12/03/2004: Solidarietà con gli extracomunitari musulmani che rischiano l'estradizione


Associazione Solidarietà Proletaria (ASP)
aderente al Fronte Popolare per la ricostruzione del partito comunista
Aspilbollettino@virgilio.it
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80125 Napoli - Italia

6-3-?04



Di nuovo il governo Berlusconi si accanisce contro chi non si adegua alla
politica di asservimento all'imperialismo USA e ai suoi alleati sionisti,
razzisti e fascisti.
Questa volta lo fa in combutta con la Tunisia, uno stato che protegge
malfattori
di vario genere come il fu Bettino Craxi e al contempo si regge sulla
criminalizzazione
e la persecuzione degli oppositori politici, attuata con strumenti al di
fuori di qualsiasi garanzia dei diritti umani, civili e politici quali i
tribunali militari, le aggressioni fisiche e le torture nei luoghi di
detenzione.
Stiamo assistendo in Italia all'estendersi indiscriminato e strumentale
delle cosiddette "leggi antiterrorismo " che colpiscono ogni giorno gli
immigrati extracomunitari, in particolare quelli di religione musulmana,
vittime della politica imperialista USA e dei suoi alleati nelle guerre
di rapina che conduce nei territori di provenienza degli immigrati stessi.
Di fatti sono migliaia gli arabi e gli islamici che vengono rinchiusi nelle
galere italiane e nei lagers chiamati Centri di Permanenza Temporanei (CPT).
Sono migliaia le espulsioni di questi immigrati e dei loro capi spirituali
da parte delle Autorità italiane verso i paesi d?origine martoriati da
miseria,
fame e malattie a causa delle guerre generate dai gruppi borghesi come in
Palestina, Iraq, Afghanistan, Somalia, ecc.
Le persecuzioni contro gli arabi e gli islamici fanno il paio con quelle
contro i comunisti, i rivoluzionari, gli antimperialisti e gli
indipendentisti
nel cuore stesso degli stati imperialisti. Pensiamo, ad esempio, alla lista
nera dell?UE contro decine di organizzazioni e partiti come Batasuna, il
Partito comunista delle Filippine, il DHKC, ecc.; pensiamo in Italia alle
operazioni repressive contro gli indipendentisti sardi, gli anarchici, i
CARC, la CP del (n) PCI, i centri sociali, i no-global, ecc; pensiamo ai
processi politici in Francia contro gli indipendentisti bretoni, corsi,
ai membri del Pce(r),.ecc. E ancora da parte della borghesia imperialista
italiana la persecuzione accanita contro i rifugiati politici come
Persichetti,
Falessi, Algranata, e da ultimo l?arresto e l?ulteriore tentativo di
estradizione
di Cesare Battisti dalla Francia.
L?appello dei sette tunisini rinchiusi nelle galere italiane, va sostenuto
promuovendo e organizzando la mobilitazione di tutti i centri di
aggregazione
proletari e delle masse popolari. I sette immigrati arabi dopo essere stati
arrestati con grande clamore dei media borghesi con il ritornello della
?guerra al terrorismo?, sono alla fine stati condannati soltanto perché
in possesso di documenti falsi, la qual cosa è del tutto normale per
centinaia
di migliaia di immigrati che si vedono rifiutare sistematicamente dalle
Autorità italiane ed europee i permessi di soggiorno.
A partire dall?11 settembre 2001 la vicenda di questi sette tunisini non
è stata l?unica. Numerose operazioni di questo genere si sono susseguite
in tutte le principali città italiane e ogni volta i ministri degli interni
Bianco, Scialoia, Pisanu e il loro rispettivi compari di governo di sinistra
e di destra, hanno esultato per avere sventato attentati e scongiurato
stragi
ipocritamente annunciate. Con queste operazioni di criminalizzazione i
governi
borghesi hanno di fatto tentato di ingenerare nelle coscienze delle masse
italiane e più in generale dei paesi imperialisti la diffidenza, il sospetto
e l?odio contro gli immigrati arabi e di religione musulmana.
Il boia Bush e i suoi alleati come il governo Blair e la banda Berlusconi,
hanno dichiarato guerra alle masse arabe e la stanno, nei fatti, facendo.
Non sono da meno gli altri Stati europei, in particolare la Francia e la
Germania, che stanno facendo leggi e attuando piani repressivi a tutto
campo.
Possiamo contrastare e fermare la guerra della borghesia contro le masse
e la persecuzione contro le sue avanguardie, unendoci in un fronte unico
e mobilitandoci per la solidarietà contro la repressione.

Esprimiamo solidarietà con i sette prigionieri tunisini in Italia che
rischiano
l'estradizione e la sicura condanna a morte nel loro Paese.
Difendiamo i diritti degli immigrati per la loro libera circolazione in
Italia, in Europa e nel mondo, contro i CPT.
Raccogliamo l?appello dei prigionieri arabi e promuoviamo la più ampia
mobilitazione
contro la persecuzione delle Autorità italiane e impedire la loro
estradizione.LETTERA
DA DIETRO LE MURA DI UN CARCERE ITALIANO:
COME DOBBIAMO FARE PER VIVERE E NON MORIRE ?SOTTO TORTURA?

Il motivo per cui ci troviamo in carcere è dovuto all?accusa di appartenere
ad un gruppo di ?terroristi mussulmani?, che avrebbe operato in Italia,
collegato addirittura con Bin Laden e Al Quaeda.
Ma a questo proposito vogliamo far sapere che, secondo noi, il terrorismo
islamico in Italia non esiste e ciò è dimostrato dal fatto che, malgrado
la scandalosa campagna denigratoria fatta ai danni degli arabi da giornali
e televisioni, e i numerosi arresti, non è mai successo nulla.
La cosa che teniamo a sottolineare è quella che, dopo essere stati
inizialmente
e ingiustamente accusati di terrorismo in seguito, non avendo riscontrato
nulla a nostro carico, siamo stati condannati solo per gli articoli
81/416/110/648
che nulla hanno a che vedere con il terrorismo.
Per questo primo motivo già siamo stati giudicati e condannati da tribunali
militari tunisini, in contumacia e senza alcuna possibilità di difesa per
noi che sino alla conclusione del processo non ne eravamo neppure a
conoscenza.

Quindi se il governo italiano o le autorità preposte dovessero decidere
per la nostra estradizione, teniamo a sottolineare che, in Tunisia, per
noi ci sarebbe una inimmaginabile sequenza di torture con il finale della
nostra morte.
La sorte, infatti, degli oppositori politici del governo tunisino è
notoriamente
rimessa all?arbitrio dell?autorità militare che risponde unicamente ad
esigenze
ed interessi del potere politico e ciò in piena inosservanza delle regole
democratiche vigenti nei paesi europei ed in Italia.
La Tunisia è, sotto gli occhi di tutti, un regime che non ammette oppositori
e che, pur di garantirsi il potere, viola i diritti umani, civili e politici
propri dei cittadini.
È notizia nota, per essere stata pubblicata, tra gli altri, su Il Manifesto
in data 15.12.02, l?aggressione subita da un ex giudice, Sig. MOKHTAR
YAHYAOUI,
per aver reclamato l?indipendenza della giurisdizione; lo stesso trattamento
veniva riservato al suo avvocato SAIDA AKREMI BHIRI.
Per cui appare superfluo ribadire la fine che naturalmente faremmo noi se
venissimo espulsi dall?Italia e portati in Tunisia.
Da tanto tempo,avevamo inviato istanze a molti centri politici,questure
di vari paesi, ad Amnesty International, senza avere mai nessuna risposta
che ci dia la speranza di poter sopravvivere ed appunto: come dobbiamo fare
per vivere e non morire ?sotto tortura??
Chiediamo a questo punto a tutti coloro che si adoperano per i diritti e\o
la dignità dell?uomo di valutare ed aiutarci per la nostra difficile
posizione
e lasciarci ancora una speranza per vivere. Io e i miei coimputati
attendiamo
con ansia una vostra cortese e generosa risposta. Distinti saluti
Essid Sami Ben Khemais casa circondariale Palmi (Reggio
Calabria) - Italia
Charaabi Tarek casa circondariale Carinola
(Caserta) ? Italia
Kammoun Mehdi casa circondariale Sulmona
(Aquila)
- Italia
Ben Soltani Adel casa circondariale Palermo
(Sicilia) - Italia
Bouchoucha Moktar casa circondariale Nuoro
(Sardegna)
- Italia
Jelassi Riadh casa circondariale
Spoleto
(Perugia) - Italia
Aouadi Mohamed casa circondariale Trani
(Bari) ? Italia

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aderente al Fronte Popolare per la ricostruzione del partito comunista


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