26/04/2004: VOLANTINO DISTRIBUITO ALLA FIAT DI MELFI


APRIAMO GLI OCCHI!
La lotta alla SATA di Melfi è un evento storico.
Gli operai stanno dimostrando che la FIAT non è invincibile.
La stessa organizzazione SATA, studiata per far funzionare lo stabilimento senza scorte in magazzino, integrata con gli altri stabilimenti FIAT, fatta apposta per far lavorare il più possibile gli operai; questa stessa organizzazione creata per fregarci si dimostra il punto debole del padrone FIAT. Basta bloccare per qualche giorno la SATA e l’indotto per bloccare a catena gli altri stabilimenti del gruppo.

Di fronte alla nostra lotta decisa, FIM, UILM e FISMIC hanno gettato la maschera e si mostrano per quello che sono sempre stati: servi dei padroni.
L’“accordo” farsa siglato questa notte a Roma, dettato direttamente dal padrone FIAT, è un’offesa a tutti gli operai in sciopero, in primo luogo agli iscritti di questi sindacati. Occorre iniziare a fare i conti con queste organizzazioni di comodo. Né una lira, né un voto, né un lavoro comune con questi venduti.

La gestione delle trattative non possiamo lasciarla ai vertici nazionali dei sindacati. Le trattative non si fanno a Roma con i dirigenti.

Operai, possiamo vincere, basta continuare la lotta. La FIAT ha paura e per fermarci si è dovuta inventare l’accordo farsa.
Dobbiamo però stare attenti, troppe volte siamo stati fregati dai dirigenti nazionali del sindacato. Una delegazione nominata dagli operai in lotta deve partecipare a pieno titolo alle trattative.

A politici e amministratori, che vengono a fare la passerella fuori alla fabbrica in orari comodi, quando c’è la televisione, diciamo che servono atti di solidarietà concreta: sottoscrizioni di soldi, cibo, legna, maggiori e corrette informazioni sulla lotta nella stampa e nella televisione.

Vinciamo se otteniamo tutti i punti richiesti:
1) Parificazione con gli altri operai FIAT. Tutti operai FIAT, a tutti le stesse condizioni! Stesso lavoro stesso salario!
2) Eliminazione della doppia battuta senza fregature.
3) Migliori condizioni di lavoro. Basta con i ritmi infernali e con la repressione!

Associazione per la Liberazione degli Operai


http://www.autprol.org/