01/10/2003: Così va il mondo
Dal 1950 al 2000 è triplicata la produzione complessiva di derrate alimentari, superiore a sfamare tutta la popolazione mondiale. Al contrario sono 30 milioni i morti per fame nel mondo e 3 miliardi coloro che non hanno acqua potabile.
Contemporaneamente 4 milioni di persone sono ridotte in schiavitù, comprate e vendute.
In Italia ogni anno sono oltre 1 milione e 500 mila gli incidenti sul lavoro nei quali perdono la vita oltre 1.200 lavoratori ( 3.5 al giorno). Il perdurare di tutto ciò è possibile perchè questo sistema basa la sua sopravvivenza su una quantità di armati e mezzi enorme, eserciti, carceri, telecamere, banche, apparati coercitivi, oltre che strutture collaborazioniste, concorrono per cercare di far sopravvivere quella che
loro chiamano democrazia.
Ben la conosciamo la loro democrazia, il suo puzzo è di fronte a noi tutti i giorni nei quartieri, nelle fabbriche e ovunque viviamo.
Contro chi si ribella viene sviluppato un percorso di criminalizzazione pressoché costante, gli operai che lottano e che contestano i leader dei sindacati governativi, sono "fiancheggiatori delle BR". Stessa sorte per le lotte degli immigrati, chi si batte contro le normative europee siano proposte da Fini & Bossi o da Turco & Napolitano è considerato un "terrorista islamico".
Ecco a cosa servirà l'incontro di Roma a ottobre a sancire ulteriormente, attraverso l'approvazione della "costituzione Europea", la strutturazione del nuovo blocco imperialista. Con questa proposta quindi si vuole individuare una forma politica continentale corrispondente all'interesse unitario di importanti settori della borghesia europea dotando i loro governi di uno strumento adeguato per la centralizzazione della potenza, soprattutto militare, a seguito del l a già avvenuta unificazione monetaria.
Perciò noi riteniamo come fondamentale il rilancio di una campagna diretta e collettiva che da qui all'autunno, sviluppi tutti quei momenti che articolino una reale opposizione, certi che per costoro non sarà possibile contenere per sempre la spinta che gli oppressi quotidianamente sviluppano contro i loro "castelli", per cui noi come parte di quell a c lasse che è l'unico soggetto che può sovvertire l'attuale stato di cose, siamo contro
questo modello e le sue manovre e continuiamo a pensare che l'unica prospettiva reale sia il superamento di questo sistema attraverso il suo abbattimento senza compatibilità né mediazioni.
Senza tregua contro il capitale!
dal 28/9 al 5/10 settimana nazionale di mobilitazione contro l'incontro a
roma dei ministri della difesa e dei capi di dell'unione europea.
Altro da perdere non abbiamo se non le catene dell'oppressione
Proletari del mondo uniti contro il capitale
antimperialista@libero.it
http://www.autprol.org/