20/09/2004: Manifestazione contro la guerra e con la resistenza irachena e palestinese


IRAQ E PALESTINA
VIVA LA LOTTA DI LIBERAZIONE DEI POPOLI!


Per il 25 settembre è stata indetta una giornata di mobilitazione mondiale a sostegno della resistenza irachena dalla Conferenza Internazionale che si è svolta a Mumbai nello scorso gennaio. Facciamo anche nostro l’appello di convocazione: “In Iraq si sta svolgendo una battaglia d’importanza storica. Dopo due guerre d’aggressione e un embargo genocida che ha fatto due milioni di vittime e ha devastato un intero paese, il popolo iracheno sta affrontando la brutale ed illegittima occupazione degli USA e dei loro alleati. L’eroica resistenza del popolo iracheno contro gli invasori anglo-americani è legittima… La battaglia del popolo iracheno è la battaglia di tutti i movimenti, dei popoli e delle nazioni che combattono per la loro liberazione dal sistema imperialista mondiale guidato dagli USA. Perciò noi dobbiamo fermamente unirci attorno alla Resistenza irachena. Se saremo capaci di sostenere la sua lotta, per distruggere il tentativo degli USA di insediare un governo fantoccio, e cacciare definitivamente gli invasori, ciò sarebbe una vittoria per il genere umano. Ciò non darebbe soltanto un nuovo impulso alla lotta dei popoli palestinese e afgano, ma farebbe da guida per una nuova offensiva per le lotte di liberazione in tutto il mondo…”.
Oggi, di fronte all’incalzare degli avvenimenti, mobilitarsi a fianco della resistenza, diventa l’unico modo concreto per fermare l’avanzata della guerra. Gli Usa stanno preparando, assieme al governo fantoccio di Allawi, il piano per la carneficina: lo stallo dell’escalation militare è solo un prendere tempo in vista delle elezioni americane e, la nomina del criminale Negroponte come ambasciatore Usa in Iraq, è di triste presagio. La carneficina è l’unico mezzo che gli imperialisti conoscono di fronte alla capacità della resistenza che, ad un anno e mezzo dall’occupazione, controlla vaste zone del territorio. In questa situazione non esistono più spazi neutrali nel territorio iracheno: o con l’imperialismo o con la resistenza. L’episodio che esplicita bene questa realtà è il caso del rapimento dei volontari delle Ong utilizzato dai guerrafondai e, in Italia, anche dalla cosiddetta sinistra istituzionale, per gettare ulteriore fango sulla lotta del popolo iracheno e per impedire che si sviluppi l’appoggio ad essa.
Questi avvenimenti ci hanno confermato, oggi più che mai, la necessità di mobilitarsi contro la guerra imperialista a fianco della resistenza irachena, oggi sempre più oggetto di una campagna di criminalizzazione. Il tentativo di ricompattare “gli italiani” a sostegno delle scelte belliche del governo Berlusconi, con lo slogan dell’unità nazionale, trova sponda nella scelta di quasi tutta la “sinistra”, in primis del PRC. Quest’ultimo, non ponendo al primo posto nella mobilitazione la questione del ritiro delle truppe italiane oggettivamente incanala le mobilitazioni pacifiste e per la liberazione degli ostaggi verso obiettivi che favoriscono l’imperialismo italiano e la prosecuzione della guerra. In Iraq muoiono ogni giorno decine di civili sotto le bombe della Coalizione occidentale, eppure queste morti fanno meno notizia del rapimento di alcuni occidentali. Chi mette sullo stesso piano resistenza e

“terrorismo”, fa solo gli interessi di chi ha scatenato questa guerra e necessita di un ampio consenso per mantenere in Iraq le truppe di occupazione.
Bush, Blair, Berlusconi e tutta la loro banda non possono far altro che ripetere le stesse fandonie che più di cinquant’anni fa affermavano Hitler e Mussolini: chi resiste agli invasori e agli oppressori è un “terrorista” o un “bandito”. E identici a quelli usati da fascisti e nazisti sono anche i loro metodi: i bombardamenti indiscriminati contro le città, i rastrellamenti, le torture, i carceri-lager. Oggi tutti gli antifascisti e gli antimperialisti non possono che stare nuovamente dalla parte di chi sta versando il proprio sangue per la libertà in Iraq come in Palestina e in tutti i paesi oppressi. E farlo innanzitutto lottando contro il governo filoamericano di Berlusconi, denunciando il suo ruolo in prima fila nell’opera di colonizzazione delle risorse energetiche irachene e nell’oppressione militare. E’ lo stesso governo che dà la caccia al “nemico interno”, cioè a coloro che contrastano le sue scelte sia politiche che economiche tacciandoli di “terrorismo”: vengono così criminalizzati e repressi gli operai e i lavoratori che lottano radicalmente contro i pesanti attacchi alle condizioni di vita , gli antimperialisti e gli immigrati, specialmente se arabi. Questa “nuova” unità di governo e forze istituzionali contro il “terrorismo”, sia esterno che interno, lascia mano libera, quindi è responsabile, dell’avanzare della reazione. E’ una campagna che, oltre a favorire lo sviluppo della guerra, arma le mani degli squadristi che a Milano hanno dato prova della loro criminalità assassina. Questa campagna trova fedeli servitori in organizzazioni come Forza Nuova che proprio il 25 settembre intenderebbe organizzare iniziative in diverse città per chiedere l’uso dell’esercito contro le masse di diseredati che emigrano in Italia alla ricerca di un futuro migliore.

Contro la guerra imperialista, Contro il fascismo!
Con la resistenza irachena e palestinese!
Con i prigionieri palestinesi in lotta e tutti i prigionieri dell’imperialismo!

Invitiamo tutti a partecipare alla Manifestazione organizzata dal Coordinamento di Lotta per la Palestina di Milano a sostegno dell’Intifada e della resistenza irachena che si terrà sabato 25 Settembre alle ore 15.00 da Piazzale Loreto lungo via Padova

MI 15/9/2004

Coordinamento di lotta per la Palestina Mail: coordpalestina@arabia.com

http://www.autprol.org/