28/04/2004: SIAMO TUTTI OPERAI DI MELFI


I lavoratori dello stabilimento Fiat di Melfi sono in sciopero da diversi giorni ormai; stanno bloccando l’accesso allo stabilimento per protestare contro i ritmi, le cattive condizioni di lavoro e per un salario dignitoso. Gli oltre 8mila lavoratori della Fiat-Sata prendono infatti circa il 20% in meno di salario rispetto ai loro colleghi degli altri stabilimenti che l’industria automobilistica torinese ha in Italia. Non solo: sono costretti a turni massacranti che prevedono tra l’altro due settimane di fila di lavoro obbligatorio notturno al mese. In un solo anno, su tutto lo stabilimento, hanno ricevuto ben 5 mila lettere di provvedimenti disciplinari volte a sedare le loro proteste; alcuni delegati sindacali (quelli ovviamente più combattivi…) sono stati addirittura licenziati senza giusta causa e alcune persone che si sono fatte male durante l’orario di lavoro hanno ricevuto provvedimenti disciplinari con l’accusa di disattenzione!!
Giustamente esasperati da questo clima, dopo anni di scioperi, finte trattative e accordi a perdere, i lavoratori hanno deciso di intraprendere questa dura forma di protesta! Nonostante ciò i sindacati Uil e Cisl hanno firmato con la Fiat l’ennesimo accordo separato che scavalca le volontà dei lavoratori stessi.
La protesta degli operai Fiat, sia di Melfi sia degli altri stabilimenti d’Italia e la lotta degli autoferrotranvieri, degli operai dell’acciaieria di Terni, dei lavoratori dell’Alitalia, solo per citarne alcune, dimostrano come ormai la condizione dei lavoratori non sia più sostenibile a causa delle politiche di sacrificio e di repressione portate avanti negli ultimi quindici anni dai governi che si sono succeduti in Italia. Sempre più spesso e sempre più lavoratori vivono condizioni esasperate a causa delle politiche di questo governo che tende a cancellare tutti i nostri diritti, riducendoci a piccoli servi del padrone-azienda e facendoci fare un vero e proprio salto indietro di oltre 60’anni! Lo dimostra anche ció che è accaduto la mattina del 26 aprile: la polizia ha brutalmente caricato i lavoratori in lotta con la scusa di dover fare passare qualche decina di “capi” che volevano entrare in fabbrica senza scomodarsi a scendere dal pullman! In seguito a tale dimostrazione di “democraticità” il governo si è compiaciuto coi propri fidi “scagnozzi”, usati ancora una volta per cercare di eliminare il dissenso verso le sue politiche in un momento in cui l’esempio di questi lavoratori in sciopero potrebbe facilmente attecchire in tutta Italia e in quasi tutti i settori lavorativi. Agnelli dal canto suo si è dispiaciuto solo del fatto che la concorrenza possa approfittare di questo periodo di scarsa produzione per soffiargli gli introiti, mentre vari rappresentanti del governo hanno definito la protesta dei lavoratori inaccettabile ed ingiustificata: e’ evidente che padroni e governo sono infastiditi e allarmati da questo clima di protesta dilagante e come unica risposta sfoderano la repressione poliziesca a colpi di manganello!


Esprimiamo la nostra piena e totale solidarietà ai lavoratori di Melfi e a tutti i lavoratori in lotta contro la politica di sfruttamento, di bassi salari e precarietà. Partecipiamo alle iniziative e ai cortei di protesta che si preannunciano in tutta Italia!

La loro lotta è la nostra lotta;
la lotta dei lavoratori che non si faranno dividere dalle lusinghe sindacali e padronali e che uniti vinceranno!


Comitato lavoratori T.I.M. Milano
Voci Stonate-T.I.M. Roma
Radio Hangar-Alitalia Roma

http://www.autprol.org/