07/02/2005: La resistenza non ha vinto continuiamo la liberazione ...


“.…non si possono mettere sullo stesso piano coloro che per decenni praticarono la violenza e infine la scatenarono, a quanti a quella violenza reagirono, talvolta con ferocia, nel momento storico della svolta”

Dopo anni di regime fascista, di oppressione e italianizzazione forzata con deportazioni di massa, massacri, omicidi e soppressione di ogni manifestazione culturale e linguistica della popolazione sloveno-croata, subito dopo l’armistizio italiano, in un momento delicato e caotico, si mescolano con la resistenza antifascista organizzata da nazionalisti e comunisti, sia sloveni che italiani, una serie di vendette personali e un rancore nazionalistico mai sopito verso gli oppressori italiani.
Nelle foibe finiscono i gerarchi fascisti che si erano macchiati di tanti crimini verso il popolo sloveno, ma anche innocenti, vittime di un odio profondo e irrazionale ma che ha radici profonde che non possono assolutamente essere ignorate.
Per anni la propaganda borghese e reazionaria ha strumentalizzato i massacri delle foibe stendendo un velo sulle immense colpe fasciste, aiutata in questi anni dal silenzio di tutto l’arco costituzionale, che non voleva provocare un incidende diplomatico con la Jugoslavia che chiedeva l’estradizione di ufficiali italiani macchiatisi di efferati crimini contro la popolazione sloveno-croata.
Oggi il pesante revisionismo storico dell’attuale governo, che tende a ridare legittimità storica al fascismo, riabilitando i criminali e assassini fascisti, investe anche la questione delle foibe. La RAI trasmetterà il 6 e 7 febbraio una fiction nella quale i partigiani, soprattutto quelli sloveni, saranno dipinti come stupratori e assassini di bambini, riprendendo la versione a senso unico fornita dalla storiografia neofascista, e attraverso quel potente mezzo di comunicazione e indottrinamento di massa che è la televisione verrà propagandata un immagine e un portato di valori della Resistenza diverso da quello che è stato e che ha significato nei paesi occupati dai nazifascisti, lasciando posto alla demonizzazione della Resistenza e all’odio nazionalistico. Un esempio lampante del ruolo della televisione è il tentativo di esemplificare la Resistenza con il caso delle foibe mentre il fascismo con l’eccezione Perlasca, il che lascia spazio alle più assurde conclusioni: in un domani non troppo lontano ci inculcheranno l’idea che tutti i fascisti erano (e sono…!) bravi ragazzi, che è tutta colpa dei partigiani, o come già stanno facendo , che Mussolini era un bravo statista che mandava gli oppositori in vacanza, faceva un sacco di opere buone ed il suo unico errore fu quello di entrare in guerra accanto ad Hitler.
Anche le nostre scuole diventano terreno privilegiato per portare avanti questo revisionismo storico: dal “rinnovamento” dei programmi scolastici all’istituzionalizzazione della giornata della memoria in ricordo delle vittime delle foibe, perché è attraverso le nuove generazioni che vogliono dare questa nuova immagine del fascismo e della resistenza.
Noi li conosciamo bene i fascisti, sono quelli che bruciano gli spazi sociali, aggrediscono compagni, rom e immigrati in nome di una presunta superiorità razziale, sono quelli che ammazzano impuniti da 80 anni a questa parte, sono quelli che bombardano i civili e invadono paesi con la scusa di una presunta lotta agli assassini terroristi, come durante il ventennio perseguitavano gli oppositori comunisti, socialisti e anarchici dipingendoli come assassini e banditi. Li conoscono bene i fascisti, i popoli d’Europa che hanno mantenuto intatta la loro memoria storica e non la hanno vista intaccata dai fascistelli in camicia bianca di turno, come qua da noi.
Noi sentiamo un legame indissolubile con la Resistenza, con l’antifascismo e con tutti quei partigiani che si sono sacrificati per liberarsi e liberarci dalle dittature nazifasciste e senza mettere in dubbio la tragicità di quegli eventi vogliamo che se ne parli con intelligenza, contestualizzandoli in un momento storico ben preciso, che ha visto più di 200,000 morti tra partigiani comunisti, socialisti e anarchici, prima della nascita delle foibe, che se ne parli senza strumentalizzazione politica, e che non si metta in dubbio il valore e il significato della Resistenza dei popoli contro il fascismo.

...li chiamavano baniditi, ci chiamano teppisti.... siamo partigiani, siamo antifascisti

RETE DI STUDENTI E COLLETTIVI PER L'AUTORGANIZZAZIONE

AUT.STUD.

GIOVEDI 10 FEBBRAIO 005: CENTRO SOCIALE OCCUPATO AUTOGESTITO GARIBALDI

>>H:15,30 ASSEMBLEA RETE AUTORGANIZZATA+DIBATTITO SUL REVISIONISMO
>>H:21,00 PROIEZIONE DI UN VIDEO SUI CRIMINI DI GUERRA ITALIANI
>>A SEGUIRE SOUND SYSTEM REVIVAL 70/80/90+DISCO80
info: autstud@hotmail.com
fip c.so garibaldi 89/b 1/2/2005


autstud@hotmail.com

http://www.autprol.org/