09/12/2003: Solidarietà ai lavoratori dell’ATM


La campagna politica e mass-mediatica scatenata trasversalmente contro i lavoratori dell’ATM è stata direttamente proporzionale all’efficacia dell’agitazione promossa coraggiosamente da questi lavoratori.
La lotta è uscita dagli asfittici ambiti della contrattazione con la controparte, si è imposta, nelle sue forme e contenuti, al grande pubblico, ha fatto emergere le conseguenze del processo di privatizzazione.
L’efficacia è stata determinata dalla compattezza e dalla determinazione di chi ha scioperato, dalla volontà autonoma di procedere a questa forma di lotta, con o senza l’avvallo del sindacato, dall’effetto sorpresa che ha spiazzato tutti.
La metropoli è andata in tilt, l’effetto è stato più dirompente di uno sciopero generale, più improvviso di un black-out, senz’altro più significativo di una mobilitazione che fosse rimasta all’interno degli angusti limiti legali imposti dai governi che da più di un decennio si sono succeduti nel limitare il diritto di sciopero.
Ora è necessario rispondere al fuoco incrociato di chi teme che queste forme di lotta si possano ripetere all’interno dello stesso settore, come, in forme leggermente differenti, per altre categorie di lavoratori che si stanno mobilitando contro il governo, i padroni, e in aperta critica con le decisioni sindacali .
La solidarietà migliore sta nel seguire l’esempio dei lavoratori dell’ATM: esprimere la propria capacità di mobilitazione unitaria e la propria dirompente forza sociale.
Questa mobilitazione parla a tutti coloro che vedono quotidianamente perdere il potere d’acquisto dei propri salari, a tutti coloro che sono costretti a lavori usuranti e a turni massacranti, a tutti coloro che vedono procedere il processo di precarizzazione sui posti di lavoro, e sanno quali sono le ricadute di questa situazione in ogni altra sfera della propria esistenza, a tutti coloro che si scontrano con una controparte sorda alle proprie richieste e arrogante quando vuole imporre i propri interessi.
Ecco perché il prefetto ha precettato i lavoratori, i politici li hanno condannati e i sindacati confederali li hanno abbandonati e i media hanno cercato di sbugiardare le loro ragioni, così come i lavoratori metalmeccanici in lotta hanno visto di recente i carabinieri entrare dentro le fabbriche per intimidirli, sono stati attaccati dalla destra governativa intervenuta in ambito parlamentare per porre freno all’esuberanza operaia, sono stati truffati dagli stessi sindacati pronti a firmare il peggior bidone.
Ci auguriamo che questa mobilitazione abbia fatto da apripista e che non rimanga, nelle sue forme e nei suoi contenuti, patrimonio di una sola categoria.
Ci auspichiamo che una migliore comunicazione diretta tra lavoratori possa contribuire a una maggiore comprensione reciproca, ad un più allargato consenso e alla possibilità di futuro coordinamento tra differenti porzioni di classe.

Collettivo per la Rete dei Lavoratori - Milano
ogni martedì sera alle 21:30 presso la Panetteria Occupata in Via Conte Rosso n. 20 a Lambrate
rossoconte@hotmail.com

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