28/02/2005: Nuovi articoli in italiano sul sito della lega anti-imperialista


- Giornata mondiale contro la guerra il 19 marzo
Il Comitato promotore della manifestazione del 19 marzo 26-02-2005

A due anni dall'invasione dell'Iraq, visti i pericoli dell?escalation della guerra permanente In Medio Oriente , stante quanto è stato ribadito e rilanciato dai movimenti sociali nel Forum Sociale Mondiale a Porto Alegre, il movimento contro la guerra fa appello ad una straordinaria manifestazione globale il 19 marzo.

- Indagini sui monopolisti dell?energia dei Balcani
Jadranka Gilic 25-02-2005

L?azienda britannica EFT in Italia è nota per la questione legata alla centrale idroelettrica Buk Bijela e la minaccia del canyon del fiume Tara. Oggi tale azienda è sotto inchiesta in diversi Paesi per malversazioni e tangenti, sospetti pure i rapporti coi politici locali ed esteri.

- Iran e Siria formano un fronte comune dinanzi alle minacce USA
Red Voltaire 23-02-2005

In un articolo di Paul Labarique, la Red Voltaire informava che il Sig.Bush, nel suo discorso del 2 febbraio sullo stato dell'Unione, aveva reso note le azioni pianificate per il 2005 rilanciando il suo progetto di rimodellamento del ?Grande Medio Oriente?, una zona geograficamente discontinua nella quale Washington pretende imporre la sua legge mediante il ?soft power? (attraverso mezzi diversi dalla forza militare).

- L'appello per la giornata mondiale contro la guerra del 19 marzo emersa dall'Assemblea di Porto Alegre
Forum Sociale Mondiale 22-02-2005

Nel giorno delle elezioni in Iraq, il movimento contro la Guerra, le coalizioni e le organizzazioni presenti al foro mondiale si sono riunite in un?Assemblea contro la guerra ed hanno convocato una mobilitazione massiccia nei giorni 19 e 20 marzo. Rappresentanti di oltre 33 paesi, tra cui Iraq e Palestina, hanno discusso di strategia e di azioni oltre il 20 marzo.

- Iraq, gli operai petroliferi: "Lasciate il nostro paese"
Hassam Juma'a Awad 21-02-2005

Dal primo giorno dell'invasione, gli operai hanno resistito all'occupazione. "Siamo iracheni, conosciamo il nostro paese, possiamo prenderci cura di noi stessi e ricostruire una nostra società democratica".

- Guerra e disequilibri dello sviluppo capitalisitico: le cause strutturali dell'imperialismo
Bruno Steri 20-02-2005

Quando, nella contesa delle idee e dei congressi di partito, insistiamo pervicacemente a valorizzare la portata conoscitiva e politica di una categoria come quella di imperialismo, non lo facciamo per un desiderio smodato di custodire reliquie ma perché siamo convinti che tale categoria serva - oggi più che mai - ad illuminare un tratto profondo del funzionamento (o per meglio dire: delle disfunzioni) del modo di produzione di merci in cui siamo immersi, che essa contribuisca ad individuare un movente essenziale che preme sull?odierno sistema di rapporti internazionali e che determina i conflitti in esso insorgenti.

- Fallujah: la verità, finalmente
Salam Ismael 19-02-2005

Il Dott. Salam Ismael lo scorso mese ha portato aiuti a Fallujah. Questa è la storia di come gli Stati Uniti hanno assassinato un'intera città.

- Rafik Hariri ed il trucco d?incolpare la Siria
Kurt Nimmo 17-02-2005

Il titolo seguente, pubblicato dall?apparato di propaganda Voice of America - creata dall'Agenzia d?Informazione USA ed operante a fianco della CIA - dice tutto in poche parole: Israele dà il benvenuto alle pressioni sulla Siria; Campagna per bloccare l?accordo sui missili russi.

- Iraq : la devastazione
Dahr Jamail 16-02-2005

La devastazione dell?Iraq? Da dove devo cominciare? Dopo aver lavorato per sette degli ultimi dodici mesi in Iraq, sono sempre sopraffatto, già dalla stessa idea di accingermi a farlo, dai tentativi di descrivere questa devastazione.

- La gatta frettolosa. I gattini ciechi. Il gatto dello Cheshire e
Fulvio Grimaldi 15-02-2005

Ci rintronano ancora nella testa gli "8 milioni di voti per la democrazia" urlati indistintamente da tutta "L'Unione" (un apostrofo rosa tra le parole t'amo di Bertinocchio a Mastella e viceversa) che tanto è indistinta e slabbrata da racchiudere, nei momenti stellari, cioè della massima abiezione, tutto l'arco mistificazionale che va da Bertinotti a Calderola, da Ingrao a Gasparri. E' abbastanza impressionante vedere nel paese delle meraviglie il Gatto dello Cheshire irretire con le sue balle la finta tonta Alice, entrambi ormai del tutto sucubi alla Regina di Pique.

- "I processi d?integrazione oggi in America Latina, continente in trasformazione, in Europa e fra le Regioni"
Partito Comunista della Grecia 12-02-2005

Apprezziamo e salutiamo le importanti forme di resistenza dei popoli che difendono la loro indipendenza e sovranità nazionali, in particolare il rafforzamento delle forze del governo bolivariano in Venezuela. La realizzazione del XVI Festival Mondiale della Gioventù e gli Studenti a Caracas nel prossimo agosto, sarà un fatto culminante per il movimento antimperialista giovanile ed un passo importante per promuovere la solidarietà antimperialista coi popoli in lotta dell?America Latina e di tutto il mondo.

- Legge marziale in Nepal
Sara Shneiderman e Mark Turin 11-02-2005

Il re Gyanendra ha annunciato la dissoluzione del governo e la sospensione di alcuni diritti fondamentali. Molti temono una svolta anti democratica del Nepal e la perdita dei diritti faticosamente guadagnati.

- Il movimento operaio e sindacale in Germania
Istituto di studi comunisti "Karl Marx? Friedrich Engels" 10-02-2005

L?esperienza sindacale della Germania, ossia dell?ex Repubblica Federale Tedesca, RFT , ruota attorno alla problematica della cogestione, cardine della strategia post-bellica del sindacato della RFT, una strategia che lo stesso sindacato definisce come ?cooperazione conflittuale? tra le forze sociali.

- La lotta economica e quella contro la guerra non possono essere disgiunte
Associazione comunista "Pianeta Futuro" 09-02-2005

Gli ultimi anni hanno determinato una crisi, forse irreversibile della forma partito (crediamo opportune riflessioni non banali sul ruolo delle organizzazioni di massa e sui processi di partecipazione democratica alle istanze di cambiamento) ma nello stesso tempo è cresciuto il consenso verso lo strumento sindacale e verso la forma di movimento (al cui interno si riproducono logiche e dinamiche non sempre democratiche anzi spesso verticistiche).

- Le tre ?I? della GAD in Iraq: Ingenui, Idioti o Infami?
Fulvio Grimaldi 08-02-2005

Ci eravamo a malapena ripresi dallo Tsunami mediatico della settimana della memoria che ci aveva lasciato spiaggiati tra una metà di moltitudini di vittime e macerie, tutte ebree. E, dalle foibe lo Tsunami ? con Bertinotti che cazzava la randa - ci aveva scaraventato addosso anche qualche colonna di ?poveri italiani brava gente?, a volte con ancora l?olio di ricino in tasca. L?altra metà della moltitudine di vittime, pure sei milioni, comunisti, antifascisti, zingari, omosessuali, irregolari, robine varie, lo Tsunami le deve aver sepolte nella fossa indonesiana da cui era scaturito.

- Dopo le elezioni in Iraq: non perdere il filo
Carlos Varea 06-02-2005

Lo scorso 31 gennaio si celebravano in Iraq le elezioni imposte dall'Amministrazione Bush. Sembrerebbe che questo consenta di fare tabula rasa di ciò che è successo nel paese in questi ultimi 20 mesi o, che è lo stesso, ignorare che la convocazione elettorale scaturisce da una guerra d?aggressione e da un?occupazione illegale. Conviene, certamente, non perdere il filo. Ecco allo scopo un copione di base.

- Un Nuovo Secolo Americano? L?Iraq e le guerre sconosciute euro-dollaro
F. William Engdahl 04-02-2005

Nonostante l?apparente rapido successo militare degli Stati Uniti in Iraq, il dollaro Americano come valuta sicura di scambio, deve ancora trarne profitto. Ed è un sviluppo inatteso, dal momento che molti scambisti si erano aspettati che il dollaro, dalle notizie di una vittoria americana, si sarebbe fortificato. Invece il capitale sta rifluendo largamente fuori dal dollaro, nell'euro.

- Sulle elezioni in Iraq
International Action Center 02-02-2005

I media e l?Amministrazione Bush stanno marciando a pieno ritmo nello strombazzare le elezioni di domenica, 30 gennaio 2005, come una vittoria per la democrazia. Comunque, queste elezioni non variano nulla nel panorama Iracheno. Il giorno dopo le elezioni, il popolo dell?Iraq si è svegliato ancora con i 150.000 soldati USA che occupavano il loro paese, con Ayad Allawi, il designato capo dello stato in attività CIA, e con i progetti del Pentagono per la costruzione di 14 basi militari permanenti che tranquillamente andavano avanti.

- Quello che non vi hanno detto sulle "elezioni"
Dahr Jamail 01-02-2005

La giornata di sangue e di elezioni è terminata e le grancasse roboanti dei grandi media miranti a farne un brillante mostra di « democrazia » non emettono che un ruggito fiacco.

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