17/05/2004: Contestazione a convegno ds
Quello di seguito è il testo del volantino che una delegazione dei FIL di Genova ha distribuito al convegno ds del 14. i compagni hanno indossato cartelli contro i licenziamenti.
TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE
Il convegno di oggi vede seduti allo stesso tavolo politici DS, sindacalisti FILT - CGIL e dirigenti locali del Gruppo FS. Tutti riuniti per discutere di come arrestare il declino del trasporto ferroviario. Noi crediamo che per aver la pretesa di fare proposte in questo senso, bisognerebbe non aver lavorato - e non continuare a farlo - per creare i presupposti di tale declino.
Gli iscritti ai DS ed alla FILT - CGIL dovrebbero sapere che furono proprio i governi di centrosinistra (Prodi nel 1997 e D'Alema nel 1999) a varare le direttive che divisionalizzavano prima e societarizzavano poi le Ferrovie dello Stato, andando ben al di là delle stesse direttive europee; che furono i decreti Bassanini ad estendere tali direttive addirittura al trasporto locale (cosa non prevista a livello comunitario); che fu il falco delle privatizzazioni, quel Pierluigi Bersani oggi capolista per l'Ulivo nel nord-ovest, il regista di tutto questo. Furono quelli, d'altra parte, governi che si distinsero particolarmente per i loro forti connotati antipopolari. In quegli anni fu approvata la riforma Dini, che assestava un primo colpo durissimo alla previdenza ed allo stato sociale, venne varato il famigerato pacchetto Treu, che introduceva la precarietà, furono accordati notevoli benefici e sgravi fiscali alle imprese a fronte di una rigidissima moratoria salariale, venne condotta una guerra di aggressione contro la Iugoslavia con il pretesto dell'intervento umanitario. Tutti provvedimenti che sono stati poi ampiamente ripresi dal successivo governo Berlusconi, in piena continuità e contiguità, e portati alle estreme conseguenze (compreso il delirio bellico dell'italietta, ora impegnata anche in Iraq).
La FILT - CGIL ha sostenuto incondizionatamente i governi di centrosinistra e le lobby economiche ad essi collegate nella politica di liberalizzazione - privatizzazione delle ferrovie e più in generale dei trasporti. Ha fortemente voluto un contratto dei ferrovieri che definire scandaloso è un eufemismo e lo stesso ha fatto con quello degli autoferrotranvieri, con tutto l'inevitabile corollario di referendum farsa, democrazia interna negata e poi - nel caso specifico di Genova - di emarginazione, attacchi, diffamazione e minacce nei confronti degli iscritti dissidenti.
Oggi questi soggetti, a distanza di cinque anni, tornano sul "luogo del delitto" pensando che lo stesso sia caduto in prescrizione e che i lavoratori non abbiano memoria. Si propongono come l'alternativa a Berlusconi come se prima di lui ci fosse stato nulla e nessuno ma si candidano in realtà, ancora una volta, a fare il lavoro sporco per conto di Confindustria, in una logica di semplice alternanza di potere con il centrodestra.
Ma c'è di più. A questo convegno prendono parte anche dirigenti locali del Gruppo FS. Trenitalia, una delle società del gruppo, si è particolarmente distinta negli ultimi tempi nell'instaurazione di un clima di terrore nei confronti dei propri dipendenti. Controlli intimidatori, multe, sospensioni, licenziamenti, fioccano sui ferrovieri "colpevoli" di voler far rispettare disposti contrattuali e norme di sicurezza, di esercitare il proprio diritto - dovere di critica in quanto delegati rsu, di "collaborare" con trasmissioni televisive e via di seguito, il tutto nel totale disinteresse dei sindacati filopadronali, FILT - CGIL in testa. Trenitalia non si fa scrupolo di comminare decine di giorni di sospensione ai lavoratori e di mettere sul lastrico quattro famiglie, come nel caso dei ferrovieri licenziati per la vicenda di Report ed i suoi dirigenti vengono accolti, in questo convegno, come interlocutori degni di stima.
Noi vogliamo cogliere quest'occasione per ribadire ancora una volta il nostro no alla liberalizzazione - privatizzazione delle ferrovie in questo Paese, in questo ricollegandoci alle lotte che in tutta Europa i ferrovieri - spesso organizzati, tra l'altro, dalle centrali sindacali omologhe di FILT - CGIL, FIT - CISL, UILT - stanno conducendo. Noi vogliamo un trasporto ferroviario pubblico e sociale, a costi contenuti per la collettività ed a basso impatto ambientale. Ciò non si può realizzare in regime di liberalizzazione. La liberalizzazione conduce solo all'arricchimento di pochi, alla disarticolazione dei diritti dei ferrovieri, alla negazione del diritto alla mobilità per milioni di cittadini.
Noi vogliamo cogliere quest'occasione per chiedere con forza il ritiro di tutti i provvedimenti disciplinari politici comminati da Trenitalia ed in particolare il reintegro immediato dei nostri colleghi licenziati in seguito alla messa in onda della trasmissione televisiva Report.
Genova, 14 maggio 2004
RETE DEI FERROVIERI IN LOTTA - GENOVA
http://www.autprol.org/