21/08/2003: "Azione legittima" dal notiziario del Campo Antimperialista .... 20 agosto 2003
«L'Iraq, liberato dalla tirannia, si avvia verso la pace e la ricostruzione.
Un Iraq libero e democratico è fondamentale per la stabilità del Medio Oriente. Stiamo facendo progressi, lentamente, ma li stiamo facendo». Questo e' quanto affermava il Grande Crminale G.W. Bush, il 29 luglio scorso. Tre mesi prima, il 1 maggio, egli ebbe modo di dichiarare solennemente che -- la guerra in Iraq era finita --. Mai pronostici furono più demagogici e campati per aria. A solo un mese dalla liquefazione del regime, a meta' maggio, la guerriglia portava i primi colpi alle forze d'occupazione angloamericane.
Fino all'azione di guerra di oggi, 19 agosto, contro la sede ONU, sotto la quale ogni volta che siamo andati in Iraq, abbiamo dimostrato e protestato.
Nessuno deve dimenticare le gravissime responsabiltà delle Nazioni Unite nella tragedia irachena. Nessuno deve dimenticare le sanzioni che l'ONU, ubbidendo agli USA, ha applicato all'Iraq, e che causarono centinaia di migliaia di vittime (stime ottimistiche) dopo il 1991. Non sazia dei crimini di cui si è macchiata, l'ONU, il 14 agosto scorso, tramite il suo cosiddetto Consiglio di Sicurezza, ha approvato la famigerata Risoluzione n. 1500, con la quale si riconosce come legittima l'autorita' del "Consiglio del Governo Iracheno", vale a dire del governo fantoccio installato dagli occupanti anglo-americani. In altre parole, dopo tante manfrine diplomatiche, l'ONU ha
finito per dichiarare legale l'occupazione militare dell'Iraq e ha deciso di dar manforte "umanitariamente" agli angloamericani. A questo scopo è stata costitutita l'UNAMI (United Nations Assistance Mission in Iraq), coordinata dal defunto Sergio Vieira de Mello. Ne' va dimenticato che nello stesso palazzo preso di mira, accanto agli uffici ONU, c'erano quelli della Banca Mondiale e del Fondo Monetario (cosi come deciso dalla risoluzione n. 1500).
Degno di nota che solo la Siria si e' opposta a questa risoluzione, mentre Francia, Germania, Russia e Cina, dopo mesi di tira e molla, non hanno detto una parola contro l'occupazione militare imperialista, decidendo di accodarsi agli USA, nella speranza di spartirsi il bottino.
Le ipocrite esecrazioni "antiterroriste" seguite all'azione offensiva della resistenza irachena, non inficiano la solare verita' per cui l'ONU, a maggior ragione dopo questa risoluzione scandalosa, è diventato un legittimo obbiettivo di guerra. La guerriglia in atto in Iraq, in quanto resistenza contro truppe d'occupazione e d'invasione, e' legittima. E' legittima, vogliamo ricordarlo, non solo eticamente e storicamente, ma anche in base alla stessa carta delle Nazioni Unite. Per questo la sinistra antimperialista non deve farsi intimidire dalla campagna che tenta di far passare la resistenza come "terrorismo", col solito spauracchio di Al Qaida.
Non sono i partigiani iracheni a violare il diritto e la legalita' internazionali, ma gli occupanti e chi offre loro appoggio, anche se si fregiano dell'avallo dell'ONU.
Per ogni uomo libero che detesti la barbarie imperiale e imperialistica americana, la resistenza irachena e' una fiaccola di speranza, che va sostenuta con ogni mezzo, affinche' un giorno riesca a cacciare gli occupanti. In Iraq si svolge infatti una cruciale battaglia di liberta', democrazia e autodeterminazione, il cui esito avra' implicazioni non solo per i popoli del Medio Oriente, ma di tutto il mondo. In Iraq, e poi in Afganistan e in Palestina, si decide se l'Impero a stelle e striscie potra'
costituirsi o naufragare, non nei salotti delle diplomazie capitalistiche euroatlantiche.
In questo contesto acquista maggior rilievo la campagna internazionale di appoggio alla guerriglia che come Campo lanceremo ufficialmente ad Assisi, assieme ai compagni dell'Iraq, sotto lo slogan *10 euro per resistenza irachena*.
Per informazioni e adesioni a questa campagna *DIECI EURO PER LA RESISTENZA*
scrivi a: campoantimperialista@libero.it
http://www.autprol.org/