04/10/2004: Che fine ha fatto via Adda?


Dopo l’eclatante sgombero del 1° aprile del caseggiato di Via Adda 14, oltre 150 persone sono state deportate in Romania. Altre 60 circa sono state invece rinchiuse in un cosiddetto “campo nomadi “ (ma sarebbe più corretto chiamarlo lager) in via Barzaghi, senza acqua né luce. Altri ancora sono alla ricerca di una dimora (l’inverno è alle porte) e vengono puntualmente sgomberati da qualsiasi posto della città, come in una vera e propria caccia all’uomo (...alla donna e al bambino!). Intanto i bambini di via Adda, privati del diritto alla scuola, manifestano davanti al lager di Via Barzaghi.
Deportazioni, lager, caccia all’uomo.
Parole pesanti, che non siamo più solo noi ad utilizzare.
Una cosa è certa: Via Adda è ancora viva e soprattutto non è più sola.
Lo dimostrano le decine di adesioni all’appello lanciato immediatamente dopo il suo lo sgombero.
Lo dimostra un’interessante sentenza del tribunale di Milano, che ha accolto il ricorso, promosso dalla campagna “Via Adda non si cancella”, presentato da alcuni avvocati del NAGA.
Una sentenza significativa; così come significativo, intensissimo, è stato il viaggio in Romania per cercare di estendere questo diritto a tutti gli altri deportati rom.
Lo dimostrano le lotte che sono proseguite in questi mesi, per il diritto allo studio, per il diritto alla casa, contro l’emarginazione dei campi nomadi. Lo dimostra la situazione italiana, dove 200.000 famiglie sono minacciate di sfratto nei prossimi mesi.

Mercoledì 6 ottobre alle ore 11,00 è convocata una conferenza stampa con la presenza della delegazione che ha viaggiato per dieci giorni in Romania, degli avvocati che stanno gestendo i ricorsi, dei bambini rom di via Barzaghi, e di rappresentanti di alcune organizzazioni che sostengono l’appello

Campagna “Via Adda non si cancella”
viaaddanonsicancella@inventati.org tel: 338 9315114

http://www.autprol.org/