22/10/2004: LA SOLIDARIETA’ ALLA PALESTINA SOTTO ATTACCO


Il Coordinamento di lotta per la Palestina di Milano denuncia, a tutto il movimento contro la guerra e di solidarietà con i popoli oppressi, il tentativo di criminalizzare la nostra attività politica da parte dello Stato imperialista italiano e dei suoi adepti, in divisa o nelle redazioni dei giornali.
Nel numero dell’8 ottobre di Panorama, il giornalista dei servizi segreti G. Amadori attacca pesantemente un compagno del Coordinamento, il quale, per il solo fatto di essere palestinese, viene dipinto come potenziale terrorista, che ha, in più, la colpa di abitare accanto ad una sede politica frequentata da ex prigionieri politici, col matematico risultato, per l’articolista, di ipotizzare una “ovvia” conclusione: il “terrorismo” interno si sta saldando con quello “esterno”, di matrice araba, come dimostrato dalla manifestazione del 25 settembre a Milano in sostegno alla resistenza irachena.

A riprova della sua “tesi”, Amadori attribuisce al compagno una militanza di spicco nel FPLP, (organizzazione storica della resistenza palestinese che da due anni è finita sulla “lista nera” delle organizzazioni terroriste europee) fatto che di per sé basterebbe, secondo le nuove leggi “antiterroriste” emanate in Europa e in Italia, a far arrestare il compagno, come accaduto ai due militanti turchi accusati di appartenere al DHKC, in carcere dallo scorso aprile a Roma.

Come abbiamo denunciato fin dall’emanazione delle “liste nere”, e, per l’Italia, dall’introduzione del 270 Ter (aiuto e solidarietà ad associazioni sovversive con finalità di terrorismo, anche internazionale), la lotta al cosiddetto “terrorismo” in realtà nasconde l’attacco a tutte le formazioni di lotta, di resistenza popolare, antimperialiste, progressiste, democratiche o comuniste che in vari paesi si spendono per la libertà dei rispettivi popoli; ma si va oltre, colpendo e criminalizzando anche la stessa solidarietà (non necessariamente politica, anche umanitaria) con queste organizzazioni, e in generale con le lotte dei popoli che esse rappresentano.
Il caso palestinese è, da questo punto di vista, emblematico: a parte Al Fatah (ma non le Brigate dei martiri di Al Aqsa) e pochissime altre, tutte le formazioni politiche e quelle della resistenza palestinese (FPLP, Hamas, Jihad Islamica, FPLP comando generale, Saiqa, ecc.) sono presenti sulla “lista nera”, e chi solidarizza con esse, anche attraverso dei progetti di aiuto umanitario, può essere arrestato per “favoreggiamento” al terrorismo internazionale.
Come Coordinamento abbiamo sempre respinto il tentativo di impedire la solidarietà col popolo palestinese in lotta, e abbiamo continuato (e continueremo) a dichiararci al fianco della resistenza di questo popolo contro il sionismo e l’imperialismo; continueremo a promuovere attività di controinformazione e mobilitazione come accaduto lo scorso 25 settembre, con una manifestazione che Amadori dipinge “dei duri e puri”, ma che, molto più semplicemente, ha portato in piazza l’opposizione coerente alla guerra imperialista, opposizione che riconosce nella resistenza dei popoli (ieri il Vietnam, oggi l’Iraq e la Palestina) degli alleati, e non dei “terroristi”.

L’obiettivo di questa campagna, orchestrata dai servizi e condotta dal “fido” Amadori, è fin troppo chiaro: preparare il terreno per una nuova campagna repressiva, stavolta diretta contro chi si sta distinguendo nella mobilitazione antimperialista, in particolare a Milano, tentando di isolare le realtà e i compagni da colpire dal resto del movimento e creando allarmismo nella società. Oltre a ciò, criminalizzando l’appoggio alla resistenza irachena e araba, e dipingendo chi assume questa posizione come “terrorista”, si vogliono limitare gli spazi di agibilità politica per tutti, ossia anche per chi oggi non sposa queste posizioni ma in futuro potrebbe farlo.

Facciamo appello pertanto a tutti i compagni e le realtà, a respingere questa ennesima campagna repressiva e di provocazione ordita (in questo caso) ai danni del Coordinamento Palestina e dei suoi membri, rispondendo alla repressione con la solidarietà e con un sempre maggior impegno nella lotta contro l’imperialismo.



Coordinamento di lotta per la Palestina – Milano

coordpalestina@arabia.com

http://www.autprol.org/