21/02/2004: Comunicato del coordinamento di lotta per la Palestina sulla manifestazione del 14/2 a Milano


Resistere è giusto, contribuire alla resistenza è necessario e possibile

Il Coordinamento di lotta per la Palestina di Milano ha promosso, lo scorso sabato 14 febbraio, una manifestazione contro l'occupazione dell'Iraq da parte delle potenze imperialiste, a sostegno della Resistenza irakena e palestinese, denunciando gli interessi e il ruolo specifico che l'imperialismo italiano sta perseguendo all'interno della "guerra preventiva globale" lanciata dalla coalizione anglo-americana. Alla manifestazione hanno partecipato circa 600 persone, che hanno sfilato dietro striscioni in arabo e italiano, gridando slogan nelle due lingue.
La manifestazione si è svolta nel quartiere popolare di via Padova, abitato da proletari italiani e immigrati, tantissimi dei quali di origine araba.
La scelta di questo quartiere, e non del solito luccicante quanto vuoto centro cittadino dove il più delle volte si concentrano le manifestazioni, si è rivelata giusta e feconda: tantissimi immigrati si sono uniti alla manifestazione, o l'hanno salutata dalle finestre o dalle strade alzando il braccio nel segno di "vittoria" che, dalla Palestina all'Iraq e in tutto il mondo arabo, simboleggia la volontà di riscatto di questi popoli; per
una volta la "periferia", proletaria e multietnica, ha potuto confrontarsi con l'azione politica e di controinformazione dei compagni, confermando che è questa il referente principale al quale rivolgere la nostra azione.
Riteniamo dunque di aver contribuito a rompere il silenzio che da mesi è calato sull'occupazione neo-coloniale in atto in Iraq, silenzio che rischia di confondersi in aperta complicità con le scelte imperialiste quando spezzoni del "movimento per la pace" sceso in piazza lo scorso anno oggi avallano la guerra con i loro comportamenti parlamentari, o semplicemente tacendo riguardo a quello che accade in quel paese.
Noi sapevamo che c'era e c'è tuttora una vasta maggioranza nel nostro paese che rimane contro la guerra, e che è contro l'occupazione militare e la partecipazione italiana ad essa; sapevamo anche che, settori non minoritari di questa maggioranza, guardano con simpatia crescente alla resistenza del popolo iracheno (cosi come a quella palestinese), e che è solo l'opportunismo dei "ceti politici" che hanno diretto il movimento lo scorso anno che fa si che questa simpatia non si concretizzi in aperto appoggio e sostegno.
Ebbene, noi ci siamo posti e continueremo a porci l'obiettivo di far emergere questo elemento, di creare iniziative e momenti in cui si possa esprimere, per rafforzare l'unica prospettiva che a noi sembra non solo credibile ma anche oggettivamente praticabile per fermare la guerra imperialista: il sostegno alla resistenza dei popoli, in qualunque forma si esprima, unito alla pratica, qui, nel "centro imperialista" e fronte interno della stessa guerra, di una lotta senza quartiere contro il capitalismo, le sue manovre contro i lavoratori e i proletari, le sue leggi liberticide.
Questo perchè, per noi, il sostegno alle resistenze o ai movimenti non avviene in nome di un concetto astratto di antimperialismo, slegato dalle condizioni economico-sociali e dalle prospettive che questi movimenti incarnano, e slegato soprattutto da quello che possiamo fare noi qui: l'anticapitalismo è per noi l'altra faccia dell'antimperialismo, in un rapporto dialettico che ci indica la via giusta da seguire e ci evita penosi e pericolosi scivoloni nell'esaltazione di questo o quel polo imperialista (l'antiamericanismo ad esempio, con tutto lo strascico di infiltrazioni fasciste che sappiamo).
Se la guerra infinita lanciata dall'asse Bush-Sharon e i loro satelliti non ha ancora fatto tappa in Siria o Iran, come era possibilissimo all'alba della "vittoria" sull'Iraq lo scorso maggio; se la Road Map e i piani per annichilire il popolo palestinese sono andati in fumo, questo lo si deve esclusivamente al fatto che in Iraq la guerra non è finita, perchè una resistenza crescente intralcia i piani di dominio imperialisti e li costringe a rallentare il proprio corso. Da questa semplice constatazione, crediamo che chi si è mobilitato lo scorso anno per impedire una guerra resa inevitabile dalla crisi del capitalismo globale, debba partire per riconoscersi al fianco del popolo e dei combattenti arabi in Iraq come in Palestina e in tutto il medio oriente, rifiutando l'equazione di nazista memoria Resistenza=terrorismo, rifiutando l'azione di disarmo ideologico e politico degli sfruttati che ha il suo cardine nella scelta della non-violenza a tutti i costi, rifuitando l'eventualità di un intervendo dell'ONU sul cui ruolo, dopo 12 anni di embargo criminale e bombardamenti continui promossi da questo organismo, il popolo e la Resistenza irachena hanno già fatto sapere la propria posizione,
che è anche la nostra.
Crediamo, infine, di aver dimostrato ai "timidi" che affermare certe posizioni non è solo doveroso, ma anche possibile: i numeri che abbiamo portato in piazza, seppur insufficienti se paragonati a quello che servirebbe oggi, sono molto superiori a tutte le iniziative (pochissime peraltro) di mobilitazione che altre aree del "movimento per la pace" hanno espresso in questi mesi.
Questo ci conferma che la chiarezza, e le posizioni giuste, paga, non solo alla lunga ma anche nell'immediato, basta avere la costanza del proprio lavoro politico e la volontà di articolare queste posizioni ovunque ce ne sia la possibilità, contendendo al nemico o all'avversario il consenso palmo a palmo, iniziativa per iniziativa.
Concludendo, con la manifestazione del 14 febbraio vogliamo aprire una campagna di mobilitazione che verta principalmente sui tre punti richiamati sopra: l'opposizione alla guerra imperialista, l'appoggio alla resistenza araba in Iraq e Palestina, la denuncia del ruolo dell'imperialismo italiano. Una campagna che ci porterà ad essere presenti, il 20 marzo a Roma, su queste posizioni, senza cedimenti o ambiguità, e che ci auguriamo possano essere fatte proprie da un largo spezzone.

Corrdinamento di lotta per la Palestina
Milano 19/02/04

http://www.autprol.org/