27/02/2005: Pestaggi al carcere di Tolmezzo


Due pestaggi nell'arco di ventiquattro ore. E' successo nel carcere di Tolmezzo, periferia Nord di Udine, nella sezione 2a. Pestaggi concatenati e assolutamente senza motivo. Il primo detenuto a cadere sotto i calci e i pugni degli agenti penitenziari aveva chiesto di uscire dalla sua cella per andare a prendere una cipolla: tutto qui. E' un tunisino, si chiama Mohammed.
Le guardie gli hanno aperto la porta della cella e lui ha attraversato il corridoio, poi, mentre camminava, qualcuno, da una cella chiusa, gli ha chiesto del caffè. Mohammed ha ottenuto la sua cipolla, ha ottenuto anche il caffè, ha fatto quattro chiacchiere, rubate nello scambio dei "pani quotidiani". Ha portato il caffè alla cella 11, ha preso una padella alla cella 9, le solite cose nella giornata di un detenuto.

Ma mentre tornava verso la sua cella è stato invitato dalle guardie ad avvicinarsi al loro gabbiotto. Sono passati solo pochi attimi ed è iniziato il pestaggio: feroce. Nella sezione si sono alzate subito grida di protesta, ma gli agenti non si sono fermati. Mohammed è stato risbattuto in cella grondante sangue. Era il 6 febbraio.

La mattina dopo, verso le undici e mezza, dallo stesso gabbiotto delle guardie dove il giorno prima era stato picchiato Mohamed, è arrivato un nuovo invito, questa volta il destinatario era Mondher, uno dei detenuti che aveva protestato per le botte al suo amico. Mondher ha ricevuto lo stesso trattatmento: pugni e calci. E però, nonostante le ossa rotte, il giorno dopo ha trovato la forza di denunciare quanto accaduto.

Leggiamo dal verbale: "L'agente di sezione mi ha fatto uscire dalla stanza dicendomi che dovevo parlare con qualcuno nella guardiola della sezione seconda A, ma appena giunto in quella stanza ho subito ricevuto un'aggressione da parte di due agenti che mi hanno colpito con calci alla testa. Preciso che gli altri due agenti presenti non mi hanno toccato".

La denuncia di Mondher ha avuto effetti collaterali: è saltato fuori un rapporto disciplinare che gli ha cancellato il premio che si era guadagnato nei mesi scorsi, per buonacondotta, e cioè quarantacinque giorni di anticipo della scarcerazione. Niente più premio, anzi cella d'isolamento. Come possiamo chiamare questo tipo di comportamento delle guardie? Per esempio, tortura

Sabrina Deligia

Liberazione


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