10/01/2005: comunisti in iraq


Un settore del Partito Comunista Iracheno appoggia la resistenza e critica la farsa elettorale
In un documento reso pubblico lo scorso 13 dicembre, si lanciano dure critiche contro alcuni dei principali dirigenti del partito, per aver trasformato il Partito Comunista Iracheno in un alleato dell'imperialismo statunitense.
Dopo aver tracciato il percorso del partito dal 1991 (inizio della prima guerra contro l'Iraq, Guerra del Golfo, conseguente all'invasione del Kuwait), si fa una durissima critica contro la posizione adottata, dopo l'invasione dell'Iraq, di collaborazione con l'esercito occupante e contro islamisti e "sabotatori", i quali, tra le altre questioni, dovevano essere immediatamente denunciati. Quest’atteggiamento è considerato dal Partito Comunista Iracheno (Quadro) come di "collaborazione col nemico".
Di fronte a tale situazione il PCI(Q) si allinea con "la nostra gente eroica ed i suoi valorosi combattenti della resistenza, che stanno portando avanti il compito di scacciare gli occupanti”.
Senza abbandonare i suoi obiettivi di lotta per pace, democrazia e uguaglianza tra la gente e le nazioni, senza abbandonare i principi in favore dell'edificazione di una "società socialista, democratica e libera", il PCI(Q) considera che, nella situazione attuale d’occupazione, "la resistenza nazionale armata è l'unico mezzo capace di schiacciare l'occupante e di espellerlo dall'Iraq". Ogni obiettivo si situi al di fuori di quest’ambito "deve essere rimandato a dopo la liberazione".
Seguono alcuni stralci dal comunicato: "Confidiamo nella resistenza patriottica armata, l'appoggiamo nelle sue correnti religiose o politiche". (...) "Un comunista che cooperi con l'occupazione commette il più grande atto di tradimento nazionale." (...) "Il comportamento e le azioni dell’attuale dirigenza del Partito Comunista Iracheno non rappresentano il partito ed i patrioti iracheni" (...) Non ci spaventeremo di fronte ad accuse idiote come quella che stiamo patrocinando il terrorismo o che gli diamo supporto. Sono gli USA che hanno dichiarato guerra al mondo intero senza rispettare la legge internazionale o quella divina. Pertanto, invitiamo tutti gli oppositori degli USA e tutti coloro che si oppongono all'invasione ed alla colonizzazione delle genti, a venire in Iraq a lottare insieme ai loro fratelli nella resistenza od a lavorare nei loro rispettivi paesi in questa prospettiva" (...) "Non accetteremo nessun governo sotto occupazione, né alcun incarico di commissariamento sotto le Nazioni Unite; non accetteremo nessuna forza internazionale in territorio iracheno, per nessuna ragione; siamo noi che possiamo tutelare la sicurezza della nostra patria e costruire le nostre istituzioni" (...) "Ogni energia va impiegata nel resistere all'occupazione, in primo luogo militare!".



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