Action Directe
elementi cronologici
1977‑1978
L'anno '77 è segnato dall'emergenza del movimento autonomo europeo e dal suo legame con le offensive della guerriglia in Germania e Italia.
In Francia, dei militanti rivoluzionari provenienti da numerose e diverse esperienze francesi e straniere, dopo il '68, iniziano un processo pratico di convergenza e stabiliscono un coordinamento politico-militare interno al movimento autonomo.
In questo coordinamento si ritrovano così vecchi membri di gruppi armati della resistenza anti‑franchista (MIL, Movimento Iberico di Liberazione, e GARI, Gruppi di Azione Rivoluzionaria Internazionalista), membri di gruppi autonomi nati dopo la dissoluzione della Gauche Prolètarienne, come i Noyaux Armès Pour l'Autonomie Prolètarienne (Nuclei Armati per l'Autonomia Proletaria), ma anche numerosi militanti che avevano rotto con le politiche legalitarie e para‑sindacali dell'estrema sinistra gruppettara.
Durante i due anni successivi questo coordinamento attuerà numerose azioni di sabotaggio e di preparazione alla lotta armata. Notti di scontri come quelle contro la costruzione della centrale di Malville, 23 attentati su tutto il territorio rivendicati da CARLOS (Coordinamento Autonomo Radicalmente in Lotta Aperta contro la Società). Una notte di scontri in risposta all'estradizione di Klaus Croissant in Germania e numerose azioni dopo l'assassinio nelle loro celle dei compagni della RAF Andreas, Gudrun e Karl... Ma anche azioni contro i nuovi negrieri e la flessibilità del lavoro, come le operazioni del CACT (Coordinamento Autonomo Contro il Lavoro) a Tolosa contro le ANPE e le Agenzie interinali...
1979
Nel corso dell'inverno '78‑'79, il coordinamento decide di fare il salto ad organizzazione di guerriglia. Il PRIMO MAGGIO dimostra questa nuova determinazione attaccando armi in pugno la sede del padronato (CNPF, Consiglio Nazionale del Padronato Francese).
«Action Directe non è nata per generazione spontanea. Gli individui e i gruppi che avevano avuto precedenti esperienze di propaganda armata, hanno sentito la necessità, al di là di azioni contingenti o di campagne politiche (come nel '77), di darsi uno strumento per promuovere una strategia comunista...»
E’ in autunno che Action Directe lancia la sua prima campagna di propaganda armata.
E’ allora che fanno la loro comparsa i giri di incontri governo‑padronato‑sindacati in vista di una prima svolta neoliberale. La notte dei 15 SETTEMBRE, il Ministero del Lavoro e il Ministero della Salute sono oggetto di due attentati.
Il giorno dopo, la sede della direzione della SONACOTRA (Società mista di gestione delle case dei lavoratori immigrati) viene distrutta. Da molti mesi, lo sciopero degli affitti dei residenti costituisce la punta di lancia della resistenza dei lavoratori immigrati. Nei giorni precedenti, molte case erano state evacuate dalle forze dell'ordine. A sua volta, AD ha "evacuato la direzione dalla sua sede. "COLPO SU COLPO!"
Sempre il 16 SETTEMBRE, un commando mitraglia i locali del Segretariato per i Lavoratori immigrati, in rue de Grenelle, nello stesso edificio dei Ministero del Lavoro.
«Fin dalla nostra comparsa, siamo stati una guerriglia comunista, e abbiamo sostenuto la lotta antiimperialista da una posizione di classe. La conseguenza: una comprensione pratica della necessità dell’illegalità rivoluzionaria».[1]
Bisogna rifiutare senza indugi la gang dei catechismo di opposizione, rifiutare il processo incantatorio e la salmodia delle vecchie parole d'ordine, perché spogliate di tutta la sovversione reale. Bisogna cogliere il senso dei mutamento, le contraddizioni nel loro divenire, quello che nasce e si sviluppa...
IL TEMPO DELLA GUERRIGLIA E’ VENUTO. Colpire il nemico, servire le masse, formare i combattenti, ecco il nostro programma.[2]
«IL TEMPO DELLA GUERRIGLIA significa concretamente questo: rafforzare le coscienze, le risoluzioni e le pratiche di rottura che appaiono quando insorgono le masse e apportarne di nuove, che il movimento non può far sorgere da solo, nel fuoco della sua azione. Cioè una dialettica di tutte le istanze tra la resistenza e le lotte dei proletariato, gli organismi autonomi della guerriglia, i distaccamenti combattenti, nell'unità del politico e del militare in ciascuna fase del combattimento e questo fin dall'inizio del processo di guerra rivoluzionaria».[3]
27 SETTEMBRE. Attentato contro i locali dei Padronato incaricato della gestione del collocamento per la regione parigina.
1980
3 E 5 FEBBRAIO. Attentato contro la direzione dell'Ispettorato del lavoro.
10 FEBBRAIO. Attentato contro l’UPCI, società immobiliare implicata negli espropri di alloggi nei quartieri popolari della capitale. Il 12 MARZO, un'altra società immobiliare legata alla precedente viene attaccata.
14 MARZO. Attacco contro i locali della sezione DST incaricata della sorveglianza delle attività delle organizzazioni politiche e sindacali dei lavoratori stranieri, e della sede dell'OICP organismo internazionale di cooperazione delle Polizie.
4 LUGLIO. Occupazione armata del Municipio della XIV circoscrizione di Parigi. Esproprio di migliaia di documenti amministrativi e di macchinari.
28 AGOSTO. Parigi, XV circoscrizione, scontro armato tra i militanti di AD e la polizia durante l'esproprio di una banca.
13 SETTEMBRE. Arresto di una dozzina di militanti, tra cui J. Marc Rouillan e Nathalie Menigon dopo una nuova sparatoria.
17 SETTEMBRE. In risposta agli arresti e in continuità con la Campagna iniziata l'anno precedente, un commando mitraglia il posto di guardia della Scuola di Guerra. Si tratta di un centro di formazione di quadri dell'Esercito Francese per gli interventi all'estero ma anche per i militari di paesi satellite, circa i metodi di repressione e di guerra psicologica.
1981
All'inizio dell'inverno, ACTION DIRECTE, non ritiene di intervenire nella fiera dell'impegno politicante e di essere utilizzata, sospende quindi le sue azioni politico‑militari per tutta la durata della campagna presidenziale.
Il 15 APRILE una sparatoria scoppia in centro a Parigi in seguito a un esproprio di una banca in Place de Terme. Un poliziotto rimane ucciso.
Dopo l'elezione di Mitterrand e la costituzione dei primo governo social‑democratico, una battaglia politica si estende nelle prigioni e dei movimenti di solidarietà con i PP si mobilitano per l'amnistia e contro i tribunali eccezionali. Un giornale "Rebelles" viene stampato per sostenere questa campagna. Due scioperi della fame in sei mesi. Il primo fin dal mese di maggio per l'amnistia e la chiusura dei QHS, il secondo in settembre, per la liberazione di tutti i PP senza eccezioni.
La forte mobilitazione del movimento e le contraddizioni dei nuovo potere permettono la liberazione di tutti i PP comunisti e anarchici e la Corte di Sicurezza dello Stato viene dissolta.
Nel corso dell'estate, un largo e profondo dibattito si è aperto nell'organizzazione. Durerà diversi mesi, ma fin dall'inverno '81-'82 numerose rotture si sono già consumate.
Le divergenze apparse già dall"80 tra i militaristi della tendenza Olivier, più tardi conosciuti sotto il nome di "Affiche Rouge" o secondo la versione poliziesca "AD‑LYON" e il "Ramo, nazionale" arrivano alla rottura definitiva.
La rottura avviene anche con due tendenze più "movimentiste", più importanti numericamente ma che riveleranno entrambe l'incapacità politica di sviluppare la minima alternativa organizzativa, prima di dissolversi "armi e bagagli" senza combattere...
16 MARZO. Un commando penetra nel Ministero della Cooperazione (principale amministrazione incaricata delle relazioni politico‑militari tra lo Stato Francese e Paesi Africani), il Ministro Galley sfugge per poco all'attentato.
Fin dall'inizio e dalla sua prima campagna, AD attacca i locali dove sono elaborate, decise e applicate le decisioni più importanti delle politiche dello Stato. Attacca il Ministero dei Lavoro e quello della Cooperazione, perché sono i più coinvolti nei piani che l'organizzazione ha individuato come decisivi della fase (politica di ristrutturazione nelle fabbriche e nei quartieri, politica di intervento militare in Tunisia – repressione della rivolta di Gafsa – a Tchad e in Zaire) e più globalmente, essa segue il filo rosso strategico che conta di portare a termine: l'unità della lotta anti‑capitalista e anti‑imperialista.
«LA GUERRIGLIA E’ LA FORMA DELL'INTERNAZIONALE PROLETARIA NELLE METROPOLI. ESSA E0 IL SOGGETTO DELLA RICOSTRUZIONE DELLA POLITICA PROLETARIA A LIVELLO INTERNAZIONALE » (BR 1978)
Nella fase della propaganda armata, AD parte dall'esperienza della RAF e delle Brigate Rosse.
«Action Directe si forma a seguito della seconda fase della guerriglia in Europa dell'Ovest.
[…] La seconda fase, con le azioni Schleyer‑Moro è segnata dall'anticipazione della lotta armata in quanto determinazione della dialettica costruzione/distruzíone...»[4]
«La RAF e poi le BR, intorno al 1977 e 1978, durante l'offensiva d'autunno che ha come cardine la cattura di Schleyer (Presidente della Confindustria tedesca) e la campagna di "primavera" con quella di Moro (Presidente della Democrazia Cristiana) portano al più alto grado le nuove capacità della sovversione guerrigliera. A poco a poco, queste organizzazioni si impongono nella lotta come incontestabili punti di riferimento per l'insieme delle forze rivoluzionarie dei proletariato europeo».[5]
«La guerriglia comunista e anti‑imperialista è apparsa in Europa come l'espressione della guerra rivoluzionaria internazionale, unità del politico e del militare, essa si è costituita nello scontro al livello più alto dell'antagonismo proletario e della lotta di liberazione storica...»[6]
«La guerriglia non cerca di rappresentare gli oppressi sul mercato della politica e nella fiera della conciliazione, la sua presenza, la sua capacità di agire è fondamentalmente la sua rappresentazione reale degli interessi del proletariato ed è giustamente nella rottura dei sistema istituzionale e convenzionale delle relazioni politiche inquadrate, dirette, manipolate e alienate, la capacità di portare lo scontro su un terreno dove la politica di classe può affermarsi come tale e dunque come portatrice di emancipazione».[7]
27‑28 MARZO. 32 militanti autonomi vicini ai militanti dell'organizzazione sono arrestati nel quadro dell'inchiesta sulle attività di Action Directe.
Nei giorni seguenti numerosi atti di sabotaggio sono organizzati per protesta, come l'attentato contro l'edificio dove risiedono i gendarmi dell'unità di intervento GIGN (Fort de Maison Alfort), contro un commissariato di Polizia (Tolosa)...
E’ evidente che Action Directe è uscita organizzativamente molto indebolita dalle "rotture", ma in un contesto possibilmente più forte nella sua determinazione politica ad affrontare la nuova fase e i termini dello scontro che si impongono.
«Noi non abbiamo mai avuto illusioni sul potere, nella nuova gestione del capitale e nel tentativo di rispondere alla crisi del sistema imperialista in Francia. Sappiamo che cosa significa un governo socialdemocratico per i proletari. In Francia, la repressione dello sciopero dei minatori nel 1948, nei paesi dipendenti, i massacri di Setif, il massacro di 80.000 persone in Madagascar, i bombardamenti di Hanoi, l'occupazione di Suez...»[8]
E questo si concretizza rapidamente in provocazioni e repressione «[...] Più di 180 persone sono state arrestate in 4 mesi, pressioni dei datori di lavoro, pestaggi di compagni, ricatti sulla regolarizzazione dei documenti dei compagni immigrati. Sarebbe stato difficile per noi essere in uno "stato di grazia"».[9]
Action Directe riprende l'iniziativa in NOVEMBRE E DICEMBRE dell"81. L'organizzazione partecipa all'occupazione di diversi laboratori clandestini alla Sentier e di numerosi immobili a Barbès. Più di cento famiglie straniere, in maggioranza turche, trovano così un alloggio. Parallelamente numerosi incidenti e manifestazioni punteggiano questa campagna contro i laboratori clandestini dei negrieri e per l'occupazione delle case.
«Nei quartieri, nelle officine, nelle regioni, deve svilupparsi una guerriglia periferica che permetta l'accerchiamento dei nemico».[10]
22 DICEMBRE. Laouri "Farid" Benchelal, quadro dell'organizzazione e uno dei principali responsabili dell'azione nel quartiere di Barbès è torturato e assassinato al commissariato centrale di Helsinki, qualche ora dopo il suo arresto.
24 E 25 DICEMBRE. 7 attentati contro magazzini di lusso (tra cui la Rolls Royce) della capitale e della provincia.
1982
13 FEBBRAIO. Un commando dell'organizzazione uccide Gabriel Chahine, rifugiato libanese, collaboratore della polizia che ha permesso l'arresto di Jean Marc Rouillan e Nathalie Menigon nel settembre dell"80.
19 FEBBRAIO. Attentato contro i locali delle organizzazioni fasciste turche.
30 MARZO. Mitragliamento dell'antenna del Ministero della Difesa israeliana a Parigi. Il commando è composto da militanti di AD e da rivoluzionari turchi.
L'organizzazione lancerà nell"82, l'offensiva "portare lo scontro nelle metropoli con i rivoluzionari dei Terzo Mondo"...
«Durante questa campagna, le operazioni sono state portate, gradualmente, in modo sempre più coordinato e integrato.
E così, i militanti armati turchi, libanesi, palestinesi e della nostra organizzazione hanno costruito insieme il passaggio dalla sola unità di fatto alla risoluzione politica di questa unità in prassi vivente. Così le forze rivoluzionarie forgiano, nella lotta, la linea strategica dell'unità della guerra rivoluzionaria contro l'imperialismo, linea corrispondente alla nuova epoca, alla nuova fase dei monopolio capitalista, e alla sua imposizione...»
APRILE. Pubblicazione del testo "Per un programma comunista".
Repressione poliziesca. Due compagni Joelle Aubron e Mohande Hamami sono arrestati mentre escono da un deposito dell'organizzazione. Retate nelle case occupate di Barbès. La sede dell'organizzazione è distrutta da un attentato qualche ora dopo una perquisizione della polizia...
GIUGNO. «II mese di giugno ha visto i giochi dei politicanti nazionali sorpassati da un avvenimento determinante: "IL SUMMIT DEL G7 DI VERSAILLES"».
«II summit di Versailles [...] è stato un passo decisivo nell'integrazione strategica dei paesi imperíalisti, a partire dalla linea determinata e imposta dall'amministrazione Reagan. Summit particolarmente importante per la strategia imperialista di ridispiegamento e di intervento, le cui decisioni si sono manifestate nei mesi seguenti: aggressioni dirette contro i popoli delle periferie, il Libano soprattutto ma anche alle Malvine, in Namibia, a Grenada e contemporaneamente, interventi diretti e destabilizzazione dei governi popolari del Nicaragua, in Angola e in Mozambico...
Nel suo ridispiegamento rigido – come blocco imperialista monopolista – la borghesia dei paesi occidentali deve costituire la sua egemonia nella ridefinizione ed estensione dei rapporti di produzione, a partire da una accelerazione e dall'approfondimento dei confronto su tutti i fronti».[11]
AD comincia allora una forte mobilitazione anti‑summit ed è alla testa di numerose operazioni. Tra cui uno spettacolare attentato contro la sede europea del FMI e della Banca Mondiale.
Se il ruolo di queste due istituzioni era stato marginale negli anni '70, con il graduale superamento delle regole di tipo Fordista‑Welfare, all'inizio degli anni '80, esse si ritrovano al centro della gestione finanziaria internazionale. Una vera polizia finanziaria contro i paesi dei Tre Continenti, imponendo le politiche di regolazione dei debito a colpi di deregolamentazioni sociali, di piani di austerità.
Esce il testo «Sull'imperialismo».
In giugno, il governo Mauroy prende, in segreto, la decisione di varare una grande svolta neoliberale che si concluderà un anno più tardi con l'annuncio della politica dell'austerità di Delors, il ritiro del PCF e il rimaneggiamento Fabius. Per la Francia, si tratta di un momento decisivo per l'abbandono delle forme del Welfare State e la scelta del modello di flessibilità-precarizzazione. E’ la sottomissione dei social‑democratici alla linea mondiale dominante del neo‑liberismo.
Così nel corso del summit di Versailles tendenza alla guerra e politiche di austerità sono strettamente legate nelle scelte strategiche della borghesia per un nuovo modello di accumulazione.
AGOSTO. Le truppe israeliane entrano in Libano e assediano Beirut. Massacro di SABRA E CHATILA. Intervento americano e francese... L'organizzazione inizia una campagna attiva. Numerosi attentati contro delle società israeliane e americane come l'occupazione armata della sede della Chase Manhattan Bank.
Escono i primi testi di AD che si rifanno alla strategia del Fronte Anti‑imperialista.
«Oggi, uno dei dati fondamentali del cambiamento epocale è dato dal fatto incontestabile che le lotte per l'emancipazione dei popoli del Sud non sono più soltanto "alleate" del fronte della Rivoluzione Socialista, ma ne sono diventate delle determinanti essenziali.
Il Fronte Anti‑imperialista costituisce e materializza la linea strategica dell'unità dell'emancipazione nel centro e nei Tre Continenti, la linea della guerra rivoluzionaria contro il capitalismo imperialista assunto come nemico comune dal proletariato internazionale e dai popoli oppressi. In questa lotta e nella sua estensione, il Fronte forgia un nuovo internazionalismo proletario, corrispondente alla sua lotta e alla sua prassi, per la trasformazione delle condizioni della rivoluzione mondiale socialista proletaria».[12]
Il 19 agosto, il governo annuncia lo scioglimento del l'organizzazione. D'ora in poi tutti quelli che hanno un rapporto con AD possono essere perseguiti per ricostituzione di organizzazione disciolta. Ma l'applicazione di questa legge scellerata conserva ancora troppo sapore politico e il governo di sinistra preferirà utilizzare un'altra legge scellerata più criminalizzante in quanto è entrata in vigore contro il "grande banditismo", quella sull'associazione dei malfattori.
Nell'autunno dell"86, le leggi speciali anti‑terrorismo perseguiranno una linea il cui scopo è depoliticizzare sempre di più la lotta armata riducendola a "una iniziativa individuale o collettiva mirante a turbare l'ordine pubblico con l'intimidazione e il terrore".
«Incolpare i compagni dell'organizzazione di "associazione dei malfattori "e imprigionarli nelle sezioni di isolamento, è un modo supplementare di tentare di svuotare la lotta dei prigionieri, indispensabile a demistificare la realtà delle istituzioni giudiziarie dello Stato social‑democratico».[13]
1983
INVERNO E PRIMAVERA. Action Directe si ristruttura nella clandestinità e contemporaneamente organizza numerose riunioni internazionali con le differenti guerriglie europee e movimenti di resistenza.
«Oggi si tratta di concepire l'Europa occidentale come un territorio omogeneo dove la costruzione di un polo rivoluzionario unitario è possibile. Questo significa considerare il proletariato come un'unica classe, ripartita su dei territori diversi, ma che ha delle caratteristiche fondamentalmente simili...
L'Europa dell'Ovest, tanto come mercato che come livello di produzione, costituisce un territorio unico sul quale il Capitale Multinazionale progetta, programma, realizza e impone la sua logica di profitto [...]
Lavorare alla ricomposizione rivoluzionaria del proletariato in Europa non è sufficiente. Ma questo diviene possibile. Perché tutto quello che noi costruiamo oggi, all'interno di questa strategia, come sviluppo, anche minimo, della coscienza rivoluzionaria in rapporto alla crisi e alla tendenza alla guerra, con tutte le conseguenze possibili nell'insieme delle contraddizioni di classe, tutto quello che noi costruiamo, dunque, anche a un livello minimo, si svilupperà e si moltiplicherà domani, rendendo possibile la costruzione dell'organizzazione di massa dei proletariato europeo».[14]
Già dei commandos comuni funzionano nella capitale. Il 31 MAGGIO, in Avenue Trudeine una violenta sparatoria oppone un commando alla Polizia. Due poliziotti sono uccisi e un altro seriamente ferito.
In reazione a queste morti, una manifestazione di poliziotti è organizzata sotto le finestre dei Ministro della Giustizia, Robert Badinter, alcuni di questi poliziotti sono in uniforme e il servizio d'ordine del Ministero fa causa comune con i manifestanti...
IL 30 LUGLIO. Tentativo di esproprio alla gioielleria Aldebert, piazza della Madeleine.
IL 14 OTTOBRE. Un'altra sparatoria scoppia nella XVII circoscrizione di Parigi, un compagno italiano Ciro Rizzato è ucciso e due poliziotti feriti. Ciro era un militante comunista molto conosciuto e popolare nella periferia di Milano (Quarto Oggiaro). Egli aveva partecipato a numerose mobilitazioni e alle lotte operaie dell'epoca come militante di Autonomia Proletaria, poi di Prima Linea. Dopo l'auto‑dissoluzione di quest'ultima organizzazione, si era aggregato ai COLP (Comunisti Organizzati per la Liberazione Proletaria).[15]
Dei compagni francesi e italiani sono stati perseguiti insieme per questi fatti.
Intanto, nel corso di questo periodo, AD tenta di generalizzare la sua pratica guerrigliera a numerose esperienze di movimento e della resistenza e di organizzare nello stesso tempo delle operazioni pratiche concrete con degli effettivi comuni.
«Nel corso dell'anno '83, dei militanti rivoluzionari di differenti paesi hanno iniziato e sviluppato un vero confronto internazionale, portando in questo, le implicazioni della loro risoluzione politica e pratica. Una risoluzione che va oltre gli accordi contingenti, il sostegno logistico, le discussioni formali... per inserire nell'azione rivoluzionaria diretta la linea centrale del Fronte Anti‑imperialista, come la prospettiva e l'orientamento della Rivoluzione proletaria in Europa Occidentale».[16]
«Un percorso unitario significa lavorare a una strategia internazionale unitaria nell'Europa dell'Ovest e determinare le tappe successive miranti a creare, fase dopo fase, una unità politico‑organizzativa sul terreno della lotta contro il Capitale, per la ricomposizione dei proletariato metropolitano. Non si tratta di creare un rapporto ideologico, ma un rapporto unitario di pratiche concrete di sviluppo del movimento rivoluzionario nell'Europa dell’Ovest».[17]
In autunno, esce il mensile L'INTERNAZIONALE che deve essere uno dei pilastri del dibattito e dell'informazione sul processo in corso, uno strumento di lotta, di preparazione allo scontro e alle future offensive della guerriglia e del Fronte in Europa.
«Questo internazionalismo è concreto, materiale. Esso racchiude tutti i campi della vita dei proletari e di chi si unisce al loro campo, nel superamento permanente dei limiti delle individualità, nel confronto in ogni momento con questo sistema di morte, e nel rifiuto dello stallo attendista per una alternativa che prenda atto del campo degli affamatori, di quelli che sfruttano tutta l'umanità, dal Cile a Portorico, da Beirut a Barbès. Nell'unità, di tutte le lotte, nello sciopero dei lavoratori di diverse nazionalità, nella rivolta del ghetto, ai comunisti armati delle metropoli, dalla contraddizione dell'individuo metropolitano alla necessaria organizzazione internazionale della Classe.
Oggi, di fronte alla divisione internazionale del lavoro, di fronte alle transnazionali che fanno e disfano gli Stati, alle forze di intervento rapido, allo smembramento delle città alla criminalizzazione e alla marginalizzazione dei proletari per la ristrutturazione del sistema capitalista in vista della guerra, costruiamo l’internazionale proletaria»[18].
1984
FEBBRAIO. Una dozzina di compagni sono arrestati in Italia e in Francia.
Il 13 MARZO A BRUXELLES, la polizia belga e francese tendono una trappola a un gruppo di militanti di AD. Questi riescono a catturare un poliziotto della Criminalpol e a fuggire con lui. Sarà rilasciato dopo essere stato interrogato. Qualche giorno più tardi, Hellyette Bess e Règis Schieicher militanti dell'organizzazione sono arrestati ad Avignone così come un gruppo di compagni a Parigi.
PRIMAVERA. Numerose operazioni in Belgio attuate insieme con altre organizzazioni comuniste combattenti, esproprio dì banche, attacco dell'armeria di una caserma a Vielsam, recupero di più di una tonnellata di esplosivo nelle cave di Ecaussines...
11 LUGLIO. Inizio dell'offensiva "UNITA DELLE FORZE RIVOLUZIONARIE IN EUROPA DELL'OVEST". Attentato contro l'Istituto Atlantico.
«Dalla capacità di organizzare gli elementi avanzati del proletariato metropolitano dipende la realizzazione o l'insuccesso dei progetti dell'imperialismo, supersfruttamento, guerre, annientamento...»[19]
13 LUGLIO. Attentato contro i servizi informatici dell'ufficio di ricerca e di programmazione dei Ministero della Difesa e i locali del SIAR (Sorveglianza Industriale degli Armamenti).
14 LUGLIO. Attentato contro gli annessi del Ministero dell'Industria.
«Attaccando uno dei pilastri della Nato e attaccando frontalmente l'imperialismo francese, l'organizzazione Action Directe dimostra una volta di più la capacità della classe operaia di colpire l'imperialismo al momento opportuno e la sua volontà di disarticolare la fase di trasferimento sul terreno militare del progetto politico di ristrutturazione globale della produzione per la guerra imperialista.
Portando l’attacco al Ministero dell'Industria, l’organizzazione Action Directe manifesta la sua determinazione a opporsi ai licenziamenti di massa nel settore automobilistico e in quello siderurgico, allo sfruttamento sempre più grande di milioni di proletari...»[20]
2 AGOSTO. Attentato contro la sede dell'Agenzia Spaziale Europea, ESA.
23 AGOSTO. Una vettura esplosiva è parcheggiata sotto le finestre dell’emiciclo dell'Assemblea dell'UEO (Unione dell'Europa Occidentale).
«Isolare, le forze contro‑insurrezionali che infestano le nostre città.
Denunciare i fautori della guerra e i mercanti di armi. Denunciare i centri di decisioni militari.
Bisogna intralciare in tutti i modi e a tutti i livelli la macchina da guerra NATO. Bisogna tentare di rompere la catena imperialista in Europa direttamente minacciata dalla guerra.
Tutti i modi sono buoni e complementari se il loro obiettivo sarà chiaro. Non ci sono esclusive.
Bisogna colpire in profondità le radici militariste di questa società: dal controllo delle nostre città dove sono già programmate operazioni contro‑insurrezionali, alle università e ai diversi organismi che si ammantano di virtuose ricerche per nascondere che più del 35% di queste sono militari, ai mercanti di armi che vivono del sangue degli altri e a quelli che li proteggono, infine alle istanze istituzionali che strutturano la macchina».
SETTEMBRE. Il collettivo dei prigionieri politici di Action Directe proclama uno sciopero della fame per lottare contro l’isolamento e per il raggruppamento. Si aggiungeranno alla lotta altri prigionieri politici e detenuti sociali. Lo sciopero dura 38 giorni.
OTTOBRE. Due attentati contro importanti società di armamenti: Dassault e Hispano Suza.
«Minacciare le basi arretrate delle forze contro‑insurrezionali nei paesi dipendenti.
Sviluppare la lotta di classe per impedire la guerra imperialista. Battersi con i rivoluzionari dei paesi dipendenti, ecco le tappe principali del polo proletario. Per questo bisogna aprire gli occhi alle diverse componenti pacifiste a questa evidenza: la guerra imperialista non è soltanto una minaccia di una sua accelerazione, essa è già da più di trent'anni una realtà quotidiana per i paesi dipendenti. Ed è per questo che il polo proletario ha la responsabilità prioritaria di costruire un legame concreto con i rivoluzionari dei paesi dipendenti. Noi dobbiamo dimostrare concretamente che non ci sono guerre convenzionali accettabili per gli altri e un pericolo nucleare per noi. La guerra nucleare ha le sue radici nella guerra "imperialista ordinaria"...
Se noi saremo capaci di dare al gigantesco e fragile movimento che nasce, il contenuto di classe, allora noi vedremo rinascere nei nostri paesi che hanno conosciuto tante rivoluzioni schiacciate, un movimento rivoluzionario che avrà coscienza delle implicazioni radicali della sua lotta».[21]
DICEMBRE. I prigionieri della RAF e della resistenza iniziano un nuovo sciopero della farne.
18 DICEMBRE. Una vettura esplosiva è scoperta nella Scuola degli ufficiali della Nato a Oberamaergau (sud della Germania). L'esplosivo proviene dallo stock espropriato a Ecaussine. La RAF rivendica l'attentato.
DICEMBRE. La polizia arresta il gruppo editoriale dell'Intemazionale.
In prima istanza, i compagni sono condannati a pene pesanti per "associazione dei malfattori". In appello, alcuni saranno alla fine rilasciati dopo 4 anni di carcerazione preventiva! La manipolazione era decisamente troppo grossolana questa volta, dei testimoni raccontano le pressioni subite per fare le denunce. Ma l'obiettivo politico‑giudiziario è stato raggiunto, l'Internazionale non è sopravvissuto a questi arresti e la politica di criminalizzazione della lotta armata aveva raggiunto lo scopo perché questa interdizione, di fatto, di uno strumento di comunicazione e di contro‑informazione aveva evitato l'ostacolo dell'accusa di reato di stampa. La mistificazione democratica era salva.
31 DICEMBRE. Parigi XV circoscrizione, Joelle Aubron con un altro membro dell'organizzazione non identificato sfugge a un tentativo di arresto.
Nello stesso giorno, attentato a Bonn contro la Missione tecnica dell'Armamento dell'Ambasciata Francese. Rivendicato dalla resistenza anti‑imperialista per il Fronte.
1985
15 GENNAIO. Una dichiarazione comune AD‑RAF è ampiamente diffusa.
«E’ oggi necessario e possibile aprire nei centri imperialisti una nuova fase di sviluppo della strategia autenticamente rivoluzionaria, e una delle condizioni per questo salto qualitativo è di creare l'organizzazione internazionale di lotta proletaria nelle metropoli il suo nocciolo politicomilitare: la guerriglia ovest‑europea [...]
Gli attacchi contro le strutture multinazionali della NATO, contro le sue basi e i suoi strateghi, contro i suoi piani e la sua propaganda costituiscono la prima grande mobilitazione in vista della costituzione della strategia politica proletaria in Europa dell'Ovest nelle condizioni politiche modificate.
Una mobilitazione che si rafforza lottando contro il sistema di sfruttamento e di guerra, come ha dimostrato con i suoi attacchi in Portogallo, in Grecia, in Belgio, in Spagna, in Germania dell'Ovest e in Francia...»
25 GENNAIO. Il generale Audran, Direttore degli Affari Internazionali al Ministero della Difesa è ucciso dai membri del commando "Elisabeth Von Dyck" (militante della RAF, assassinata a freddo dalla polizia durante il suo arresto).
Il generale Audran raggruppava due attività essenziali nella politica militarista francese. Da una parte, era responsabile e il controllore dell'insieme delle vendite delle armi alla testa della Commissione Interministeriale per lo Studio delle Esportazioni di Materiale di Guerra CIEEMG. Dall'altra era il rappresentante della Francia nella sola struttura della Nato alla quale partecipa ufficialmente, il Gruppo Indipendente di Programmi Europei IEPG.
«Gli attacchi contro le strutture della NATO, contro le sue basi e i suoi strateghi, contro i suoi piani e la sua propaganda portano una trasformazione della coscienza e della pratica dei proletariato, superando le sue particolarità nazionali, e favorendo una organizzazione internazionale. Il futuro del fronte rivoluzionario sta nella forza di trasformare la sua molteplicità e le sue contraddizioni in una sola strategia di attacco e di costruzione, l’organizzazione della classe per la sua emancipazione».[22]
1 FEBBRAIO. A Gauting, attentato contro Zimmerman, Presidente dell'Industria aero‑spaziale tedesca e PDG dei MTU legata al complesso militare industriale, rivendicato dalla RAF, commando Patsy O'Hara (prigioniero dell'INLA morto durante lo sciopero della fame del 1981 in Irlanda del Nord).
24 APRILE. Un militante rivoluzionario turco è intercettato alla frontiera franco‑belga, con 2 kg di dinamite, esplosivo rubato a Ecaussines. Questo compagno aveva vissuto nelle case occupate di Barbès ed era sospettato di essere vicino ad AD.
27 APRILE. Attentato contro la sede europea del FMI rivendicato dall'Unità combattente Lauri 'Tarid" Benchellal. Sabotaggi contro due delle più grandi imprese di armamenti TRT e SAT.
«Tra l''83 e l''85 è sullo spazio continentale che si intersecano all'interno della tendenza alla guerra, le grandi linee della contro‑offensiva borghese e le contraddizioni generali epocali, la contraddizione Est‑Ovest, con un campo occidentale che sempre meno riesce a frenare le sue rivalità interimperialiste, e, fondamentalmente, la contraddizione Capitale-Lavoro, che si rafforzano nel contrasto tra il grado di internazionalizzazione reale dei capitale e i limiti dell'appropriazione privata, nell'assenza di istituzioni regolatrici.
In questo contesto, l'Unione europea è dominata dalla logica della concorrenza interimperialista, e quindi dagli interessi esclusivi e specifici del grande capitale monopolista. Così ognuno dei suoi rapporti e apparati porta il marchio indelebile della concentrazione dei poteri economici e politici. Da qui la loro azione tecnocratica e autoritaria nell'arretramento sociale, l'accentuazione della polarizzazione di classe, le loro decisioni occulte e "senza appello" nell'attentare alle libertà politiche e sindacali, il crescere delle politiche reazionarie, segregazioniste e fasciste, e l'intervento contro i popoli dipendenti».
30 MAGGIO. Francoforte, 5 attentati anti‑NATO molto importanti rivendicati dalla resistenza antiimperialista.
«Le strutture del Fronte si costruiscono nella lotta in ogni congiuntura è [...] Fronte nel quale coesistono molti metodi differenti di organizzazione, varie esperienze pratiche diverse e di compagni. Quindi sempre particolari, sempre come i militanti le vogliono e ne hanno bisogno, in funzione delle loro condizioni specifiche e dei loro processo soggettivo [...] Partendo dall'orientamento politico comune, elaborato nelle discussioni, ogni unità combattente della resistenza determina autonomamente la sua azione, e si costruisce lo spazio di agire illegale quando ne ha bisogno.
IL FONDAMENTO DELL'UNITA DELLA LOTTA E’, DUNQUE NELLA LOTTA DI TUTTI».
26 GIUGNO. Parigi, attentato contro il Generale Blandin, Controllore generale dell'Esercito. Rivendicato dal commando Antonio Lo Muscio (militante del Nuclei Armati Proletari assassinato dai carabinieri di Roma dopo essere stato catturato ferito nel luglio 1977).
LUGLIO‑AGOSTO. Belgio, scoperte numerose infrastrutture dell'organizzazione AD, appartamenti, garages, armi, giornali e diversi documenti. Molte persone sono detenute nell'ambito di una inchiesta contro il FRAP, (Fronte Rivoluzionario Armato Proletario) gruppo della resistenza che aveva rivendicato 3 azioni anti‑imperialiste il mese precedente.
8 AGOSTO. L'attacco contro la Base Aerea Usa di Francoforte (tre militari americani sono uccisi) è rivendicata dal commando comune AD‑RAF "George Jackson " (militante delle Black Panther, assassinato in prigione da dei sicari).
«La guerriglia Ovest europea sviluppa nell'attacco la strategia che assume le lotte parziali e contingenti contro la realtà vissuta nel sistema imperialista come processo di lotta per la liberazione e che unifica gli antagonismi di massa nella determinazione politica e nella pratica della lotta rivoluzionaria costruendo così il FRONTE DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE.
Il movimento rivoluzionario in Europa dell'Ovest deve oggi portare la sua lotta a un grado che faccia avanzare la discussione e l'organizzazione dell'offensiva contro l'apparato imperialista in tutte le sue ramificazioni politiche, economiche e militari e a tutti i livelli».[23]
«Ogni giorno, la lotta armata libera la forza dell'immaginazione dall'umiliazione, dalle gabbie mentali, dalle prospettive politiche miopi. La sua affermazione stimola il dibattito per una strategia capace di rompere con il cerchio vizioso di una comunicazione apparente, per una prassi che trasformi nello stesso tempo sia i rapporti di forza che i combattenti.
Le armi danno la forza e la prospettiva reale all'esigenza di una strategia all'altezza delle pianificazioni delle frazioni più avanzate della borghesia e diventano il mezzo per realizzare il potere rosso...»
«I RAPPORTI TRA I COMBATTENTI COSTITUISCONO LA PRIMA ZONA LIBERATA DALLA RESISTENZA RIVOLUZIONARIA NELLE METROPOLI. Questo è il processo nel quale gli uomini sviluppano le nuove capacità creatrici, le nuove forme di organizzazione, i nuovi terreni e le nuove armi per la lotta di liberazione ed è in questo modo che si vince la sofisticata macchina repressiva.
In questo processo, ogni militante può e deve appropriarsi della capacità di determinare la politica, di pensare e di agire autonomamente. Questa è la condizione essenziale per garantire la continuità e l'estensione della lotta rivoluzionaria [...] ed è anche l'arma contro la capitolazione e il tradimento».[24]
Questa azione segna la fine della prima offensiva di guerriglia tra le organizzazioni AD e RAF, della resistenza e dei prigionieri politici.
UNITA’ DEI RIVOLUZIONARI NELL’EUROPA DELL'OVEST.
«Una linea combattente percorre i rapporti di unità e di interazione della guerriglia con l'insieme delle espressioni del movimento autonomo proletario. Un fronte rivoluzionario al livello reale dello scontro, il solo in grado di rompere l'accerchiamento borghese politico-poliziesco alle molteplici resistenze delle masse contro le ristrutturazioni, il degrado sociale e la tendenza alla guerra. Esso è il solo in grado di approfondire l'instabilità larvata ma permanente dell'egemonia borghese, presente nella nostra epoca in ogni apparato e rapporto statale e in primo luogo ovviamente nell'Unione europea.
Una linea che segna un salto qualitativo nella contraddizione classe/stato, portando il combattimento sul terreno continentale in un attacco comune. Per poter pesare così con il massimo delle forze e di mobilità sul nodo dove si condensano le contraddizioni, agendo per renderle ingovernabili, con l'intento di spingerle al parossismo, al loro punto di rottura. Questo è avanzare nella costruzione dell'unità di classe, la più grande delle forze indispensabili a una azione rivoluzionaria di massa».[25]
1986
FEBBRAIO. Intervista al giornale rivoluzionario tedesco "Zusammen Kampfen"(Lottiamo insieme):
«Una gran parte della concentrazione tecnologica e industriale è stata ottenuta dal 1982 dalla nazionalizzazione della quasi totalità delle industrie orientate verso l'alta tecnologia (armamenti, elettronica, informatica, robotica, aeronautica, nucleare, chimica e agro‑alimentare) Questi gruppi industriali legati ad altre "nazionalizzazioni " vecchie e nuove (industria pesante, banche...) costituiscono il settore pubblico [...]
Bisogna sapere che 11 dei 14 gruppi industriali "francesi" figurano tra le 200 multinazionali mondiali più importanti appartenenti al SPI e che i 184 marchi del SPI rappresentano il 60% delle spese di ricerca e il 55% del personale di ricerca è [...] Lo SPI rappresenta per il padronato il luogo privilegiato dell'elaborazione della nuova politica sociale ed economica necessaria alla sua continuità.
Ed è sotto la pressione del padronato/"Partito dell'impresa" che sono attualmente portati gli attacchi alle acquisizioni sociali storiche fondamentali. Perché è solo attraverso la deregolamentazione degli statuti sociali, la flessibilità dell'insieme della produzione, l’individualizzazione delle politiche salariali, la marginalizzazione di certe organizzazioni sindacali e la partecipazione di altre che sarà possibile al SPI/"Partito dell'impresa" realizzare la strategia anti‑crisi da cui dipende la globalità della strategia imperialista».[26]
AD spiega chiaramente i punti della prossima offensiva «Colpire le articolazioni centrali che legano oggi le strategie politiche, economiche e militari, in cui sono compresi e sentiti gli antagonismi più forti della contraddizione proletariato/borghesia imperialista!»
«La strategia del capitale è tesa a ricreare le condizioni per un rialzo del profitto durevole devalorizzando la forza lavoro. Cioè sfruttando di più i lavoratori e le popolazioni mondiali. Essa mira così a superare la crisi della borghesia a detrimento dei proletari e delle loro famiglie, nelle fabbriche e nella vita quotidiana con:
E’ un movimento generale, i cui principali caratteri si ritrovano in ogni paese ed è un movimento che va di pari passo alla relazione imperialista con i Tre Continenti del Sud.
UNA VERA GUERRA DI CLASSE INTERNAZIONALE».
10 FEBBRAIO. Le BR‑PCC uccidono L. Conti padrone del CMI e prossimo consigliere di Craxi capo del governo italiano.
«Il processo attuale di coesione politica e militare dell'Europa occidentale, interna al rafforzamento globale dell'Alleanza, le dinamiche generali di rottura degli equilibri internazionali sull'asse della contraddizione Est‑Ovest nella tendenza alla guerra, e l'approfondimento dello scontro imperialismo/anti‑imperialismo sono i tre fattori che spingono con ancora più forza i rivoluzionari, i proletari e i popoli sfruttati in questa direzione. Per questo, con la progressione delle dinamiche imperialiste e l'affinamento conseguente di tutti i piani della contraddizione, IL FRONTE EMERGE SEMPRE DI PIU’ COME L'ORGANISMO POLITICO‑MILITARE ADATTO ALLA LOTTA CONTRO LE POLITICHE DELL'IMPERIALISMO NELL'AREA GEO‑POLITICA...
La chiarezza degli obiettivi e il realismo politico nella formulazione della politica del Fronte determinano la sua validità, una validità che va al di là dell'unità immediata perché questa formulazione apre UNA PROSPETTIVA POLITICA PER LO SVILUPPO DEL FRONTE IN TUTTA L'AREA GEO‑POLITICA».[27]
15 APRILE. Attentato contro Brana, vice‑presidente dei CNPF, Presidente della commissione economica PDG del ramo armamenti della multinazionale Thomson.
«Uomo del SPI nel triumvirato padronale [...] egli rappresenta e dirige il blocco SPI/"Partito per l'impresa" motore della strategia generale "anti‑crisi" che significa cartellizzazione, concentrazione tecnologica e industriale, economia di mercato reaganiana, flessibilità, deregolazione sociale, individualizzazione delle politiche salariali, repressione anti‑operaia dentro e fuori le fabbriche».[28]
Il commando Christos Kassimis (militante rivoluzionario greco morto nel corso di una azione internazionalista) apre così la seconda offensiva di ampiezza europea.
16 MAGGIO. Il "Commando Kepa Crespo‑Gallende" (militante del PCEr GRAPO morto nel corso dello sciopero della fame dei PP spagnoli dell"82) penetra all'interno della sede dell'Interpol e mitraglia gli uffici e piazza molte dozzine di kg di esplosivo.
«Sarebbe idealista sottovalutare le trasformazioni qualitative che avvengono nelle strategie e nelle strutture contro‑rivoluzionarie sui differenti piani nei quali queste si oggettivano, nazionale, continentale e a livello dei sistema planetario [...]
L'esperienza di questi anni ha dimostrato che la lotta rivoluzionaria che si esprime in una situazione specifica si scontra progressivamente con una contro‑rivoluzione che contiene tutti gli elementi quantitativi accumulati dall'intero sistema imperialista..
Il contenuto del modello generale di contro‑rivoluzione imperialista arriva, man mano, ad assumere una qualità nuova per la dimensione, ormai stabile e mondiale della lotta antiimperialista e per la qualità delle contraddizioni sociali che le generano.
Questo cambiamento si è imposto di fatto per la ristrettezza dei margini di assorbimento e di flessibilità del sistema planetario imperialista, tenuto conto della stretta interconnessione che lo caratterizza e del livello sempre più grande di omogeneità oggettiva e soggettiva dei processi di liberazione.
E’ quello che intendono quando dicono di essere "obbligati a coabitare con il terrorismo".
Nell'esigenza di definire un modello d'intervento capace di misurarsi con questa nuova dimensione dello scontro, la cultura e la politica della "LOTTA CONTRO IL TERRORISMO" e la strategia operativa contro i "conflitti di bassa intensità" hanno acquisito un peso e una centralità nella strategia contro‑rivoluzionaria».[29]
«L'attacco contro l'attacco contro‑rivoluzionario è una linea d'intervento politica e pratica che è necessariamente presente in tutti i processi rivoluzionari, come è stato ed è in tutte le lotte di liberazione. Questa determinazione era presente nel momento dell'offensiva del 1986: nell'attacco di AD contro l'Interpol a Parigi, nelle azioni delle unità combattenti della resistenza contro BGS (Guardia di frontiera tedesca) e il Bundesamt fur Vertassungsschutz (Ufficio federale dei servizi segreti interni). L'apparato più sofisticato di repressione gira a vuoto quando la resistenza sviluppa la sua forza soggettiva in un azione responsabile e nei rapporti coscienti che sono il nocciolo di tutte le strutture di contropotere rivoluzionario, e quando essa trova sempre nuovi metodi e forme di organizzazione e di lotta per imporre i suoi obiettivi contro la legalità contro‑rivoluzionaria».[30]
9 LUGLIO. Beckurts, dirigente della Siemens e Presidente della forte Commissione Nucleare tedesca è ucciso da una bomba che esplode al passaggio della sua auto. L'attentato è rivendicato dal commando "Margherita Cagol" della RAF (Dirigente della colonna torinese delle BR ferita in combattimento e finita dai carabinieri il 5 Giugno 1975).
«Le dure lotte in tutta Europa contro la politica del nucleare e della guerra, contro la ristrutturazione economica e il "maxi‑progetto" del capitale che distrugge le condizioni di vita, contro la produzione, nelle scuole e nelle università, di un personale d'élite per le multinazionali e contro una tecnologia inumana.
Malgrado tutto il loro forte potere violento, non sono ancora riusciti a trasformare la coscienza degli uomini delle metropoli in modo che non siano più in grado di rendersi conto dei loro annientamento e di ribellarvisi contro.
Questo nuovo sviluppo cambia le condizioni politiche nel rapporto tra forze rivoluzionarie e Stato.
Fin dall'inizio del secolo nei centri capitalisti sono state mobilitate tutte le contro‑strategie possibili per congelare l'antagonismo. Il trasferimento della miseria delle condizioni esistenziali‑materiali verso le periferie attraverso il colonialismo vecchio e nuovo, la guerra e il fascismo, la distruzione del movimento operaio rivoluzionario e le rivolte della classe operaia tradizionale, la cultura dei consumismo e la manipolazione scientifica, la socialdemocrazia e l'atomizzazione della società. Tutto questo, a parte l'obiettivo economico evidente e immediato di estendere e ottimizzare il profitto, aveva per i monopoli un fine politico preciso: congelare nel centro l'antagonismo tra lavoro e capitale.
Qui gli sfruttati non devono più avere coscienza della loro condizione – del loro stato particolare di miseria – essi devono perdere, grazie all'alienazione e all'individualismo, la capacità di avere dei rapporti sociali».[31]
21 LUGLIO. Attentato contro la sede dell'OCDE, rivendicato dall'Unità combattente Ciro Rizzato.
9 SETTEMBRE. Il parlamento adotta le leggi eccezionali anti‑terrorismo e costituisce una sezione speciale della Procura, prolunga i termini di custodia cautelare, giurisdizioni con giudici "professionali", pene di 30 anni...
17 NOVEMBRE. Il commando Pierre Overney uccide Georges Besse PDG della Renault, l'"Imperatore" come viene chiamato dagli operai. Un "dègraisseur" (sgrassatore) specializzato in ristrutturazioni "muscolose". L’efficacia tecnocratica di Besse aveva già potuto essere misurata con 34.000 licenziamenti effettuati presso Pechiney, al momento del suo passaggio alla direzione di questa transnazionale – anche questa impresa del Settore Pubblico industriale. La sua nomina alla testa della regia Renault corrisponde alla necessaria "trasformazione della Renault in un impresa come un'altra"…
«La vita e la morte di Georges Besse sono state strettamente legate alla messa in opera della nuova produzione, alla concentrazione tecnologica di cui sono il risultato e la conseguenza. Una vita e una morte strettamente legati all'ascesa dell'oligarchia tecnocratica, chiaramente motrice dell'instaurazione delle nuove strategie di sfruttamento e di oppressione. Contro l'imposizione di queste strategie anti‑crisi, le avanguardie comuniste attaccano con l'azione politica e militare la ricomposizione borghese, per rallentarne la marcia e aggravare le sue contraddizioni interne e, così, indebolirla nella lotta di classe. Per queste avanguardie comuniste Besse diviene un obiettivo. L'azione del Commando Pierre Overney è così limpida, nello scontro tra borghesia e proletariato, che il sottotitolo di questa operazione potrebbe essere "cronaca di una morte annunciata"».
Annunciata per le devastazioni sociali della politica di buon tecnocrate. Annunciata dalle dozzine di migliaia di lettere di licenziamento. Annunciata per la risposta operaia. Annunciata per i tribunali che condannano i lavoratori che si battono per il diritto al lavoro – il loro lavoro che è mezzo di sussistenza per loro e per le loro famiglie.
Annunciata perché voluta nelle officine, come è scritto nel dossier.[32]
L'esecuzione di Besse, la necessità della giustizia proletaria, che è stata fatta, è stata annunciata, desiderata, sperata, chiaramente espressa nelle dozzine di giornali di sinistra o del revisionismo sindacale.
«Se la politica di Besse sarà applicata ci saranno dei morti». Il CNPF, intanto, denunciava questa "campagna di odio".
Oggi, il consenso politico e ideologico è obbligatorio, è impedito porre altre domande che non siano: «Perché è stato assassinato un uomo così buono?»...
Di fatto, l'azione del Commando Pierre Overnay è stata compresa e ha portato i suoi frutti nella coscienza operaia...[33]
«Si, l'azione è stata popolare. Ma per saperlo, dovete uscire fuori dei vostro ambito limitato, conoscere le manifestazioni e il baccano nelle officine durante il minuto di silenzio imposto dalla direzione, come all’"artillerie" (l'artiglieria), la vecchia officina del nostro compagno Georges (Cipriani) di macchine utensili a Billancourt. Compresa dagli operai della Renault ma anche dall'insieme della classe che è contro i piani e i progetti dei tecnocrati e della borghesia...».[34]
3 DICEMBRE. Apertura a Parigi del processo a numerosi militanti per la sparatoria dell'Avenue Trudaine. Alla fine della settimana il processo è interrotto per la rinuncia di molti giurati.
Lo stato approfitta della campagna mediatica intorno alla sospensione del processo per rendere retroattive le leggi speciali di settembre. Includendo tutti i processi politici, qualunque sia la data dei fatti incriminati, che si svolgeranno davanti alle Corti di Assise speciali.
1987
21 FEBBRAIO. Nathalie Menigon, Joelle Aubron, Jean Marc Rouillan e Georges Cipriani sono detenuti a Vitrì‑aux‑Loges. (Loiret)
A cura del
centro di documentazione PORFIDO
Via Tarino, 12/c – 10124 Torino
[1] Intervista (1982), «'82, dal summit di Versailles al Libano»
[2] Gauche Prolètarienne, 1969
[3] «La questione europea nella lotta rivoluzionaria oggi» dichiarazione al processo Besse, giugno 1994
[4] «Continuità di un progetto comunista» (1983) nella rivista l'Internazionale".
[5] «La questione europea nella lotta rivoluzionaria oggi» dichiarazione al processo Besse, giugno 1994
[6] Dichiarazioni dei militanti di AD al processo di Milano (1992) stampate in "Front" n. 2.
[7] «La questione europea nella lotta rivoluzionaria oggi» dichiarazione al processo Besse, giugno 1994
[8] Intervista (1982), «'82, dal summit di Versailles al Libano».
[9] Intervista (1982), «'82, dal summit di Versailles al Libano».
[10] «Continuità di un progetto comunista» (1983) nella rivista l'Internazionale".
[11] Dichiarazioni dei militanti di AD al processo di Milano (1992) stampate in "Front" n. 2.
[12] Dichiarazioni dei militanti di AD al processo di Milano (1992) stampate in "Front" n. 2.
[13] «A proposito degli arrestí», bozza (aprile 1984).
[14] «Un compito rivoluzionario, la lotta internazíonale» (febbraio 1984).
[15] La principale operazione dei COLP rivendicata fu l'attacco alla prigione di Rovigo e la liberazione di 4 militanti della guerriglia, il 3 gennaio 1982 "Organizzare, praticare e diffondere la liberazione".
[16] Dichiarazioni dei militanti di AD al processo di Milano (1992) stampate in "Front" n. 2.
[17] «Un compito rivoluzionario, la lotta internazíonale» (febbraio 1984).
[18] «Questo si chiama internazionalismo» testo stampato nell'Internazionale n. 1 (ottobre 1983).
[19] Comunicato dell'azione
[20] Regis Schicicher, dichiarazione luglio '84
[21] L'internazionale, n. 1.
[22] Comunicato.
[23] Comunicato.
[24] Dichiarazione al processo di Eva Haule prigioniera della RAF.
[25] Unità dei rivoluzionari nell'Europa dell'Ovest, dichiarazione al processo di Audran.
[26] Intervista "Zusammen Kampfen"
[27] Dichiarazione al processo dei militanti delle BR‑PCC, Brigate Rosse per la costruzione dei Partito Comunista Combattente.
[28] Comunicato di rivendicazione n. 1.
[29] Dichiarazione dei collettivo Wotta Sitta PP italiani.
[30] Dichiarazione al processo in Germania.
[31] Eva Haule.
[32] Nel dossier dell'inchiesta giudiziaria erano riportate discussioni di operai alle porte delle officine e nel quartiere di Billancourt, nel corso delle quali erano state proferite minacce e sostegno all'azione contro Besse. Fatti confermati da un'inchiesta di un giornale italiano.
[33] Il manifesto "Dopo Besse a chi tocca" con una foto del PDG attuale segnato da un cerchio alla fronte, stampato dagli operai della Renault Vilvorde, questo inverno dopo l'annuncio della chiusura, lo dimostra. E' esemplare questa appropriazione dell'azione del commando Pierre Overney come una azione della classe stessa, come facente parte della lotta di classe, della memoria collettiva europea, di essere in un momento rivoluzionario.
[34] dichiarazione al processo dei militanti di AD, 1989