15/06/2003: Europposizione


L’assemblea nazionale del 31 maggio 2003, che ha visto la partecipazione di
compagne e compagni, comitati antimperialisti, comunisti ed anarchici di
Milano, Genova, Ivrea, Roma, Viterbo, Bologna, Cesena, Parma, Chioggia, Mestre,
Napoli, Firenze e Viareggio.
Si è espressa unitariamente, seppur con accenti diversificati, sui seguenti
argomenti in dibattito:
"Il rifiuto della contrapposizione virtuale ed ideologica tra i concetti
di “guerra” e “pace”, visti entrambi in questa fase come espressioni del
processo di dominio capitalistico, che alterna ed usa le opzioni, ambedue
militari e sfruttatrici, per imporre le proprie leggi all’intera umanità. La
guerra come momento di crisi interimperialista ed imposizione violenta di nuovi
equilibri e la pace come momento di spartizione e ridispiegamento delle forze
secondo le nuove gerarchie generatesi. Potremmo dire, la guerra come
espressione dell’aggressività e della barbarie imperialista, la pace come
accordo temporaneo tra le potenze capitaliste e preparazione di una nuova
guerra.
"In particolare, la fase che si è consolidata con il dopo-Iraq è caratterizzata
dall’accentuarsi del ciclo di crisi economica a livello mondiale che vede la
deflazione divenire una sorta di contagio globale coinvolgente l’Europa, ma
anche l’Asia e l’America Latina, e che ormai attanaglia da tempo gli U.S.A.
"Questo è lo sfondo materiale sul quale vanno inquadrate le contrapposizioni e
le risistemazioni in corso degli equilibri tra potenze imperialiste planetarie
che vedono il contraddittorio processo di costituzione continentale europea
confrontarsi con l’unilateralismo militarista americano, mentre scalpitano ad
est i futuri protagonisti economico/demografici della scena mondiale; uno
scenario che tendenzialmente diviene sempre più multipolare e che prefigura,
quindi, forme di concorrenza (economica e militare) sempre più accentuate e
ravvicinate nel tempo; uno scenario che, nella diffusione omologante del quadro
di comando capitalistico, del suo mercato, del suo modello di vita, della sua
ideologia, della sua repressione e controllo non può fare a meno di diffondere
e contaminare anche il suo più potente anticorpo: il proletariato
internazionale.
E' ovviamente un proletariato ancora incosciente della propria forza,
frammentato, diviso ed impantanato troppo spesso dietro particolarismi,
religioni, fondamentalismi e nazionalismi e che non riesce ad esprimere una
propria posizione indipendente ed una propria azione autonoma.
E proprio allo scopo di contribuire ad una riduzione del ritardo storico di
questa capacità di autonomia della classe proletaria, l’assemblea di Roma del
31/05/2003 si impegna, da subito, ad individuare la possibilità di costruire
una prima, realistica, comunicazione-concentrazione tecnico/politica delle
forze anticapitaliste ed antimperialiste che interpretano l’internazionalismo
come antagonismo inconciliabile, innanzitutto, con i padroni di casa propria.
Per l'indizione, la gestione, l'organizzazione collettiva di una campagna
politica nazionale contro l'Europa dei padroni.
E U R O P P O S I Z I O N E !
La Convenzione europea è la forma politica continentale corrispondente
all’interesse unitario di importanti settori della borghesia europea; è lo
strumento della centralizzazione di potenza, a seguito della unificazione
economica e prodromo di quella militare; la convenzione europea, innervata dal
principio e dalla ragione vaticana della “dottrina sociale”, cerca di
legittimarsi come “blocco” del diritto e delle regole del multipolarismo in
competizione all’unilateralismo u.s.a.; essa, anche nel tentativo di superare
l’intima diatriba tra stato-nazione e sovranità federalista, pone le basi per
un generale processo di riarmo e controllo e per una nuova, pesante
collocazione dentro la redistribuzione mondiale del dominio e dello
sfruttamento; dopo bruxelles, evian, salonicco sarà la volta di roma dove il 15
ottobre comincerà la conferenza intergovernativa a sancire l'ufficializzazione
della Convenzione europea...
...il loro percorso è l'Euroconvenzione...
Proprio perché il movimento materiale del capitalismo risente della legge dello
sviluppo ineguale tra aree e sistemi geopolitici, il processo di costituzione
di un polo imperialista continentale è oggi caratterizzato da una dinamica
dialettica di unitarietà e differenziazione interna. A fronte, cioé, di una
condivisione sostanziale da parte delle differenti realtà statuali europee del
processo di formazione di un blocco imperialista, delle sue intime motivazioni
di concorrenza e competizione sul mercato mondiale con altri blocchi, notiamo
toni ed accenti differenti riguardo tempi, forme, accelerazioni ed alleanze nel
processo di rafforzamento di un percorso unitario del polo continentale stesso.
Questa dinamica contraddittoria riguarda in realtà tutti i blocchi
imperialisti, compreso quindi quello europeo.
Anche se nell'area economica dell'Euro assistiamo ad una condivisione di
massima del processo costitutivo, allo stesso tempo, è forte il dibattito e la
diversità di accenti sulla percentuale di “cessione di sovranità” che si dovrà
obbligatoriamente concedere alla “Convenzione europea”; queste differenze si
sono già in parte manifestate, amplificate dal conflitto in Iraq, che ha
generato una divisione tra la “Vecchia Europa” delle cooperazioni rafforzate
dell'asse “pacifista” franco-tedesco e la “Nuova Europa” dello sfondamento ad
Est, guidata dal trio più filo-U.S.A. anglo-italo-spagnolo. Così come si sono
manifestate nell'endemica diatriba tra fautori di un federalismo forte e
sostenitori di un maggior peso “regionale”, sia pur dentro il progetto
unificante di Bruxelles.
Ora, con la fine della della guerra e la ritrovata retorica “unitaria”
dell'intervento di “pace” nella ricostruzione della Mesopotamia, del sostegno
della “Road Map” in Palestina (sostenuta dal “quartetto”) e della
futura “missione di pacificazione”, tutta europea, nella Repubblica Democratica
del Congo (circa 2000 soldati da inviare)... le differenze sembrano attenuarsi
e scolorare momentaneamente intorno alle tappe prossime venture che segneranno
il cammino della “Costituente”: il tentativo politico e militare (con la
costruzione di una “Forza di Reazione Rapida” indipendente) corrispondente al
potere economico-finanziario già costituito dell'area monetaria.
Si confermano, quindi, anche nel percorso dell'Euro, i passaggi fondamentali di
un blocco imperialista che vede il padronato europeo d'accordo nell'attacco
frontale al sistema del “Welfare”, al modello pensionistico, alle rigidità del
lavoro salariato, con una diversità di accenti relativa al grado di autonomia
del sistema-Euro rispetto al sistema-dollaro.
Da notare, anche, la partita giocata dal Vaticano nel suo tentativo (finora
riuscito!) di imprimere dentro la “Carta Costituzionale” europea un forte
richiamo alle “radici cristiane” del “Vecchio Continente”, in questo sostenuto
dal variegato opportunismo politico-sindacale di una certa sinistra, che si
ritrova unito intorno alla parola d'ordine dell'Europa “sociale delle regole e
dei diritti” da contrapporre alla pericolosità (evidente) dell'unilateralismo
militarista americano.
Il ruolo della “sinistra di governo” europea si conferma quello di
sostegno “temperato” dei propri padroni europei, spacciando la visione
multipolare della loro “patria europea” come alternativa di solidarietà e
di “buona globalizzazione” rispetto all'arroganza decisionista degli U.S.A.
...il nostro percorso è la lotta di classe!
Ribadendo che il nostro internazionalismo è antagonista innanzitutto ai padroni
di casa nostra, dobbiamo aprire collettivamente dei percorsi che non siano
schierati con nessuna forma e posizione “tattica” del percorso costitutivo
europeo, cercando di sedimentare tra le contraddizioni del blocco imperialista
e, soprattutto, nel tessuto sociale proletario, l'antagonismo di classe,
l'organizzazione anticapitalista e la resistenza antimperialista.
Praticamente, e per dar corso e corpo politico alla discussione ed alle
conclusioni dell'assemblea nazionale di Roma del 31 maggio 2003, invitiamo
tutti le compagne ed i compagni che vi hanno partecipato ad approfondire ed
allargare, nelle proprie città, con le proprie specificità ed anche in riunioni
tematiche (guerra/pace, sfruttamento e repressione), le motivazioni che ne
erano alla base e che sono emerse dal dibattito.
La scelta degli argomenti tematici ci è sembrata “obbligata” dal fatto che i
tre campi proposti (guerra/pace, sfruttamento e repressione) rimandano ad un
tentativo in atto di coordinamento sovranazionale teso al riarmo, alla
precarizzazione generalizzata, al restringimento degli spazi di agibilità
politica, al controllo ed alla repressione di ogni politica di opposizione
reale; è intorno a questi tre temi che vengono fuori i “rospi da far ingoiare”
alla classe degli sfruttati sulla strada della costituzione europea e
quindi, “obbligatoriamente”, sono questi i tre temi da comprendere a fondo per
sviluppare una lotta conseguente.
Pensiamo sia necessario costruire assemblee tematiche decentrate sul
territorio, alimentate da iniziative pubbliche più visibili possibile (ad es.
contro la repressione e per la giornata del prigioniero, in occasione del 2°
anno dall'omicidio di stato del compagno Carlo Giuliani, il 15 ottobre a Roma
per l'inizio della conferenza intergovernativa di ufficializzazione della
citata "Convenzione Euro"...), che speriamo possano produrre un coinvolgimento
di massa, oltreché documenti tematici di riflessione, che portino ad una nuova
assemblea nazionale di verifica e confronto da tenersi in settembre 2003.
Questa dialettica tra iniziativa assembleare ed iniziativa pratica, tra
elaborazione nazionale ed approfondimento specifico-locale è solo l'inizio di
una possibile, ritrovata comunicazione/concentrazione sui temi
dell'anticapitalismo e dell'antimperialismo che trovano nella presente campagna
politica "EUROPPOSIZIONE!” un suo primo tentativo di unità e visibilità.
GIUGNO 2003
Le compagne ed i compagni riuniti
nell'assemblea nazionale di Roma del 31 maggio 2003
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per una gestione diretta della campagna "EUROPPOSIZIONE", da qui all'autunno;
per la formazione del "comitato promotore" nazionale delle mobilitazioni contro
l'europa dei padroni, la loro guerra, la loro pace, la loro repressione, il
loro controllo.
per adesioni:
comitatog.faina@virgilio.it
antimperialista@libero.it


http://www.autprol.org/