20/01/2005: Se non sono fascisti questi, diteci voi chi sono i fascisti...


Abbiamo avuto modo di dirlo in altre circostanze e altri contesti: noi non siamo e non desideriamo diventare paladini dei palazzi di "giustizia", né fungere da esterno pungolo legalitario ed istigare - idealisticamente - la furia dei tribunali e della magistratura contro il risorgere organizzato dell'ideologia fascista.
Non certo per un sentimento di pietà nei confronti di questi pagliacci: vedere i fautori dello "stato di polizia" in manette sarebbe uno spettacolo degno del contrappasso dantesco.
La nostra posizione è altra: noi non riteniamo utile (anche laddove possibile) delegare allo Stato, con la sua gendarmeria, le sue guardie, i suoi carabinieri da scuola Diaz, alle istituzioni democratiche con i suoi magistrati a caccia di "sovversivi", la continuità e il monopolio della lotta "antifascista". Non è da noi ritenere plausibile la storiella del tenutario che imprigiona il suo cane da cortile su istigazione dei possibili ladri.
Il nostro discorso, quindi, non vuole avere nulla a che spartire con l'indignazione di facciata di chi invoca l'intervento poliziesco ed è radicalmente differente dall'antifascismo di maniera.
Riguarda i partiti di sinistra (proprio mentre la base politica "sinistra" pugliese ha dimostrato agli analisti di possedere una certa imprevedibilità e - anche a Foggia - ha votato l'"omosessuale comunista" Vendola al posto del più rassicurante centrista Boccia nelle primarie del centro-sinistra) e le associazioni della cosiddetta società civile cittadina, oltre che - naturalmente - gli antifascisti non legati a nessun gruppo.
Questo manifesto campeggia in città.
La legge 205/93, più nota come "Legge Mancino", all'articolo 2 - comma 1, recita: "Chiunque, in pubbliche riunioni compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi [fascisti] è punito con la pena della reclusione fino a tre anni e con la multa da lire duecentomila a lire cinquecentomila".
Troppa grazia. A noi sarebbe bastato ricordare i termini estremi di una dittatura lunga vent'anni, causa di guerre d'espansione e di repressione interna per affermare che simili spettacoli danno fastidio agli occhi.
Che il preconcetto "democratico" ed una malintesa accezione del rispetto verso le altrui convinzioni abbiano preso la mano alla brava gente di questo Paese (e di questa città) sposandosi, di fatto, con l'inerzia e la vigliaccheria?
Dunque, i manifesti sono lì.
Voi cosa avete intenzione di fare? Tollerarli come si tollera un mal di denti?
Tollerare i loro artefici semplicemente come "ignoranti", "incolti", "stupidi", "provocatori", "nostalgici" e non come "fascisti" da delegittimare e combattere (ognuno con le proprie forze, ognuno coi propri metodi)?
Tollerare l'Ufficio affissione che appone timbri, la digos che accetta, ed il Comune che impiega attacchinatori per sponsorizzare il fascismo così come si tollerano le targhette in memoria di Almirante e di Gentile?
Noi abbiamo una posizione di inquieta intolleranza al proposito.



Laboratorio Politico "Jacob"

Collettivo comunista AgitProp

18/01/2005





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Stralci dal sito di "Fascismo e libertà" e dal pensiero di Angelo Cateur, triestino organizzazione ed alla Presidenza dell'associazione culturale Nuovo Ordine Nazionale (NON), diretta emanazione del Movimento "Fascismo e libertà" (MFL):

Il Fascismo non si svende, si difende! [...] L'ideologia di base del M.F.L. è quella Fascista e quindi si basa interamente sul pensiero Mussoliniano. [...] Tutti i responsabili, coordinatori, tesserati e simpatizzanti del M.F.L. sono uniti tra loro perchè li accomuna la stessa idea, quella Fascista, la quale può e deve essere trasmessa a chiunque la voglia ascoltare e recepire. A coloro che credono ancora che Fascismo sia sinonimo di violenza, diciamo che i tempi attuali non necessitano di imposizioni e di azioni di forza per poter divulgare un'ideologia politica e di conseguenza la nostra propaganda è pacifica e rispettosa delle leggi e della Costituzione Italiana.[...] Il nostro temperamento particolare e tipicamente Fascista ci allontana da ogni forma di accattonaggio politico, da squallide alleanze con persone dalle mille facce e dalle mille cariche, capaci di collezionare molti "ex - carica" probabilmente perchè nel vasto pellegrinaggio giudiziario e politico non è stata ancora trovata, per costoro, la giusta collocazione, sempre che sia mai esistita.[...] Siamo certi che il pentitismo può essere soppiantato da leggi speciali, quali ad esempio l'uso delle leggi di guerra verso coloro i quali, con assoluta certezza, si è appurata la responsabilità di più omicidi. Questa è solo una breve sintesi del nostro pensiero politico e del nostro Credo Fascista.

"Noi però una proposta ce l'avremmo: perché non prendere in un colpo solo tutti questi sessantottini, professori o parlamentari che siano, e rinchiuderli (gettando la chiave.) in qualche centro tipo Muccioli, dove fargli zappare la terra, produrre vino ed altri lavoretti utili alla collettività e soprattutto indispensabili per disintossicarsi? [...] Così facendo, oltre che disintossicare loro stessi, disintossicherebbero l'intera Nazione, facendola tornare un qualcosa di serio che, dal 1945 ad oggi, non si è mai più visto."
"Io, che mi vanto di essere fascista e razzista [...] Ma si sa, chi si proclama a gran voce antirazzista è in realtà un razzista molto più pericoloso di quelli come me, poiché il suo razzismo si basa sull'ignoranza e sul pregiudizio, non su solide basi culturali, sociali e politiche."

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