23/03/2004: MOBILITAZIONI DEL SINDACATO DEI LAVORATORI BOLIVIANI (cob)


La Paz -17 marzo- Con uno sciopero nazionale degli insegnanti e manifestazioni
programmate in tutte le città del paese, la Central Obrera Boliviana (COB)
ha dato inizio alle proteste contro il governo neoliberista di Carlos Mesa,
accusato di non dare risposte alle richieste sociali dei lavoratori e del
popolo, e di non recuperare la proprietà statale del gas e del petrolio.
Le mobilitazioni precedono l'assemblea generale del 7 aprile che si terrà
nel centro minerario di Huanuni, dove si prenderanno decisioni collettive
sull'atteggiamento da prendere nei confronti del governo nazionale.

La manifestazione degli insegnanti di La Paz è stata repressa e caricata
da un gruppo di "funzionari del Ministero del Governo, di diversi Ministeri
e della Municipalità di La Paz" secondo i manifestanti. Anche civili e cittadini
della classe media hanno espresso la propria intenzione di ostacolare il
percorso di mobilitazione di diverse organizzazioni sociali e di essere
pronti ad appoggiare Carlos Mesa. Il dirgente della COB, Jaime Solares,
ha denunciato l'azione di provocazione di diversi esponenti dei partiti
di destra, scesi in strada per colpire anche con lancio di pomodori e d'acqua
gli insegnanti in corteo.

LOTTA DI CLASSE
Secondo l'interpretazione dei sindacalisti, le scaramucce della piazza della
capitale la Paz sono lo specchio di ciò che sta accadendo nella società
boliviana, dopo i traumetici eventi del settembre e dell'ottobre scorso,
quando l'insurrezione popolare ha costretto alla fuga Sanchez de Lozada,
dopo più di 80 morti e 400 civili feriti da pallottole di piombo.
"E' la lotta di classe. Come lavoratori lottiamo per le nostre rivendicazioni
sociali ed economiche contro il governo di Mesa e ci sono diversi settori
della cittadinanza che lo appoggiano. La stessa cosa accadde con Sanchez
de Lozada, sostenuto e mandato avanti dal consenso degli imprenditori, dei
burocrati dell'Amministrazione Pubblica e dai media.... Il tempo ci datà
ragione e i fatti certificheranno che Carlos Mesa è una controfigura del
suo predecessore Sanchez de Lozada, forse anche peggiore dello stesso adesso
che preferisce mentire ed ingannarci, oltre che perseguire la politica che
da vantaggi solo alle multinazionali". Altre voci della protesta sono concordi:
"Il PResidente Mesa è prigioniero delle sue indecisioni, del modello economico
neoliberista e dell'apparato di potere del MNR (partito di Sanchez de Lozada);
resterà nell'immobilismo se non avrà il coraggio di decisioni forti e cambi
di rotta strutturali".

I dirigenti tutti della COB hanno invitato i lavoratori a mobilitarsi nelle
piazze per preservare il diritto a manifestare e portare avanti le proprie
rivendicazioni. Conclude il minatore Solares: "Il 25 ci sarà una grande
marcia nazionale. Entreremo, compagni, con i nostri fuochi nella scena nazionale
e se proveranno a fermarci questi corrotti che rubano al popolo faremo ardere
i nidi della corruzione. Io non temo minacce di alcun tipo: sono un uomo
che entra in miniera e non sa se ne uscirà vivo".

http://www.autprol.org/