16/10/2003: Comunicato n° 1 della comunità di lotta di via Polidoro


1) Da molti anni siamo abituati a vedere distruggere le baracche dove siamo stati costretti a vivere e la storia si è ripetuta lunedì 13 ottobre nel campo di via Triboniano
Alcune volte, in passato, abbiamo resistito, come il 6 giugno 2002.
Questa volta non avevamo nessuna intenzione di farlo.
Noi non siamo nomadi e abbiamo conosciuto baracche e roulotte per la prima volta in Italia. Inoltre via Triboniano, costruita dal Comune, non è una situazione degna per nessun essere umano.
Il nostro obiettivo, fin dall'occupazione della casa di via de Castillia nel 1998, é stato quello di avere una casa. E adesso, finalmente, le cose stanno cambiando, a cominciare dall'occupazione dei nostri compagni di lotta in via Adda, per arrivare a questa occupazione in via Polidoro. Il nostro futuro ce lo dobbiamo costruire e difendere da soli, mettendo in gioco la nostra vita se necessario.
Vogliamo dimostrare a tutti che questa è l'unica strada che si può percorrere.

2) Non accetteremo di andare a vivere in qualche periferia marginale e degradata, non torneremo a vivere in nessun campo.
Intendiamo quindi seguire l'esempio di via Adda dove si sta lavorando per ristrutturare lo stabile, per renderlo sempre più vivibile per tutte le famiglie residenti.
Abbiamo deciso un'autotassazione stabile mensile, una specie di affitto, destinato alla ristrutturazione della ex-fabbrica
Rivolgiamo comunque un appello per un sostegno a questo nostro tentativo visto che, nello sgombero di Triboniano, abbiamo perso gran parte delle nostre cose e che, per difendere l’occupazione, è praticamente impossibile andare al lavoro.

3) L'assemblea degli occupanti ha eletto un consiglio in rappresentanza di tutte le famiglie presenti. Il consiglio sarà l'organismo di governo dell'occupazione e gestirà sia le questioni interne (ristrutturazione, pulizia, divisione degli spazi ecc), sia i rapporti con l'esterno (altri comitati di occupanti, stampa, istituzioni ecc.).
Il consiglio é sottoposto al controllo dell'assemblea generale e per il momento si riunisce quotidianamente

4) D'ora in poi tutti i rapporti con i mass-media passeranno per il consiglio e per i suoi comunicati "ufficiali". Sarà interdetto quindi l'accesso a qualsiasi singolo giornalista che si presenti in Polidoro. I giornalisti sono sempre stati accolti fraternamente, perché potessero fare il loro lavoro di informazione. Ma non è andata così: troppe volte hanno dimostrato di lavorare al servizio di chi finora ha solo pensato a sgomberarci, cercando di metterci in cattiva luce verso la popolazione italiana, mostrando lo stesso razzismo che da sempre ci perseguita.

5) Parteciperemo alla riunione pubblica del 18 ottobre indetta dal consiglio di via Adda, e proporremo una forte presenza allo sciopero generale del 24 ottobre. Quella sarà l'occasione per unire tutte quelli che lottano per la casa e per i pieni diritti di tutti gli immigrati e per essere uniti ai lavoratori italiani.
Facciamo parte di un'esperienza di lotta che dura da ormai 5 anni, e riusciremo a comunicarlo all’intero quartiere, al quale rivolgeremo un invito a venire a conoscerci.

Il consiglio di via Polidoro
Milano 15 ottobre 2003


http://www.autprol.org/