01/10/2003: Appello
A tutte le strutture di compagni e a tutte le organizzazioni di lavoratori
CONTRO L'ENNESIMA PROVOCAZIONE DI POLIZIA
NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI IMMIGRATI
RISPONDIAMO PARTECIPANDO COMPATTI
ALLA MANIFESTAZIONE DEL 18 OTTOBRE A ROMA.
Con perfetto tempismo - non appena l'attività del "Comitato Immigrati in Italia" per la preparazione della manifestazione del 18 si è fatta più intensa - è arrivata, puntuale, la provocazione da parte dello Stato.
La mattina del 18 settembre le forze di polizia - agli ordini dei giudici Ionta e Amelio - hanno fatto irruzione nella sede romana dell'organizzazione "Dhuumcatu", con l'assurdo pretesto di un'indagine per terrorismo, sequestrando tutto il materiale dell'associazione - compresi gli incartamenti relativi all'assistenza legale e amministrativa di svariati immigrati - e sfasciando la sede. Nel contempo sono state perquisite diverse abitazioni private di lavoratori asiatici, quasi tutti iscritti al Ddhuumcatu.
Dhuumcatu da più di 10 anni organizza e rappresenta trasversalmente - con oltre 6.000 iscritti - gli immigrati in Italia di Bangladesh, India e Pakistan, ed è una delle colonne portanti del Comitato Immigrati in Italia, una delle poche strutture autoorganizzate di immigrati, sin dall'inizio in prima fila nella battaglia contro la legge Turco-Napolitano prima e la Bossi-Fini poi, con il dichiarato e strategico obiettivo di arrivare alla riunificazione delle loro lotte con quelle dei proletari italiani, che sono due aspetti inscindibili di una unica realtà.
E' chiaro che sia l'accusa strumentale, sia l'azione squadristica delle forze di Polizia che ne è seguita, rientrano nell'ambito della più generale campagna di denigrazione, intimidazione e repressione degli immigrati, al fine di reprimerne le capacità di lotta e di organizzazione, e di impedire, sul nascere, la saldatura delle loro lotte con quelle dei lavoratori italiani. Si tratta dell'altra faccia di quella stessa azione repressiva dello Stato - strumento generale di difesa degli interessi della borghesia - che colpisce - e non da ieri - anche le lotte dei proletari italiani.
Da tutto ciò risulta evidente che è necessario rispondere a questo notevole "tempismo" degli apparati repressivi dello Stato, con un tempismo altrettanto degno di nota.
Di fronte a Magistratura e Polizia che tentano di colpire - attraverso il Dhuumcatu - il Comitato Immigrati In Italia proprio nel momento in cui esso chiama lavoratori italiani e immigrati alla mobilitazione, possiamo e dobbiamo rispondere in un modo solo:
PARTECIPANDO IN MASSA E COMPATTI ALLA MANIFESTAZIONE CONVOCATA DAL COMITATO IMMIGRATI PER IL 18 OTTOBRE A ROMA.
Vogliono dividere il proletariato mantenendo separate le lotte dei lavoratori italiani e immigrati, degli occupati e disoccupati, degli"stabili" e dei precari, dei giovani e dei pensionati: perché questo è l'unico modo che hanno per controllarle e batterle tutte. Dimostriamo coi fatti, a partire dal 18 ottobre, che come proletari - NON CI FAREMO DIVIDERE.
Per questo facciamo appello a tutte le strutture di compagni, a tutte le organizzazioni di lavoratori, in primo luogo i sindacati di base, e a tutte le RSU ed i singoli delegati RSU, affinché si prenda "la palla al balzo" e si dia - di fronte a questo tentativo di divisione - l'unica risposta politica degna di questo nome.
CONTRO OGNI DIVISIONE DELLE LOTTE DEI LAVORATORI IMMIGRATI E DEI LAVORATORI ITALIANI: SOLO UNITI SI VINCE!
GIU' LE MANI DALL' AFHGANISTAN E DALL'IRAQ! FUORI GLI ESERCITI INVASORI DI USA ED UNIONE EUROPEA!
G.C.R. - Gruppo Comunista Rivoluzionario "il lavoratore comunista"
e-mail:lav_com@tin.it CASELLA POSTALE 13003 - 20141 MILANO (Ufficio postale Milano Ticinese)
per contattare il Comitato Immigrati In Italia:
via Nino Bixio 12 - 00185 - ROMA - 06/ 44 70 38 27 - fax 06/ 97 84 00 49
http://www.autprol.org/