06/07/2003: Ennesima azione squadrista dei disobbedienti
..."Un compagno del Circolo Libertario E. Zapata, mentre stava chiaccherando con altri compagni/e, è stato colpito a freddo da una testata in piena faccia da parte di un disobbediente che aveva appena finito di parlare al microfono..."
In risposta alla retata razzista dei carabinieri contro i migranti, avvenuta lunedì 30 giugno in P.zza Risorgimento a Pordenone, assieme alle realtà antagoniste e antirazziste locali abbiamo organizzato per il sabato successivo (5 luglio) un presidio interetnico e festoso, con interventi, musica, cibo e filmati.
La protesta, pacifica e colorata, che ha visto la partecipazione di numerosi immigrati, ha espresso con determinazione la contarietà alla legge Bossi-Fini, rivendicando l’agibilità agli spazi pubblici e ai luoghi di socialità.
Mentre tutto si svolgeva tranquillamente, durante vari interventi al microfono aperto, è avvenuto un fatto gravissimo, attraverso una pratica ormai consolidita nel Nord-Est.
Un compagno del Circolo Libertario E. Zapata, mentre stava chiaccherando con altri compagni/e, è stato colpito a freddo da una testata in piena faccia da parte di un disobbediente che aveva appena finito di parlare al microfono.
Le motivazioni addotte sembrano essere dei fischi ricevuti durante il suo intervento. Nonostante la violenza e la bagarre che ne è scaturita si è riusciti a evitare che una festa antirazzista degenerasse a causa di squadristi con l’ennesimo abito nuovo.
La tecnica è sempre la stessa, poco importava capire chi o perché qualcuno aveva fischiato. Secondo questi stalinisti bisogna individuare un “capo” e attraverso la violenza e l’aggressione stabilire subito i rapporti di forza.
Così è stato per il compagno del Circolo Zapata, probabilmente ritenuto da questo troglodita il “capo degli anarchici”.
C’è da notare che questo personaggio non è di Pordenone ne ha mai fatto o partecipato ad alcun tipo di attività in loco, al contrario del nostro compagno che oltre ad essere membro del direttivo dell’Associazione Immigrati di Pordenone, partecipa da sempre alle lotte antirazziste, per i diritti e le libertà dei migranti.
Ovviamente la calata del personaggio è come da copione accompagnata per l’occasione da altri disobbedienti della regione (Trieste e Monfalcone).
Questa non è che l’ennesima dimostrazione di quale politica intendano praticare i sedicenti disobbedienti del nord-est che, avulsi dal contesto in cui tentano d’insediarsi, hanno come obiettivo la “conquista” del territorio come nella più becera prassi colonialista.
Non solo condanniamo quanto avvenuto, né accettiamo lo squadrismo come pratica politica, ma affermiamo con forza che non tollereremo nessuna ulteriore aggressione a compagni e compagne.
Queste pratiche e chi continua a portarle nel movimento devono essere rigettate con fermezza, non è più possibile continuare a ignorare una prassi continua e sistematica con la scusa o il pretesto di farle passare come “beghe” o “questioni personali”.
Se codesti signori pensano di risolvere i loro problemi di egenomia in Friuli attraverso il linciaggio s’accorgeranno presto di avere sbagliato strada.
Esprimiamo la massima solidarietà al nostro compagno aggredito.
Le compagne e i compagni del Circolo Libertario E. Zapata
http://www.autprol.org/