13/10/2003: Solidarieta' agli arrestati a Torino
In seguito ad un'azione contro la famigerata Villa Cristina (clinica psichiatrica diretta da Urbani. pure direttore sanitario del carcere delle Valette), sono state arrestate in auto nei dintorni 5 persone con l'accusa di violenza aggravata. Sono accusate di aver chiuso il cancello della villa con una catena, aver infranto le telecamere di sorveglianza e aver fatto alcune scritte sul muro.
Altre azioni nella giornata di ieri: striscioni,scritte e volantini contro la sede RAI e davanti al BIT (Bureau international du travail).
Il tutto nell'ambito della tre giorni contro il carcere "SCATENIAMOCI".
PINO MAYA SARA ROBERTO ERMANNO sono ora rinchiusi nel carcere delle Vallette.
A loro tutta la solidarietà di El Paso occupato.
In questi giorni a torino sono state fatte una serie di azioni dirette, sono stati colpiti diversi luoghi simbolo dell'oppressione e della societa' carceraria.
AZIONE CONTRO il B.I.T. (UNICRIM / Master in criminologia)
Nel pomeriggio di Venerdì 10/10 e' stata compiuta una azione contro il B.I.T., in via Maestri del Lavoro a Torino, dove hanno sede l'UNICRIM (Agenzia delle Nazioni Unite per la lotta al crimine) e, da quest'anno, anche la scuola post universitaria di "Master in Criminologia e Politiche Criminali". Mentre due striscioni ("Sbirri europei per una nuova inquisizione", "Scuola di repressione") hanno richiamato l'attenzione degli automobilisti sulla presenza di questa scuola nell'area di"Italia '61", sono stati tirati gavettoni di vernice colorata sulla facciata dell'edificio ove la scuola avrà sede. Sul muro esterno, inoltre, è comparsa la scritta "LAUDI BOIA", in riferimento alla collaborazione ufficiale con questo istituto del pubblico ministero Maurizio Laudi, tristemente famoso per aver scritto, nel 1998, il copione della incredibile montatura giudiziaria costata la vita a due innocenti ed anni di galera a un terzo.
L'attività di coordinamento e studio svolta dall'UNICRIM a livello mondiale si inserisce in una logica coercitiva globale, che tende a unire gli sforzi delle diverse polizie nazionali per una migliore collaborazione ed efficacia dell'opera repressiva: dalla criminalità comune sino alla lotta ai "crimini politici". In questo contesto, in collaborazione con l'Università di Torino, magistrati, superpoliziotti ed altri esperti di teorie e pratiche anti-crimine, avranno la possibilità di insegnare ai futuri "quadri" della gerarchia sbirresca le loro esperienze, teorie e pratiche.
Contrari a qualunque logica carceraria, e più in generale a qualunque forma di coercizione, non possiamo quindi che scagliarci contro l'intellighenzia dei servitori dello Stato, del cui lavoro (l'affinamento delle armi repressive e delle teorie legislative penali) migliaia di persone hanno pagato e continuano a pagare le conseguenze, attraverso quella privazione fisica della vita chiamata "penitenziario".
SOLIDARIETA' CON TUTTI I DETENUTI
FUOCO ALLE GALERE
CONTRO OGNI ISTITUZIONE REPRESSIVA LOCALE O GLOBALE
AZIONE CONTRO IKEA
Nel pomeriggio di ieri (10/10/03), una ventina di persone, si sono introdotte del magazzino di arredamenti IKEA.
IKEA fa produrre i propri articoli di arredamento a detenuti, sfruttando la mano d'opera a basso costo. Inoltre il padre fondatore della multinazionale IKEA, un noto personaggio di estrema destra svedese finanziava, con i suoi profitti, gruppi neo-nazisti.
L'azione e' durata una ventina di minuti, mentre una parte delle persone si sono dilettate a imbrattare di colore i mobili in esposizione, gettando fiale puzzolenti e polveri orticanti, altri hanno attaccato uno striscione sulla facciata principale dell'immobile, con scritto: "i mobili di IKEA sono fatti sfruttando i prigionieri".
Tutte le persone si sono dileguate, prima dell'intervento della polizia.
SOLIDARIETA' CON TUTTI I DETENUTI.
FUOCO ALLE GALERE
TORINO: AZIONE CONTRO IL CENTRO PSICHIATRICO VILLA CRISTINA
venerdi 10 ottobre - verso le 16 l'ospedale psichiatrico "villa cristina" fuori torino viene colpito da una quindicina di persone. Dopo aver oscurato le videocamere di sorveglianza hanno bloccato aperto il cancello d'entrata con delle catene e lucchetti e hanno riempito il muro esterno di scritte: "qua si praticano i ricoveri coatti e si collabora con polizia e secondini. no lobotomizzazione, no galere psichiatriche. Abattiamo le carceri." Dopo pocchi minuti tutta la gente é andata via senza nessun problema. In seguito a quest'azione, in centro a torino é stata fermata una macchina con cinque persone che sono state portate direttamente in carcere alle vallette dove permangono tuttora. Nell'auto non é stato rinvenuto nulla che li collegasse ai fatti di cui sopra, ma nonostante ciò la digos ha diffuso su giornali e TG nazionali un comunicato con nome e cognome di tutti sostenendo che l'arresto é avvenuto in flagranza. Le veline degli sbirri e il servilismo dei giornalisti hanno fatto il resto, i precedenti per brigatismo che risalgono agli anni 70 di uno degli arrestati vengono sbattuti in prima pagina per impressionare il pubblico e dare chissa quale tenore ai fatti di ieri. Gli arrestati non hanno potuto nominare un avvocato di fiducia e sono stati forzatamente assegnati a uno di ufficio che fino ad ora non ha potuto parlare con loro. Le accuse sono di violenza privata aggravata e imbrattamento. Fino a lunedi quando si suppone che avranno l'udienza non accadrà nulla. ..
..Se non la solidarietà attiva in risposta a questo attacco che stiamo subendo.
http://www.autprol.org/