07/07/2003: Libertà per i compagni arrestati!
COMUNICATO
Libertà per i compagni arrestati!
Sviluppiamo la più ampia solidarietà per far fallire questo ulteriore attacco della borghesia contro la rinascita del movimento comunista e il processo di ricostruzione del nuovo partito comunista italiano!
All’alba del 23 giugno sono stati arrestati a Parigi il compagno Giuseppe Maj della CP (Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo) Partito comunista italiano), il compagno Giuseppe Czeppel e la compagna Caterine Bastard.
Contemporaneamente a Milano, Napoli, Modena, Parigi, Zurigo é scattata l’ennesima perquisizione contro compagni dei CARC e di altre organizzazioni nell’ambito dell’ennesimo procedimento per associazione sovversiva (art. 270 bis c.p.p.). I compagni e le compagne sono accusati di appartenere “all’associazione clandestina agente sotto la denominazione di CP – Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo) Partito comunista italiano in relazione alla interlocuzione con appartenenti alla associazione eversiva denominata Cellula per la Costituzione del Partito Comunista Combattente che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico”.
Mentre nel nostro paese e nel mondo si celebra la GIRP (Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero) del 2003 la polizia politica e la magistratura al servizio della banda Berlusconi hanno effettuato l’ennesima brillante operazione contro i comunisti.
Dopo più di 2 anni (4 anni se consideriamo le altre inchieste) di intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, violazione di domicili, campagne stampa mirate a creare un clima di confusione e di intimidazione, il P.M. Stefania Castaldi, ordina questa operazione internazionale di repressione mobilitando centinaia di sbirri. Un’inchiesta aperta dalla Procura di Napoli nel febbraio 2001, quando alla borghesia e ai suoi apparati repressivi era chiara la strada fallimentare imboccata con l’inchiesta aperta precedentemente (quella avviata dalla magistratura romana con l’operazione del 19 ottobre del 1999, contro 88 compagni dei CARC e di altre organizzazioni, archiviata a dicembre del 2001), visto che non avevano ottenuto di far indietreggiare i CARC nel loro impegno per la ricostruzione del partito e non erano riusciti a deviare e frenare il lavoro per la costruzione del nuovo partito comunista italiano, che anzi in questi anni si è ampliato e arricchito.
Gli sbirri hanno sfondato le porte, almeno in due casi in cui i compagni erano assenti, e hanno portato via computer, cellulari, floppy e CD e materiale cartaceo nel tentativo di creare difficoltà e ostacolare il nostro lavoro.
Mentre razzisti, fascisti e mafiosi scorazzano sotto la benevola protezione delle forze dell’ordine della borghesia, mentre i capi del governo bloccano i processi a loro carico, i comunisti e le avanguardie del movimento antimperialista e anticapitalista vengono perseguitati nel vano tentativo di frenare la loro lotta contro l’attuale stato della borghesia, lo stato della miseria e della guerra.
La borghesia procede nel suo tentativo di generare confusione tra le masse popolari, i lavoratori e la classe operaia diffondendo falsità sulla natura, le analisi, le linee e gli obiettivi diversi delle varie organizzazioni. Essa cerca di confondere i CARC e la CP, la CP e le nuove BR-PCC e le Cellule per la ricostruzione del PCC e in questo modo cerca di colpire tutte le organizzazioni mettendo in difficoltà chi vuole conoscere le diverse caratteristiche di ognuna di esse e quindi sostenerne il lavoro.
La borghesia cerca di criminalizzare il movimento comunista accusando di terrorismo tutti i comunisti, tutti coloro che combattono contro il suo regime terrorista, il regime che condanna ad una vita di stenti, che tortura e massacra milioni di proletari in ogni angolo del mondo con le guerre, le galere, la fame e la miseria. É una criminalizzazione funzionale anche a dissuadere chiunque voglia collaborare o unirsi ai comunisti: proprio come facevano i fascisti colpendo i partigiani e additandoli come “banditi”.
Perché la borghesia ci attacca nonostante le nostre ancora limitate forze, se paragonate alle sue? Perché la storia ha insegnato anche alla borghesia che anche solo l’esistenza di un partito comunista è incompatibile con i suoi interessi, mette a rischio il suo potere. Per questo essa cerca in tutti i modi di frenare il processo di rinascita del movimento comunista, che nel nostro paese si concretizza nella ricostruzione di un nuovo e vero partito comunista: perché sa che le condizioni generali porteranno i comunisti a essere nuovamente fattore di orientamento, di mobilitazione, di organizzazione, di direzione della massa degli operai e, tramite questi, del resto delle masse popolari nella lotta contro la borghesia imperialista per abbattere il suo potere e per instaurare il socialismo.
La borghesia imperialista con questa azione repressiva mostra il suo aspetto fascista alle masse popolari e al movimento rivoluzionario europeo, sulla strada che ha portato agli arresti dei compagni del PCE(r) e alla criminalizzazione di Batasuna. Come possiamo vedere, quando si tratta di colpire le masse popolari e chi ne rappresenta gli interessi e le aspirazioni, c’è poca differenza tra gli imperialisti al servizio di Bush, come Berlusconi e Aznar, e gli imperialisti che a Bush si sono contrapposti prima e durante le operazioni militari di aggressione contro l’Iraq, come Raffarin. In questi casi fanno presto a mettersi d’accordo. Ma fanno male i loro conti. Hanno di fronte un movimento rivoluzionario che risponde agli attacchi ritorcendoli contro chi li sferra, come hanno saputo fare i partigiani e i comunisti di ogni nazione quando hanno strappato le armi di mano ai fascisti e ai nazisti e gliele hanno rivoltate contro.
Il 23 giugno contro i CARC è scattata su piano continentale una riedizione dell’operazione repressiva del 19 ottobre 1999, accompagnata da una campagna di propaganda, il tutto analogo a quanto accaduto quattro anni fa e differente solo per intensità e accanimento. Abbiamo affrontato quella operazione e quella campagna rovesciandole contro la borghesia imperialista, e faremo altrettanto in questa occasione. Allora abbiamo eretto una barriera contro l’attacco all’agibilità politica dei comunisti conquistata nel nostro paese dalla Resistenza e altrettanto faremo in questa occasione.
È un onore essere riconosciuti come nemici dalle bande di reazionari che governano i paesi imperialisti, e in particolare è un onore essere riconosciuti come nemici dalla banda di mafiosi, fascisti e razzisti che governa il nostro paese, una banda che si garantisce l’impunità per legge, che invoca lo sterminio di coloro che attraversano il mare per sfuggire alle guerre e alla miseria che gli stessi imperialisti generano nei loro paesi di provenienza, che chiude ogni sua azione infame solo per intraprenderne una più infame ancora.
L'umanità non ha altro futuro che il comunismo e noi non smetteremo mai di lottare per instaurarlo!
Onore e Solidarietà con i compagni e le compagne colpiti dalla repressione!
Onore e Solidarietà per tutti i rivoluzionari prigionieri, in Italia e nel mondo, e a tutti i caduti nella lotta e nella guerra contro l’imperialismo!
Le operazioni di intimidazione e repressione non fermeranno la nostra determinazione a lavorare per la rinascita del movimento comunista e per costruire il nuovo partito comunista!
Promuoviamo ovunque iniziative di denuncia delle azioni repressive e di solidarietà verso i compagni colpiti!
Avanziamo nella ricostruzione del partito comunista!
W i CARC !
W la CP !
W il (n)Pci !
Segreteria Nazionale dei CARC
PS
É possibile inviare messaggi di solidarietà ai compagni arrestati a Parigi mandando un telegramma indirizzato a Manuela all’indirizzo:
Divisione Nazionale Antiterrorismo
Della Direzione Centrale di Polizia Giudiziaria
11, Rue de Saussais – 75100 Paris
Nota Bene: è importante inviare i telegrammi alle 18 del 26/06 perché intorno a quell’ora è presente l’avvocato Pelazza e sono costretti a consegnare i messaggi ai compagni.
Il Centro Nazionale dei CARC (vedi intestazione) raccoglierà e inoltrerà ogni messaggio di solidarietà inviato ai compagni colpiti dalla repressione.
Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
Via Tanaro, 7 - 20128 Milano
tel/fax 02-26306454 - e-mail: resistenza@carc.it
Segreteria Nazionale
Milano, 25.06.03
http://www.autprol.org/