10/01/2005: Nuova Unità - dal 1964 rivista comunista di politica e cultura
È in distribuzione il n. 7 di "nuova unità". L'ultimo numero del 2004. A causa degli alti costi di produzione e delle tariffe postali non siamo riusciti ad arrivare a 10 numeri. I compagni e i lettori capiranno. Ed è a loro che ci rivolgiamo per un sostegno, per il rinnovo dell'abbonamento e per una sottoscrizione. Nonostante la crisi economica che ci attanaglia siamo sicuri che i compagni risponderanno al nostro appello trovando anche nuovi abbonati. Oggi è più che mai necessario far vivere una voce comunista che si contrapponga all'informazione e alla cultura con le quali la borghesia vorrebbe influenzare anche la classe operaia e il movimento dei lavoratori.
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dal n.7 di Nuova Unità - 15/12/04 - editoriale
L’informazione di classe contro il potere dell’informazione
di Carla Francone
In un’iniziativa organizzata a fine novembre con le edizioni Antinebbia abbiamo trattato lo spinoso argomento dell’informazione di classe che si è poi articolato nelle difficoltà incontrate dalla editoria indipendente. Gli interventi delle relatrici hanno dimostrato, e documentato, la faziosità e la manipolazione dell’informazione, la mancanza di verità, gli intrecci dei colossi editoriali e dei gruppi finanziari. Hanno dimostrato che, nella società capitalista in cui viviamo, l’informazione è potere, è uno strumento nelle mani di chi detiene il potere che usa per condizionare e influenzare a proprio beneficio l’opinione pubblica. Quindi le idee dominanti della nostra società sono le idee delle classi dominanti. Si può parlare di libertà di stampa ci siamo chiesti? La libertà di stampa – come ogni altra libertà – è legata alla libertà di vivere in un sistema sociale dove non ci si arricchisce sulle spalle altrui e, quindi, dove non ci sia la possibilità oggettiva di sottomettere direttamente o indirettamente la stampa al potere del denaro. Che senso ha parlare di pluralismo, di riforma dell’informazione, di conflitto di interessi o di libertà di stampa come fanno i revisionisti? Per noi comunisti il problema è quello di andare oltre, al cambiamento della società, dei rapporti di forza e, di conseguenza, dell’informazione. Lenin diceva che bisogna togliere al capitale la possibilità di acquistare case editoriali, corrompere, superpagare – accaparrandoseli - certi giornalisti malati di protagonismo, di assoldare scrittori (e oggi ce ne sono molti), bisogna togliere i mezzi di produzione, le tipografie e perfino la carta. Ciò significa che senza una lotta rivoluzionaria di massa per la libertà della stampa comunista (e non semplicemente della stampa) non si ha libertà come di nessun altra libertà.
Alla borghesia non è bastato contribuire e prendere atto con gioia al crollo dei paesi dell’Est. Vuole affossare l’idea stessa del socialismo e fare tabula rasa del patrimonio culturale ed ideologico della classe operaia. Siamo bombardati (anche dalla “sinistra”) dal concetto che le ideologie sono superate, ma nel frattempo si impone l’ideologia borghese. All’interno del coro generale di negazione e occultamento della realtà, inoltre, le forze più reazionarie conducono una campagna subdola e pericolosa: il travisamento della storia più recente, dell’antifascismo e della lotta di Liberazione, l’attacco alla Resistenza mettendo sullo stesso piano partigiani e fascisti.
Ecco perché è così difficile, lunga e complessa la lotta ideologica e culturale che noi comunisti incontriamo nel propagandare la nostra concezione del mondo e come i risultati di questa lotta siano legati ai rapporti di forza tra le classi e, in definitiva, alla vittoria finale del proletariato sulla borghesia.
Ecco perché è di fondamentale importanza difendere e sostenere un giornale comunista come il nostro. Sì siamo per un’informazione di classe, ma informazione comunista, quella che è in grado di dare strumenti di emancipazione dallo sfruttamento e dall’oppressione e per questo resistiamo nonostante tutte le difficoltà. Per trasmettere la concezione del mondo dei comunisti che, se non diventerà anche patrimonio della classe operaia e dei lavoratori, non ci porterà ad alcun cambiamento. E l’informazione continuerà ad essere gestita dal potere borghese che influenzerà larghi strati di massa con la propria visione del mondo.
Alla fine di un altro anno, anno in cui abbiamo cercato, ancora una volta, di mantenere viva la nostra voce sebbene non siamo riusciti a sostenere ciò che ci eravamo prefissi. Vere e proprie campagne contro l’imperialismo e tutti i suoi danni; contro il rigurgito fascista e per la costituzione del Partito comunista.
Campagne di solidarietà ai popoli, contro le discriminazioni e la repressione (a partire da Mumia Abu Jamal, che è entrato nel 24 anno di detenzione e che è completamento ignorato dai mass-media).
I nostri lettori si sono resi conto che non abbiamo raggiunto i 10 numeri, ma i costi, gli aumenti di carta e delle tariffe postali ci strangolano (e comunque manteniamo le stesse tariffe di abbonamento). Sono comunisti e in quanto tali sanno di non essere “clienti” ma artefici di un giornale comunista portato avanti su basi esclusivamente volontarie.
A questi lettori, ai compagni, ai comunisti ci rivolgiamo per chiedere - nonostante la crisi che ci attanaglia e che ci fa vivere di sacrifici - uno sforzo di sottoscrizione ed il sostegno per il nostro giornale, per mantenere viva una voce di classe, comunista. Chiediamo di partecipare al miglioramento del nostro giornale (scaricabile anche da internet: www.nuovaunita.info) per contrastare l’informazione e la cultura della borghesia, ma anche per mantenere viva una voce rivoluzionaria che aiuta ad organizzarsi, a lottare fino a capovolgere i rapporti di forza.
come abbonarsi a "nuova unità"
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