26/06/2004: Libertés - Sei compagni fermati dalla DNAT


Questa mattina le autorità francesi su richiesta di quelle italiane hanno fatto un nuovo passo del loro piano repressivo.
Le autorità francesi e italiane cercano di accrescere la confusione nell'opinione pubblica mescolando col nome di "terrorismo" tutte le attività che si oppongono alla deriva sicuritaria dei diversi Stati europei.
Gli agenti della DNAT (Direzione Nazionale Anti Terrorismo) la mattina del 22 giugno 2004, alle 6, hanno perquisito le abitazioni e lo studio del Dottor Liberman, presidente dell'ADEEL (Association pour la Défense d'un Espace Européen des Libertés) e di altri 5 compagni e li hanno messi in stato di fermo.
L'ADEEL protesta fermamente contro questa persecuzione esclusivamente politica.
Gli obiettivi dell'ADEEL sono:
- Difendere e promuovere con tutti i mezzi possibili (Studi, ricerche, pubblicazioni, articoli di stampa, riunioni pubbliche, manifestazioni, ecc.) le libertà politiche e sindacali e i diritti democratici delle classi popolari minacciate dalla Comunità Europea.
- Cooperare per questo obiettivo con altre associazioni similari in tutto il mondo.
L'attività svolta nel suo primo anno di vita è stata:
- Riunioni pubbliche animate dagli Avv. Terrel e De Felice e dai deputati europei con la partecipazione di centinaia di persone.
- La denuncia (attraverso riunioni pubbliche, volantinaggi e la partecipazione alla festa de "l'Humanité" con la raccolta di 1500 firme) dei metodi selvaggi delle perquisizioni e la detenzione prolungata oltre i limiti della legge sotto la richiesta delle autorità italiane dei compagni Maj e Czeppel del (nuovo) Partito Comunista Italiano (che in dicembre sono stati liberati ma con l'obbligo di soggiorno e limitazione di movimento).
- Animare un gruppo di lavoro al Forum Sociale Europeo a Bobigny sulle "Leggi e le pratiche repressive nei paesi dell'Unione Europea"
- La denuncia contro le lunghe detenzioni preventive (più di quattro anni e mezzo) dei compagni indipendentisti bretoni e la partecipazione al loro processo nel marzo scorso.
- La partecipazione alle iniziative contro l'estradizione del rifugiato politico italiano Cesare Battisti.
- Presa di posizione per mezzo di comunicati contro differenti pratiche sicuritarie e liberticide e contro la minaccia della messa in opera del mandato di arresto europeo contro i baschi francesi.
Le autorità italiane, che dopo vent'anni proseguono e mascherano la lotta contro la costruzione del (nuovo) PCI assimilandola alla lotta contro il terrorismo (Pratica esposta e denunciata dagli avvocati italiani e francesi) adesso allargano la loro opera di rastrellamento. Continuano a seminare confusione prendendosela contro tutti quelli che si oppongono alle loro pratiche antidemocratiche, a chi sostiene i perseguitati (al di la delle idee politiche) ed anche a coloro che esprimono semplicemente la loro solidarietà... Questa non è altro che una persecuzione politica che disprezza e viola le stesse leggi dello Stato Italiano.
Le autorità francesi continuano a nascondersi dietro le autorità italiane.
Fino a dove le autorità francesi seguiranno le autorità italiane?
L'Association pour la Défense d'un Espace Européen des Libertés chiede a tutti d'inviare delle lettere di protesta al Ministero dell'interno francese:

Ministère de l'Intérieur pl. Beauvau 75008 PARIS (FRANCIA)
e al Procuratore della repubblica:
Procureur de la République Parquet du TGI
Section Antiterroriste
14, quai des Orfèvres 75059 PARIS (FRANCIA)

e dei messaggi di solidarietà a

ADEEL adeel20042004@yahoo.fr

Association pour la Défense d'un Espace Européen des Libertés (ADEEL) c/o Bourse de travail
9/11 rue Genin 93200 SAINT DENIS (FRANCIA)
adeel20042004@yahoo.fr

http://www.autprol.org/