osservatori internazionali sono stati i marines di pattuglia nelle strade!
La continuità storica nell’intervento dell’imperialismo nord-americano è mostrata anche dal personale politico-militare che lo rappresenta: da Rumsfeld a Negroponte tristemente noto per essere,tra l’altro, il promotore degli squadroni della morte in Centro-America. Gli imperialisti hanno scatenato una massiccia campagna di propaganda dei mass-media tesa a convincere tutto il mondo che gli stati occidentali sono capaci di esportare libertà e giustizia.
Il proletariato internazionale e i popoli oppressi ben conoscono questa libertà e questa giustizia fatte di sfruttamento e miseria, imposte con il napalm, l'uranio impoverito e i lager come Guantanamo e Abu Ghraib.
L'arrogante affermazione di una presunta supremazia, condotta a suon di bombardamenti devastanti e veri e propri campi di concentramento, rende sempre più evidente la similitudine dell'imperialismo USA con il nazismo.
L'imperialismo italiano partecipa a questi "nobili ideali" con l'intervento politico e militare nell'area mediterraneo-mediorientale, dispiegatosi storicamente dal Sinai al Libano, dalla Jugoslavia all'Afghanistan e all'Iraq. Inoltre, sul proprio territorio, lo stato italiano conduce continue operazioni repressive che portano all'arresto di numerosi esponenti della comunità araba e collabora ad operazioni di guerra sporca, condotte dalla CIA, quali ad esempio il sequestro, avvenuto a Milano, del cittadino egiziano Abu Omar, successivamente detenuto e pestato nella base USA di Aviano e trasferito segretamente nelle carceri egiziane del servo USA Mubarak dove è stato torturato.
Anche l'occupazione militare dell'Iraq si inserisce nel contesto della crisi generale del capitalismo che alimenta la tendenza alla guerra imperialista. In questo ambito, l'imperialismo USA ha condotto e conduce una vera e propria strategia di ridimensionamento e annientamento di alcune "potenze regionali" non asservite, preparando piani di intervento diretto (ad esempio contro Iran e Siria) e alimentando processi di guerra civile interni in tutta l'area.Tutto ciò per salvaguardare e accrescere i propri interessi economici riaffermando il dominio politico-militare.
Anche gli stati europei si collocano pienamente all'interno delle politiche di guerra imperialista, pur in maniera diversificata: alcuni governi si schierano esplicitamente con gli USA, altri tendono a costituire un asse concorrenziale ad essi, come nel caso di Francia e Germania. Queste politiche riflettono gli interessi delle diverse frazioni di borghesia imperialista.
E' in questo quadro europeo che anche in Italia, al di là delle mozioni parlamentari, la politica del centro-sinistra rappresenta specifici interessi imperialisti, affiancando la storica fedeltà dell'Italia allla NATO al rafforzamento di una politica "europeista". Questa politica si articola fino all'interno dei movimenti contro la guerra attraverso Rifondazione Comunista e i vari leaders "no global": essi, portando avanti una politica revisionista e riformista, depotenziano il Movimento, incanalandolo in una prospettiva compatibile con lo stato di guerra permanente.
Al contrario, l'elemento centrale che deve sempre più caratterizzare i movimenti di opposizione alla guerra in Iraq, è il sostegno esplicito alla Resistenza dei popoli iracheno, palestinese e afghano. La Resistenza irachena non è un insieme di gruppi fanatici allo sbando, ma rappresenta il tentativo di unire tutto il popolo iracheno per scacciare gli occupanti e autodeterminarsi.
La Resistenza Irachena e l'Intifada Palestinese, sono d'esempio anche per gli altri popoli oppressi, per la necessità e possibilità di ostacolare i piani dell'imperialismo e l'allargamento della guerra.
L'imperialismo però, potrà essere sconfitto solo con l'affermarsi su scala planetaria del Processo Rivoluzionario per il Comunismo. Questo Processo consegue dei significativi avanzamenti, nel Tricontinente attraverso le Guerre Popolari condotte dai Partiti Comunisti in Perù, Nepal,Filippine e nei movimenti popolari a guida rivoluzionaria che si estendono in India e in Asia Meridionale; nelle Metropoli del centro imperialista, con lo sviluppo dei termini organizzativi adeguati a favorire la ripresa dell’autonomia di classe, attraverso la lotta per il potere, unico sbocco rivoluzionario all’estensione in prospettiva delle lotte proletarie.
- CONTRO L'IMPERIALISMO E' NECESSARIO LOTTARE! E' POSSIBILE VINCERE!
- SOSTENERE LA LOTTA DEI POPOLI OPPRESSI!
- SVILUPPARE LA LOTTA RIVOLUZIONARIA NELLE METROPOLI!
Centro Proletario Ilic
MI 1/3/2005 e-mail: centroilic@libero.it



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