21/10/2003: Comunicato Associazione Pellerossa e Collettivo Red Ghost


I "servizi" de "il Manifesto"
E' bastato, dopo tanti anni, che collettivi, realtà di lotta, gruppi e individualità di compagne/i provenienti da esperienze e percorsi diversi s'incontrassero per discutere e promuovere alcune iniziative contro l'imperialismo "buono" europeo e nel segno dell'antistituzionalità per scatenare l'ennesima caccia all'untore .
E' in questo contesto che collochiamo i vergognosi articoli pubblicati da "Il Manifesto" sulla vicenda SISDE-CIP-EUROPPOSIZIONE.
Articoli che sono il frutto di una regia politica coordinata degna delle migliori scuole Togliattiane e PCIste per stroncare sul nascere ogni forma di aggregazione antagonista e anticapitalista che si pone fuori e contro lo Stato.
E' palese, in questo disegno, la pretestuosità di andare a rinvangare una vecchia vicenda che coinvolse i compagni del CIP di Roma. Una vicenda che sicuramente evidenziò una carenza di auto-critica e, soprattutto, la mancanza della determinazione e della lucidità necessaria nell'affrontare pubblicamente la grave situazione delicata e insidiosa creatasi. Tutto questo però non può intaccare, a distanza di 10 anni la pratica coerente e
generosa di queste/i compagne/i nelle più importanti lotte e battaglie politiche in questo lasso di tempo.
Mentre il "movimento new global" sfila tranquillamente in quella presunta "marcia della pace" di Perugina-Assisi, insieme agli assassini della sinistra imperialista "europea", si agitano nuovi spauracchi e "trame oscure" puntando il dito sui cattivi in un modo ancora più zelante e subdolo degli stesi servizi giornalistici della TV e della stampa borghese, arrivando ad auspicare eventuali azione di repressione preventiva contro chi
cerca di rilanciare in questo complesso e difficile scenario politico un percorso di autonomia di classe.
Ai "vizi" storici e strutturali de "il Manifesto", che abbiamo imparato a conoscere a nostre spese con mistificanti e squallidi articoli pubblicati in passato a proposito iniziative da noi promosse contro la guerra della NATO in Jugoslavia e la costruzione di una fabbrica della multinazionale Monsanto, si affiancano inossidabili logiche settarie e anacronistiche di realtà legate al movimento "no global" che rischiano di degenerare in mero sciacallaggio politico.
Basterebbe rileggersi quello che "Il Manifesto" scriveva sui movimenti antagonisti negli anni '80, ed in particolare su tutta l'"area dell'autonomia" di allora (prima che le sue principali componenti abbracciassero il riformismo consociativo), per comprendere la sua funzione "selettiva" nell'accreditamento dei buoni e dei "cattivi".
Continueremo a lavorare per la continuazione del dibattito apertosi con EUROPPOSIZIONE, rivendicando l'internità a questo percorso dei compagni e delle compagne del C.I.P. Alessandrino, per far maturare una reale consapevolezza e una critica radicale nei confronti del blocco imperialista europeo e di tutti gli imperialismi, per il superamento di tutti i luoghi comuni prodotti dal ceto politico della sinistra riformista e neo-riformista che tanti guasti hanno prodotto.
Non esistono capitalismi "buoni". Europposizione!

Associazione "Pellerossa" - Collettivo "Red Ghost"


http://www.autprol.org/