04/04/2004: CONTRO LA REPRESSIONE NON SI TACE, NESSUNA GIUSTIZIA NESSUNA PACE
Testo del volantino distribuito sabato 3 aprile a genova al corteo contro la repressione.
Mercoledì 24 Marta, Orlando e Milo, militanti dei centri sociali milanesi, sono stati arrestati con l’accusa di aver allontanato quattro naziskin da un treno che a gennaio si recava a Genova per un corteo antifascista, giustificando la detenzione in carcere con la pretestuosa accusa di rapina.
Esprimiamo oggi, come abbiamo fatto fin da subito con presidi sotto le carceri di Marassi e di Pontedecimo, tutta la nostra solidarietà ai compagni incarcerati.
Lunedì 29 l’esplosione di due bombe nei pressi del commissariato di Sturla da il via alle solite azioni intimidatorie nei confronti dei/delle compagni/e.
Sono state effettuate perquisizioni prelevando i compagni sul posto di lavoro per art. 41 (armi ed esplosivi), convocazioni in questura per accertamenti, interrogatori e minacce.
Immediata è stata anche questa volta, da parte degli organi repressivi dello stato con il valido sostegno dei media, la riproposizione del teorema “lotte sociali e antifascismo militante uguale terrorismo”.
Siamo in presenza di un conflitto sociale che cresce dappertutto perché dappertutto aumentano sfruttamento e precarietà dell’esistenza. Cresce la repressione delle lotte, sia attraverso gli strumenti usuali del potere (polizia, carabinieri e magistratura stanno da tempo facendo gli straordinari) che attraverso l’utilizzo di mezzi sporchi, che creano meccanismi di delegittimazione, criminalizzazione e desolidarizzazione e più rapidamente colpiscono chi sostiene, diffonde e organizza la lotta di classe.
Il proletariato ha come obiettivo storico il proprio riscatto sociale, prima di tutto attraverso la possibilità di praticare i bisogni di classe attraverso la propria autorganizzazione.
Le lotte di questi mesi esprimono soprattutto la delegittimazione dei partiti, dei sindacati di stato e delle istituzioni e la crescita di qualità e intensità delle iniziative repressive obbedisce al disegno dello stato che ha proprio nella emancipazione proletaria e nella perdita di valore e di senso dei partiti e delle istituzioni il suo peggior nemico.
Vogliamo la scarcerazione immediata degli/delle antifascisti/e e di tutti i compagni e le compagne in gabbia.
Crediamo però che non possa essere il solo antifascismo a caratterizzare l’organizzazione di risposte efficaci alla repressione dello stato, ma che questa debba essere basata sulla creazione di sempre maggiore internità dei compagni nel conflitto di classe, in modo che non sia il solo “movimento” ma tutti coloro che si pongono sul terreno dell’opposizione sociale a pretendere sempre la liberazione di tutti i militanti ed i proletari colpiti.
L’UNICA GIUSTIZIA E’ QUELLA PROLETARIA
TRIBUNALI E CARCERI SALTERANNO IN ARIA
I compagni e le compagne dei collettivi genovesi Infored e Direzione Ostinata e Contraria.
by collettivi D.o.c. e Infored (Genova)
Doecg@libero.it; infored@interfree.it
http://www.autprol.org/