14/04/2004: L’UNICO TERRORISMO E’ QUELLO DELL’IMPERIALISMO


Il primo aprile e’ scattata in 6 paesi europei un’operazione di polizia, diretta da Ankara, contro l’organizzazione rivoluzionaria turca DHKP-C che ha portato all’arresto di circa 60 compagni turchi e di tre membri del Campo Antimperialista.
In quest’operazione l’Italia ha avuto un ruolo di primo piano che riflette la sua posizione guerrafondaia al servizio dell’imperialismo USA. Ha approfittato dell’occasione fornitagli dai fascisti turchi per reprimere il fronte interno contro la guerra imperialista.
Questo attacco degli stati imperialisti si inserisce nel contesto di crisi irreversibile del modo di produzione capitalista e di conseguente sviluppo della guerra imperialista (vedi aggressione all’Iraq) e della cosiddetta “guerra al terrorismo”. E’ un ulteriore passaggio delle politiche repressive a livello mondiale in cui trova concreta applicazione, anche in Italia, la linea della controrivoluzione siglata dalla stesura delle “liste nere antiterrorismo”.
Gli stati imperialisti hanno voluto colpire il DHKP-C in quanto essa e’ un’organizzazione comunista che combatte da anni contro lo stato fascista turco e contro la NATO, e’ attiva nella lotta all’imperialismo, contribuisce allo sviluppo dell’internazionalismo proletario.
Dal 2000 i prigionieri di questa organizzazione conducono una lotta contro l’isolamento (introduzione delle celle F ideate sul modello di quelle europee) attuando uno sciopero della fame che ha gia’ portato alla morte di 110 militanti.
Ma l’obbiettivo dell’attacco repressivo e’ anche un altro: quello di colpire la solidarieta’ e il sostegno alle organizzazioni rivoluzionarie. Questo viene fatto con l’applicazione dell’art. 270 ter c.p., introdotto in Italia all’indomani dell’attacco alle torri gemelle. Esso permette di perseguire penalmente e punire con il carcere chi appoggia le organizzazioni internazionali inserite nelle famigerate liste nere.
Tutto questo dimostra che gli stati europei attuano una politica repressiva pari a quella degli USA ed e’ illusorio e opportunista ritenere che esista una Europa “buona”. Fondamentale invece e’ contare sulla solidarieta’ internazionalista, sulla resistenza dei popoli in rivolta e delle forze rivoluzionarie. La repressione non fermera’ la lotta proletaria e rivoluzionaria poiche’ essa e’ frutto delle contraddizioni insanabili che oppongono la borghesia imperialista al proletariato e ai popoli oppressi.

Rafforzare ed estendere la solidarieta’ internazionale!

Centro Proletario Ilic
E-mail: centroilic@libero.it
7/4/2004


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