07/06/2004: Cariche premeditate contro il CPO Gramigna di Padova
Sabato 5 Giugno polizia e carabinieri hanno caricato ripetutamente i compagni del Centro Popolare Occupato Gramigna scesi in piazza.
La manifestazione era stata indetta contro l'infame campagna stampa e contro le perquisizioni ai danni dei militanti avvenute in seguito alla rottura di due vetrine dell'ufficio elettorale del sindaco di Padova.
Appena giunti al concentramento, sono cominciate subito le cariche, inaspettate e brutali, che hanno portato al fermo di 9 compagni, 3 dei quali arrestati e detenuti in carcere fino al processo per direttissima. Alcuni fermati sono minorenni, e molti hanno dovuto ricorrere alle cure mediche. Tutti sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale, adunata sediziosa e manifestazione non autorizzata, alcuni anche di detenzione di armi improprie (le aste delle bandiere).
Le cariche erano chiaramente decise e preordinate. Questo fatto è la dimostrazione di come la giunta padovana stia cercando in tutti i modi di eliminare una realtà che da quasi venti anni fa dell'antimperialismo e dell'anticapitalismo la sua bandiera. Già da due settimane la giunta di destra si stava accanendo contro il Gramigna accusandoci di essere i “violenti”, quelli che avevano i contatti con il terrorismo rosso, quelli che adorano il simbolo della falce e martello. Una campagna di criminalizzazione che è scaturita ieri, a pochi giorni dalle elezioni con cariche, feriti e arresti.
Questo è stato il chiaro esempio in "ambito locale" del salto autoritario che sta coinvolgendo tutte le situazioni antagoniste italiane che si sottraggono al controllo istituzionale. Tentano di screditare e fare terra bruciata attorno a tutti coloro che costruiscono tutti i giorni lotta e resistenza contro l’imperialismo nel fronte interno ed esterno. Ma questo atteggiamento non appartiene solo al governo di destra e alle sue giunte; infatti lor signori di partiti e partitini vari del centro sinistra, avvalendosi della loro stampa forcaiola, si sono accaniti contro i compagni con spudorate menzogne e infamità, parlando di sbirri feriti, di "pochi facinorosi estremisti" e dell’isolamento dei compagni da parte della piazza. In altre parole anche la sinistra istituzionale si sta preparando il terreno per affrontare una situazione di dura repressione che dovrà mettere in atto una volta che andrà al potere.
L’inasprimento della crisi del sistema capitalista e delle sue guerre porterà a un sempre maggiore acuirsi della repressione e i compagni dovranno sempre più essere capaci di farvi fronte difendendo con ogni mezzo gli spazi di agibilità politica e trasformando ogni attacco in rafforzamento dell’unità e della solidarietà di classe.
Contro la repressione non si tace, nessuna giustizia nessuna pace!
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