25/07/2003: comunicato di Giuseppe Maj della CP del(n) Pci


Associazione Solidarietà Proletaria (ASP)via Acate 51/c80124 Napoli - ASP riceve e volentieri diffonde in segno di solidarietà militante, il comunicato del compagno Giuseppe Maj prigioniero nel carcere de la Santéa Parigi. All'operazione internazionale repressiva (arresti e perquisizioni) partita dalla Procura della Repubblica di Napoli il 23 giugno scorso contro la Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo) Partito comunista italiano, i CARC e numerosi altri compagni, e continuata il 18 luglio con altre perquisizionie sequestri di materiali vario (giornali, dattiloscritti e manoscritti,computers, telefonini, ecc) a Milano, Firenze, Abbadia San Salvatore (SI) e Napoli, si sono aggiunte altre inchieste operazioni "antiterroriste" di polizia preventiva imbastite da altri Tribunali (Bologna) contro numerosi compagni appartenenti ad altri organismi politici nel nord Italia (Senza Censura, CSOA, ecc) e in Sardegna (indipendentisti).
Mentre da un lato il governo della banda Berlusconi si adopera, nonostantele sue molteplici contraddizioni politiche interne tra le frazioni borghesi, per attaccare ulteriormente la classe operaia e le masse popolari e finire il lavoro sporco di eliminazione delle conquiste sociali (applicazione della riforma Biagi nel mercato del lavoro, definitivo colpo alle pensioni, tagli alle spese sanitarie e scolastiche con il nuovo DPF); mentre questo governo continua nella sua partecipazione e sostegno alla guerra lanciata dai gruppi imperialisti USA contro i popoli e le nazioni oppresse (Afghanistan, Iraq, balcani, Palestina), continua la sua missione di persecuzione dei comunistie dei rivoluzionari. La banda di mafiosi, razzisti, fascisti, reazionari e clericali del governo Berlusconi, più dei precedenti governi borghesi di centro sinistra, continua a mandare i suoi sgherri nelle case dei compagni e delle loro famiglie percreare quel clima di paura per dissuadere quanti lavorano o vorrebbero lavorare per creare una società nuova superiore al capitalismo, per ricostruire l'organizzazione politica della classe operaia e delle masse popolari, un nuovo partito comunistache sia all'altezza dei compiti e portare avanti il nuovo processo rivoluzionario in sviluppo.
La repressione di carattere preventivo contro i comunisti, le FSRS e le avanguardie del movimento di resistenza popolare, richiede sempre più una mobilitazione di massa a tutto campo. Per contrastare l'azione controrivoluzionaria dello Stato borghese che si avvale di magistrati e sbirri finanziati profumatamente per imbastire inchieste ed eseguire operazioni di repressione in grande stile e con sfarzo di mezzi e uomini, che si avvale di pennivendoli della stampa che hanno il compito di distorcere la realtà agli occhi delle masse, per creare confusione, disorientamento in esse e sfiducia verso chi combatte per un mondo migliore, occorre che si sviluppi sempre più l'azione comune di solidarietà tra le FSRS e i lavoratori avanzati. È necessario sempre più costruire un fronte di forze politiche e sociali che rivendichi conforza i diritti di libertà di pensiero e di associazione raggiunti dalla classe operaia e dalle masse popolari guidate dai comunisti durante la prima ondata rivoluzionaria e in particolare in Italia con la vittoria della resistenzasul nazi-fascismo (1943-45). Di fronte alla bestialità della repressione dello Stato borghese che in questi anni si sta esprimendo con la violenza nelle piazze (torture di manifestanti sequestrati nel chiuso delle caserme, pestaggi di massa di manifestanti nelle piazze ed esecuzioni di morte esemplari come quella di Carlo Giuliani per mano degli sbirri); con una legislazione repressiva sempre più pesante degna del periodo fascista (41 bis ovvero l'isolamento carcerario per i rivoluzionari prigionieri, secretazione delle inchieste giudiziarie sulle persone e le organizzazioni, maggiore libertà per gli sbirri di agire al di fuori delle leggi borghesi sotto la direttagestione del capo del governo, ecc) che tradisce palesemente il vero volto della democrazia borghese che in realtà è un regime di controrivoluzione preventiva.
Di fronte a tutto ciò non bisogna arretrare di un millimetro. Pertanto, tutto ciò che dobbiamo fare è difendere a spada tratta tutti gli spazi diagibilità politica per denunciare i tentativi della borghesia imperialista di criminalizzazione dei comunisti, dei rivoluzionari, dei lavoratori avanzati, delle masse popolari che lottano a difesa dei propri diritti. Continuare quindi a rafforzare sempre più la solidarietà delle masse verso quanti sono colpiti dalla repressione e in questo modo innalzare una barriera impenetrabile all'opera di distruzione barbara della borghesia. Manteniamo alta la mobilitazione in solidarietà con i compagni Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel ancora in carcere a Parigi. Continuiamo a sviluppare la solidarietà verso tutti gli organismi e tutti i compagni colpiti dalla nuova ondata di repressione preventiva scattata nelle ultime settimane inItalia e in altri paesi europei.

Comunicato Alle Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista in Italia e negli altripaesi dell'Europa.
Il 23 giugno le polizie dell'Italia, della Francia e della Svizzera, rispondendo alla richiesta delle Autorità italiane, hanno condotto simultaneamente una serie di perquisizioni nei tre paesi, hanno tratto in arresto alcuni compagnie hanno sequestrato e consegnato alle Autorità italiane camion di materiale che useranno sia per estendere la loro caccia ai comunisti, sia per infliggeredanni economici (le apparecchiature sequestrate superano certamente 50.000 euro), sia per interrompere o almeno intralciare il nostro lavoro per laricostruzione del partito comunista. L'operazione congiunta delle polizie dei tre paesi, di cui uno non è neanche membro dell'UE, rientra nella "guerra internazionale contro il terrorismo", condotta dai gruppi imperialisti di tutti i paesi. Questa operazione specifica ha colpito persone e organismi a torto o a ragione sospettate di lavorare alla costruzione del (nuovo) Partito comunista italiano; in particolare ha colpito compagni dei CARC (Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo) e alcuni membri della CP (Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (n) Partito comunista italiano). Ovunque nel mondo la borghesia imperialista cerca di impedire la rinascita del movimento comunista, di impedire la ricostruzione e il rafforzamento di veri partiti comunisti. Ciò non è strano. La borghesia imperialista, spinta dalla seconda crisi generale del capitalismo e favorita dalla persistente crisi del movimento comunista, da anni conduce a livello mondiale una guerra di sterminio contro le masse popolari; la borghesia italiana e il Vaticano fanno la loro parte in questa guerra infame. È una guerra non dichiarata, ma non per questo meno reale. Le sue vittime si contano a milioni ogni anno. Morti di fame, di miseria, di stenti e di disperazione. Immigrati affondati in mare, soffocati nei camion e nelle navi, fucilati alle frontiere, chiusi nei campi di concentramento. Ammalati cui sono negati le cure. La salute di milioni di uomini e donne giorno dopo giorno rovinata dalla sofisticazione alimentare e dall'inquinamento ambientale e la loro mente e la loro coscienza avvelenate dalla cultura abbrutita che la borghesia imperialista spande a piene mani. La borghesia imperialista trasforma ogni differenza di razza, di nazionalità, di lingua, di religione, di cultura e di costumi in guerre intestine tra le masse popolari, trasforma i contrasti tra la stessa borghesia imperialista e le masse popolari in contrasti tra parti delle masse popolari e fomenta la mobilitazione reazionaria delle masse. Essa cancella le conquiste di civiltà e di benessere che le masse popolari le hanno strappato durante la prima ondata della rivoluzione proletaria (pensioni, diritti dei lavoratori, assistenza sanitaria, sicurezza sociale, diritti civili e politici, servizi pubblici, istruzione pubblica). Nel vano tentativo di tenere il suo antiquato ordinamento sociale la borghesia riporta la sua vecchia barbarie anche negliangoli della società da cui il movimento comunista l'aveva in parte cacciata e ciò in condizioni nuove che la rendono ancora più grave e intollerabile di quanto lo fosse cento anni fa. Per fare fronte alla resistenza dellemasse popolari la borghesia imperialista estende lo stato di guerra dichiarataa un numero crescente di paesi.
La rinascita del movimento comunista e in particolare la ricostruzione diveri partiti comunisti e il loro rafforzamento sono passi indispensabili perché la masse popolari resistano più efficacemente a questa guerra non dichiarata e trasformino la loro resistenza in guerre popolari rivoluzionarie fino alla creazione di nuovi paesi socialisti. In Italia la Commissione Preparatoria ha espresso in un "piano in due punti" l'aspirazione di molte FSRS e di molti lavoratori avanzati a ricostruire un vero partito comunista:
1. elaborare il programma del nuovo partito sulla base del Progetto Manifesto Programma pubblicato nell'ottobre 1998 dalla Segreteria Nazionale dei CAR;
2. costituire ovunque Comitati clandestini che invieranno i lo delegati al congresso di fondazione del (nuovo) partito comunista italiano. Dall'iniziodel 1999 la CP ha operato per realizzare questo piano: con la sua rivista La Voce, con il suo sito Internet http://www.lavoce.freehomepage.com e con tutta la sua attività. Quindi la campagna lanciata dalle Autorità italiane con la collaborazione delle Autorità francesi, svizzere non è una stranezza, anche se la borghesia imperialista italiana non osa dichiarare apertamente la sua lotta contro noi comunisti come invece fece ai tempi del fascismo. Essa per ora usa la tattica adottata dai nazisti con l'incendio del Reichstag (1933): accusano i comunisti di preparare o eseguire attentati. Le Autorità italiane hanno già più volte lanciato contro noi comunisti campagne di questo genere con lo stesso pretesto. Ma la mascheratura che la borghesia italiana adotta è un sintomo della difficoltà che essa incontra presso le masse popolari e limita l'efficacia delle sue campagne. Queste ci causano danni e intralciano per un po' di tempo in una certa misura la nostra attività, ma in definitiva la borghesia deve lasciare cadere, liberare gli arrestati e ritirarsi: salvo ricominciare daccapo dopo un po' di tempo. Finora noi siamo usciti più forti da ognuna di queste campagne grazie al comportamento dignitoso dei compagni e degli organismi colpiti e grazie alla solidarietà della altre FSRS e degli elementi avanzati delle masse popolari che si sono raccolti attorno ad essi. Certamente anche questa volta la CP impegnerà tutte le sue forze e le sue risorse per dare continuità al lavoro per preparare il congresso di fondazione e i Comitati di Partito, quelli già costituiti e quelli che si costituiranno, svolgeranno sempre meglio i loro compiti nonostante la campagna di repressione. Il successo che la borghesia ha ottenuto contro la struttura clandestina del (n) Partito comunista italiano è solo un incidente, frutto avvelenato della mancanza di disciplina di alcuni compagni e della persistente debolezza delle nostre forze e dei nostri legami con la classe operaia e con il resto delle masse popolari. Esso non mette in alcun modo in discussione il "pianoin due punti" per la ricostruzione del partito comunista. Anzi, quello che la borghesia italiana ha compiuto e compie in questi giorni dopo che è riuscita a mettere le mani su di noi, conferma che la nostra linea di costruire il nuovo partito comunista a partire dalla clandestinità è giusta. Noi invitiamo quindi tutte la FSRS italiane ed europee a considerare seriamente e responsabilmente la nostra esperienza. Ma la campagna che la borghesia ha lanciato contro la costruzione del (n) Partito comunista italiano, si trasformerà in un passo avanti nella rinascita del movimento comunista tanto più importante quanto più numerose sarannola FSRS italiane ed europee che con slancio ed iniziativa, approfitteranno della campagna internazionale lanciata dalla borghesia italiana contro la CP per allargare e intensificare la loro lotta per ricostruire e rafforzare veri partiti comunisti mobilitando la solidarietà popolare verso i compagni e gli organismi comunisti perseguitati, e allargando a livello nazionalee internazionale il dibattito sulla natura e sui compiti del movimento comunistae dei partiti comunisti nell'ambito della resistenza che le masse popolari già a loro modo oppongono alla guerra di sterminio non dichiarata condotta dalla borghesia imperialista e in particolare alla eliminazione delle conquiste.
Il numero di Resistenza che i CARC hanno pubblicato agli inizi di luglio è in proposito esemplare e continua la gloriosa tradizione di resistenza alle campagne repressive che i CARC hanno accumulato nei loro dieci anni di vita. È importante che altre FSRS italiane ed europee seguano il loroesempio.

W la rinascita del movimento comunista!
W la ricostruzione e il rafforzamento di partiti comunisti che siano all'altezza dei compiti posti dalla seconda crisi generale del capitalismo e della connessa situazione rivoluzionaria in sviluppo e che tengano pienamente conto degli insegnamenti della prima ondata della rivoluzione proletaria: partiti marxisti-leninisti-maoisti!
W la solidarietà dei lavoratori avanzati e delle FSRS con i compagni e congli organismi colpiti dalla borghesia imperialista!
W la seconda ondata della rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo!
Classi sfruttate, donne delle masse popolari e popoli oppressi di tutto il mondo, uniamoci contro la borghesia imperialista per costruire un nuovo superiore ordinamento sociale!

Parigi 17 luglio 2003
Giuseppe Maj - membro della Commissione Preparatoriadel congresso di fondazione del (nuovo) Partito comunista italiano

Per inviare saluti di solidarietà ai compagni arrestati
Giuseppe Maj 280502 A31442, rue de la Santé 75014 Paris (Francia)
Giuseppe Czepell Maison d?arret de Fleury-Mérogis 7, avenue des Peupliers 91705 S.te
Geneviév des Bois (Francia)

PS: chiediamo ai compagni e alle compagne, come contributo di solidarietà e che hanno la possibilità, di tradurre questo comunicato in lingua inglese, francese o spagnolo ed inviarcela.
La solidarietà è un arma!



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