19/01/2004: La repressione continua. Comunicato del Cobas Spallanzani


Il Cobas Spallanzani denuncia l'ennesimo provvedimento punitivo a carico di Edoardo Fofi, nostro rappresentante sindacale e infermiere della IV DIV.
Alle h. 21.00 del 12.01.04 Edoardo che si apprestava a prendere servizio, ha ricevuto al timbro la lettera con la quale si dispone, dal giorno successivo, il suo trasferimento nel reparto di post-acuzie.
La persecuzione di cui è fatto oggetto il nostro collega e la nostra organizzazione è ormai chiara a tutti, così come chiaro è il motivo e l'obiettivo di essa: l'isolamento e il licenziamento di chi in questa struttura non solo non accenna ad abbassare la testa, ma continua a denunciare con fermezza le scelte scellerate della nostra dirigenza e la politica di lacrime e sangue che essa con la complicità interessata di zelanti servitori porta avanti sulla pelle di lavoratori e malati cui vengono negati sempre più diritti e dignità.
Strumento consapevole di questa persecuzione è ancora una volta il Capo Dipartimento Clinico, quel dott. Antinori che non più di un mese fa riteneva il nostro collega talmente pericoloso da chiedere il suo allontanamento da tutti i reparti e il confinamento in servizi in cui non fosse a contatto con l'utenza. Ora, invece, egli individua in quel soggetto, in base a quali criteri non ci è dato sapere, la persona con le capacità idonee a prestare servizio nell'unico reparto in cui al momento, ulteriore incongruenza evidentemente trascurabile, l'organico è al completo!
Ma forse la contraddizione del dott. Antinori non è poi così difficile da comprendere! Forse, molto semplicemente, la solidarietà espressa ad Edoardo ha costretto chi è stato tanto spudoratamente smascherato ad un, ugualmente sporco, cambiamento di tattica !
Ma ogni cosa ha il suo risvolto positivo: ancora una volta i lavoratori onesti dello Spallanzani hanno potuto sperimentare la protervia di personaggi che si ritengono così intoccabili da violare quotidianamente la legge e compiere quotidianamente ogni sorta di abuso, ma che chiedono in cambio il rispetto di tutte le norme, l'educazione e la correttezza, che secondo noi spetta invece solo a chi è pronto a riconoscerci pari dignità! Così chi si riunisce in un reparto diverso dal proprio che però obbligatoriamente diventa anche nostro quando a questi signori serve di "tappare i buchi", viene invitato ad andarsene con l'ausilio delle forze dell'ordine e di vigilantes costretti ad espletare funzioni che non competono loro; così dirigenti pagati per rispondere di precise responsabilità si sottraggono ad esse , scappano o mostrano tutto il loro disprezzo per lavoratori che pretendono di essere ricevuti ed ascoltati.
Si rinchiudono nei loro lussuosi uffici, che vorrebbero interdirci, ci mostrano la loro tracotanza, anteponendo a noi priorità che consistono sicuramente nello studiare i modi per sfruttarci ancor meglio nell'interesse della scienza e del profitto! Ma noi a questi signori rispondiamo entrando nei reparti, in tutti i reparti; negli uffici; difendendo i nostri spazi perché lo Spallanzani è ancora il nostro ospedale, è un ospedale che appartiene ancora a tutti coloro che vi lavorano, a tutti i malati, e alla popolazione tutta !
Non esiste ancora una "REPUBBLICA SPALLANZANI" e continueremo a lottare per difendere quei diritti e quelle conquiste che tanti lavoratori prima di noi hanno strappato, anche a costo della propria vita, agli aguzzini della nostra classe!

Solidarietà ad Edoardo!
Per il ritiro immediato del trasferimento!
Contro ogni abuso!
Per la difesa di una sanità pubblica!
Roma 16.01.04
Cobas Spallanzani.


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