01/10/2003: Libertà per Marco Camenisch, libertà per tutti


Vogliamo continuare a parlare del ribelle ecologista Marco Camenisch che alla fine degli anni settanta praticava il sabotaggio per contrastare la morte nucleare delle centrali nucleari svizzere; condannato per questo a dieci anni di carcere, per poi riprendersi la libertà con l'evasione e la latitanza.
Con il nome di Martino ha accompagnato la nostra vita quotidiana condividendo con noi le emozioni e il pensiero critico contro questa civiltà tossica fondata sull'inquinamento, la morte e lo sfruttamento. Lo abbiamo accompagnato negli undici anni di carcere italiano, continuando ad essere solidali anche ora che Marco sta subendo l'isolamento nelle asettiche galere svizzere.
Non dimenticando la sua umanità, la sua profonda coerenza e il senso di appartenenza alla natura ormai violentata quotidianamente, siamo con lui ogni giorno per esigere la libertà di ogni prigioniero.
Nessuna intimidazione, nessuna ipotesi repressiva potrà mai provocare un black out nella nostra coscienza critica, nei nostri affetti e nella nostra identità.
Con determinazione ed affetto,

alcuni/e compagni/e della tribù solidale.
F.i.p 28 settembre 2003



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