26/01/2004: Comunicato Stampa coordinamento antifascista


Oltre 500 antifascisti si sono oggi [24.01.2004] ritrovati in piazza del Gesù dopo che pochissimi giorni fà si era saputo che proprio nelle giornate della memoria il centro di napoli sarebbe stato teatro della presentazione nazionale di un cartello che raggruppa i principali gruppi xenofobi e neofascisti. Infatti non bisogna dimenticare che dietro il folclore a buon mercato di Alessandra Mussolini si realizza lo sdoganamento di personaggi come Fiore e Tilgher, coinvolti nelle trame stragiste, reclutatori di naziskin, fomentatori dell'odio razzista. Le centinaia di persone , giovani, studenti e disoccupati, che si sono mobilitate hanno rappresentato una risposta che risponde alla sensibilità antifascista della città. Abbiamo però dovuto constatare che poco meno di un centinaio di nazisti aveva , per le forze dell'ordine, più legittimità del corteo degli antifascisti e degli antirazzisti. Infatti sebbene fuori dal quartiere dove avevano programmato (grazie alla mobilitazione), i nazifascisti potevano concentrarsi in piazza Matteotti (per loro solo "piazza della posta"...!), mentre il corteo antirazzista è stato blindato e bloccato nel suo percorso. La polizia ha preferito alimentare la tensione persino quando non c'erano più nemmeno motivi di ordine pubblico per impedire il corteo, impedendogli di proseguire verso via Roma. Così si è arrivati alle cariche sotto la sede di AN (partito che ufficialmente si distanzia, ma continua a far arrivare soldi a questi gruppuscoli con vari progetti anche a Napoli). Cariche spropositate e concluse con vari feriti tra i manifestanti ed il fermo di un ragazzo che poi è stato rilasciato perchè non c'erano assolutamente i presupposti per trattenerlo. Noi facciamo appello a tutte le forze sinceramente democratiche chiedendo se questa democraticità è solo un guscio oppure se, oltre la troppo facile "retorica degli opposti estremismi", si vuole guardare ai comportamenti concreti che gruppi come questi possono diffondere a Napoli, come le aggressioni agli immigrati di cui hanno disseminato l'Italia.


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