24/02/2005: DA RIMINI PARTIRANNO LE TRUPPE USA PER L’ IRAK


PROPOSTA PER UN INCONTRO REGIONALE A RAVENNA VENERDI’ 4 MARZO ALLE ORE 21 NELLA SEDE SLAI COBAS DI VIA PUNTA STILO, 15
LA PRESENZA MILITARE NATO-USA E’ UNA MINACCIA LA SICUREZZA DELLE POPOLAZIONI
APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE DAVANTI I CANCELLI DELLA BASE DI MIRAMARE DI RIMINI

PROPONIAMO UN INCONTRO REGIONALE A RAVENNA VENERDI’ 4 MARZO ALLE ORE 21 NELLA SEDE SLAI COBAS DI VIA PUNTA STILO, 15 PER DISCUTERNE

Come denuncia il quotidiano “il Manifesto” del 22/2, l’ aereoporto di Rimini, il “Federico Fellini” diventerà “centro europeo” delle truppe USA dirette in Irak, a seguito di un accordo tra l’Aeradria, la società che gestisce l’aeroporto e una compagnia aerea USA privata, la World Airways. E con la “benedizione” del sottosegretario alla difesa, Berselli.
Come se nel nostro territorio non bastassero già le servitù militari e la presenza della base della Divisione Caccia Intercettori di Pisignano (Cervia), utilizzata in azioni di guerra contro popolazioni civili inermi in Bosnia e in Serbia e oggi potenziata con fiumi di denaro, e l’attività nella regione del radar di Poggio Renatico (Ferrara) oggetto di indagine per aver causato tumori, e il deposito USAF di Noceto (Parma), S. Damiano (Piacenza), base dell'Aeronautica italiana che "ospita" militari e mezzi NATO oltre i Tornado impiegati in operazioni di guerra.
La “grande collaborazione con gli USA” da parte del governo italiano viene ancora una volta scaricata così sui lavoratori e sulle popolazioni che vivono attorno alle “basi della morte” USA-NATO, a conferma che le scelte di guerra vengono fatte a dispetto della sovranità popolare, contro l’art. 11 della Costituzione che ripudia la guerra, frutto di una politica scellerata di questo governo che ha trasformato il nostro territorio nazionale in una gigantesca portaerei e deposito di 90 ordigni nucleari nelle basi della morte di Aviano e Ghedi al servizio della “guerra infinita” a guida USA.
Ma anche le amministrazioni di centrosinistra sostengono e condividono l’ideologia bellica, basti pensare alla composizione della stessa società che gestisce l’aereoporto di Rimini, l’Aeradria, composta al 90% dagli Enti Locali e dalla Provincia, governati dal centrosinistra, e dalla Confcommercio.
La società sostiene che questa scelta porterà soldi: certamente non ne saranno beneficiati i lavoratori e la popolazione che quelle scelte pagheranno in termini di inquinamento radioattivo, ambientale, idrogeologico (carburanti nelle falde e mare come discarica di bombe), acustico ed elettromagnetico.
La mobilitazione con azioni dirette delle popolazioni delle città militarizzate è sempre più decisiva per opporsi alle scelte di guerra dei governi ed è ora che si aprano anche vere e proprie vertenze locali e nazionali, usando anche lo strumento referendario per fare chiudere le “basi della morte”.
I convegni di Taranto del 20 novembre scorso e quello di Pisa del 14 dicembre hanno dato slancio alla costruzione di una rete delle città militarizzate Nato/Usa con i comitati delle popolazioni locali. Questo lavoro è da radicare sempre più nel territorio. Per questo vorremmo discutere con gli organismi e realtà impegnati nella lotta contro la guerra a livello regionale per organizzare al più presto una manifestazione davanti la Base di Rimini.

Contro l'occupazione militare in Irak, per il ritiro dei soldati italiani
Soldi per il lavoro, non per la guerra!

Per adesioni:
cobasravenna@libero.it


cobasravenna@libero.it

http://www.autprol.org/