14/01/2005: CHÁVEZ APPROVA DECRETO ANTI-LATIFONDO


VENEZUELA
Il presidente Hugo Chávez ha firmato il decreto attuativo della ‘Ley de Tierras’, promulgata tra le proteste dell’opposizione nel dicembre 2001, per accelerare la cosiddetta ‘lotta al latifondo’ e favorire la redistribuzione delle terre ritenute improduttive tra i ‘campesinos’ meno abbienti. “Questo decreto fa onore alle lotte contadine, agli uomini liberi e al diritto alla terra” ha detto Chávez, aggiungendo: “In Venezuela ci sono molte persone che si definiscono proprietari (‘dueños’) di terre che sono invece dello Stato; è necessario verificare i titoli di proprietà e il numero di latifondi per poi procedere eventualmente alle espropriazioni. Chi è in regola non avrà problemi”. L’applicazione della ‘Ley de Tierras’, secondo il capo dello Stato, mira a rilanciare lo sviluppo agricolo del Paeser, quinto esportatore mondiale di greggio, e “porre fine alla dipendenza alimentare del Venezuela, costretto oggi a importare l’80% degli alimenti che consuma”. Critiche si sono levate dal presidente del sindacato degli imprenditori agricoli ‘Fedenaga’ José Luis Betancourt: “Il governo non ha intrapreso la strada corretta per la riforma agraria. Se si vuole eliminare la proprietà privata si andrà incontro alla perdita della pace sociale”. Fin dall’inizio del suo mandato, nel febbraio 1999, Chávez ha avviato una vera e propria offensiva contro i latifondi, ostacolata dai settori economici privati e dall’opposizione politica: l’approvazione, per decreto presidenziale, della ‘Ley de Tierras’ diede origine alla fine del 2001 al primo di una serie di agitazioni sociali promosse dalla ‘Fedecamaras’, la ‘Confindustria venezuelana’, sfociate nell’aprile 2002 in un fallito colpo di Stato contro il presidente.



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