29/03/2004: Corteo nazionale a genova sabato 3 aprile.


Appello di mobilitazione per la scarcerazione di Marta, Orlando, Milo.

Al termine della cinque giorni di mobilitazione per l’anniversario dell’assassinio di Dax culminata con l’occupazione di uno stabile in viale Umbria, che ha visto la partecipazione di migliaia di compagni, puntuale è arrivata la vendetta degli organi repressivi dello stato. La mattina del 24 marzo 3 compagni del movimento milanese sono stati arrestati e deportati nelle carceri genovesi. L’accusa pretestuosa è di aver allontanato un gruppo di neonazisti dal treno antifascista che si recava a Genova per partecipare al corteo in risposta alle aggressioni squadriste al Centro Sociale Pinelli.
La provocazione è resa ancor più grave dall’accusa infamante di rapina imbastita ad arte per poter giustificare l’arresto.
Queste incarcerazioni si inseriscono organicamente in una campagna di pacificazione e controllo sociale che vede lo stato e i suoi organi repressivi scatenati in uno scontro frontale contro ogni espressione di dissenso e contro ogni possibilità di generalizzazione del conflitto sociale.
In questo quadro vanno inserite le sanzioni contro i lavoratori dei trasporti, l’annullamento dei diritti per i migranti e le campagne di criminalizzazione dei movimenti contro la guerra, che non hanno accettato l’imposizione della “pace” imperialista USA portata aventi a suon di bombe contro il popolo iracheno, e si oppongono al genocidio sionista contro il popolo palestinese.
La crisi del capitale porta con se una precarizzazione sempre più diffusa della vita e del lavoro per milioni di persone, privatizzazioni e annullamento dello stato sociale. La svolta autoritaria vuole garantire che queste trasformazione avvengano senza provocare forme di conflitto sociale.

Questa è la loro legalità !
Una legalità che, con la legge Biagi, impone un mercato del lavoro sempre più precario e flessibile, con la legge Bossi-Fini costringe al lavoro nero e alla schiavitù migliaia di immigrati con il ricatto del permesso di soggiorno, che con la nuova legge sulla procreazione assistita porta un ulteriore attacco ai diritti e all’autodeterminazione delle donne, che con le nuove norme “antiterrorismo” criminalizza i movimenti d’opposizione. Alla loro legalità rispondiamo con le lotte e l’autorganizzazione di massa diffondendo il conflitto sociale a partire dal diritto alla casa, ad un lavoro/salario, alla salute, alla cultura, e a spazi di socialità non mercificata.
Questi sono i terreni di lotta su cui ci muoviamo. Le aggressioni poliziesche e le provocazioni della magistratura ci vogliono al contrario riportare su un livello puramente resistenziale di risposta alla repressione.
Molto diverso è invece il clima di impunità e di copertura politica che viene riservato alla loro manovalanza fascista e agli squadristi in divisa come si è visto per gli assassini di Dax e di Carlo Giuliani, per l’aggressione poliziesca alla Diaz come al San Paolo, senza dimenticare le assoluzioni per la strage di Piazza Fontana.

Rilanciamo le lotte per cui i nostri compagni sono stati incarcerati.
Rivendichiamo i nostri ed i loro percorsi, la loro colpevolezza è la nostra colpevolezza cioè quella di essere antifascisti ed antirazzisti.

Invitiamo tutti e tutte ad aderire a questo appello e a partecipare al corteo nazionale SABATO 3 APRILE a Genova.

LA SOLIDARIETA’ E’ UN’ARMA USIAMOLA !
LA REPRESSIONE NON FERMA LE LOTTE SOCIALI!
MARTA ORLANDO MILO LIBERI SUBITO!
orso@ecn.org

http://www.autprol.org/