06/11/2003: I rivoluzionari ovunque lottano, i prigionieri ovunque resistono sono sangue del nostro sangue


Con gli arresti di questi giorni le forze repressive hanno inferto un colpo alle forze rivoluzionarie del paese. Questi arresti fanno seguito alle perquisizioni di massa degli ultimi mesi (e anni) con cui lo stato tenta di ridisegnare la mappa dell'intero movimento rivoluzionario per poi provare a liquidarlo.
In questo momento è essenziale che tutti sappiano cogliere la portata dell'attacco che viene portato senza cedere al clima di caccia alle streghe che come sempre si cerca di imbastire per provocare dissociazioni "preventive" e "a catena" che portano solo alla de-solidarizzazione e all'isolamento.
Oggi più che mai la solidarietà di classe e militante è per tutti coloro che vengono colpiti dallo stato del capitale.
Gli unici morti che piangiamo sono i proletari che cadono ogni giorno in Italia e nel mondo per lavoro, malattie, fame, guerre...
Per coloro che vengono pagati profumatamente dallo stato e dai padroni per escogitare sempre nuovi modi per asservire e schiavizzare i lavoratori, per smantellare le conquiste di decenni di lotte sul salario, la casa, la salute, lo studio, l'ambiente, per trasformare gli esseri umani e la natura in merce... noi, non abbiamo lacrime.
I rivoluzionari ovunque lottano, i prigionieri ovunque resistono sono sangue del nostro sangue.

Onore ai combattenti di ogni epoca caduti nella lotta
per non dimenticare chi ha pagato con il carcere, l'esilio, la vita la propria sete di giustizia, di libertà, di verità
Nel nostro cuore fino alla vittoria

Le compagne e i compagni del Laboratorio Marxista
Ottobre-novembre 2003



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