Alcune
questioni sulla guerriglia in Brasile
Il
1968 è
stato l'anno di inizio della guerriglia urbana
in Brasile, di intenso lavoro politico e di preparazione delle condizioni per lo
scatenarsi della lotta non solo nelle città ma anche
nelle campagne. Questa è la prima bozza di una
teoria rivoluzionaria per il
Brasile.
La
lotta di guerriglia nel corso della storia è sempre stato
uno strumento di liberazione dei popoli e l'esperienza ha dimostrato
innumerevoli volte quanto è importante e che valore ha
nelle mani degli sfruttati.
Oltre
a questa inestimabile importanza la guerriglia ha assunto al giorno d'oggi una
nuova dimensione venendole attribuito il
ruolo strategico decisivo nella liberazione dei popoli. Ciò significa
che la guerriglia è entrata definitivamente nella via dei popoli come la
strategia a loro propria per la liberazione, la via fondamentale ed unica
per scacciare l'imperialismo e distruggere le oligarchie portando le masse al
potere.
Tale
formulazione del problema, vale a dire il ruolo strategico
della guerriglia, non è sorta casualmente ma bensì perchè la
rivoluzione cubana l'ha introdotta sulla scena della lotta.
Fino
a quel momento l'esperienza delle rivoluzioni di carattere
marxista-leninista si fondava sulla trasformazione della guerra
antimperialista mondiale in guerra civile per la presa del potere.
Questa situazione con le sue indispensabili varianti caratterizzò
il processo storico dei popoli per almeno quattro decenni, a partire dal
trionfo della grande rivoluzione socialista di ottobre.
La
rivoluzione cubana, come parte integrante della rivoluzione
socialista mondiale, aggiunse al marxismo-leninismo un nuovo
concetto: quello della possibilità di conquistare il potere attraverso
la guerra di guerriglia e scacciare l'imperialismo quando
non vi è una guerra mondiale e non si può perciò trasformarla in
una guerra civile.
Questo
contributo teorico e pratico della rivoluzione cubana
al marxismo-leninismo ha portato ad un livello interamente nuovo la
guerriglia, mettendola all'ordine del giorno in ogni luogo
e soprattutto in America Latina.
In
Brasile questo argomento è di grande attualità e perciò malgrado la vigilanza e la repressione della dittatura militare che
massacra il nostro popolo, aumenta in tutto il paese l'interesse
per la guerriglia e ne vengono discussi gli aspetti più importanti.
Cosa
c'è di fondamentale e allo stesso tempo di più elementare
nella guerriglia in Brasile? Quali
sono i problemi che ci interessano
maggiormente? Quello che intendiamo mostrare qui di seguito è una
visione generale di questi problemi con l'ausilio della
recente esperienza brasiliana sopra la guerriglia.
Annientare
le forze del nemico: compito fondamentale della guerriglia
Il
Brasile è un paese di quasi 90 milioni di abitanti che dispone
di una immensa estensione territoriale. Come superficie continua,
nel mondo, è superato solo da Unione Sovietica, Cina e Canadà. Le condizioni
storico sociali e geografiche favoriscono in
Brasile, come già in URSS
e in Cina, lo scoppio della rivoluzione e
la sua vittoria.
A
nostro modo di vedere, rivoluzione in Brasile significa guerra
rivoluzionaria al cui centro si trova la lotta di guerriglia.
Il
compito strategico fondamentale della guerriglia brasiliana è la liberazione
del Brasile con l'espulsione dell'imperialismo
USA. Parlando
in termini di guerra, questo compito strategico
fondamentale consiste nell'annientare le forze del nemico, intendendo
con questo non solo le forze militari dell'imperialismo degli
Stati Uniti ma anche le forze militari convenzionali dei gorillas
brasiliani.
Annientare
significa togliere al nemico la capacità di agire
militarmente, distruggendo e catturando le sue armi e impedendogli
di proseguire nella guerra di manovra.
Nel
caso delle forze militari dei gorillas brasiliani, annientare significa anche
danneggiarle consumarle demoralizzarle e
separarle infine dalle forze militari degli Stati Uniti lasciando gli imperialisti
soli e le forze armate nazionali reazionarie completamente
distrutte. Ogni volta che gli Stati Uniti si alleino alle forze militari gorilla dei paesi latino americani è necessario annientare
il nemico uno a uno e lasciare gli imperialisti a combattere
isolati, Sarà sempre in questo senso che impiegheremo il termine
annientare.
La
strategia globale della guerriglia
L'imperialismo
nord-americano adotta una strategia globale
contro i popoli e applicherà tale strategia contro la guerriglia
brasiliana che verrà combattuta dalle forze militari degli Stati Uniti
e i loro lacchè latino-americani.
Risponderemo
con la stessa moneta combattendo l'imperialismo
e la sua strategia globale con una strategia globale latinoamericana.
La strategia globale di guerriglia in Brasile, si fonda sull'internazionalismo
proletario dei rivoluzionari brasiliani e nel loro elevato spirito di
solidarietà verso i popoli che lottano con le
armi in pugno.
In
conseguenza di questo internazionalismo uno degli obiettivi
della strategia globale della nostra guerriglia è lottare per rendere
effettiva la parola d'ordine «creare due, tre, molti Vietnam».
Un
altro obiettivo della nostra strategia globale è dimostrare
concretamente la solidarietà con Cuba attraverso la lotta armata
nel nostro paese.
La
rivoluzione cubana e Cuba socialista sono avanguardie
della rivoluzione latino-americana, costituiscono le nostre alleanze
fondamentali e il nostro più solido punto di appoggio in
virtù della loro lotta contro l'imperialismo nord-americano. È per
noi una questione di principio essere a favore della rivoluzione cubana e
indirizzare la guerriglia brasiliana verso una strategia globale capace di
creare ostacoli al blocco e alla posizione aggressiva
degli Stati Uniti contro Cuba.
La
nostra guerriglia mira fondamentalmente alla esplosione
di tutta l'America Latina. Ciò si tratta di coordinare le guerriglie dei
paesi limitrofi e fare in modo che i rivoluzionari dei paesi in lotta si aiutino reciprocamente per
l'annientamento dei
gorilla latino-americani.
L'imperialismo
degli Stati Uniti, nostro comune nemico, dovrà
vedere distrutti i suoi alleati e dovrà lottare senza di essi contro
tutti i popoli latino-americani.
L'offensiva
strategica come metodo principale per la condotta della
guerriglia in Brasile
Nei
paesi che sono in guerra regolare con il nemico e dove
si svolgono le guerriglie, queste disimpegnano un ruolo di
complemento della guerra regolare in corso. Abbiamo due esempi
classici di questo tipo, nella seconda guerra mondiale, con i casi della Russia
e della Cina.
Questo
non è il caso del Brasile attuale dove la guerra di guerriglia non è
destinata a svolgere il ruolo di complemento di una guerra regolare che non
esiste nè è destinata a svolgere una
missione tattica ma al contrario a svolgere una funzione strategica.
Il
problema del Brasile è che le forze popolari e rivoluzionarie subirono
una disfatta con il golpe dell'aprile del 64 e batterono in ritirata con pesanti
perdite.
Per
liberarle dalla dittatura dell'imperialismo e dalle sue forze
armate di repressione le forze popolari e rivoluzionarie devono uscire dalla
difensiva e passare alla lotta di guerriglia,
affrontando il nemico. In questo caso
il metodo principale di condotta della
lotta armata è l'offensiva strategica.
Il
Brasile è un paese di superficie continentale e di conseguenza adatto
alla offensiva strategica della guerriglia che ha bisogno di spazio per
muoversi. La guerriglia brasiliana deve essere addestrata per operazioni mobili
dalle più elementari alle più complesse
poiché una guerra rivoluzionaria prolungata nel Brasile
sarà una guerra di movimento.
L'offensiva
strategica come metodo principale di condurre
la lotta armata lascia il massimo di iniziativa alla guerriglia, e una
libertà di movimento che non è permessa al nemico, esposto ai
rischi di un inseguimento interminabile in zone rurali tremendamente
ostili e sconosciute.
Oltre
a ciò la diversità dei territori e la verità delle occupazioni
della numerosa popolazione del paese fanno sì che la guerriglia
possa disporre di riserve strategiche come: riserve di potenziale
umano, ampiamente rinforzate da contingenti di operai e contadini, mezzi
provenienti dalle attività dei lavoratori rurali e
mezzi provenienti dal potenziale economico delle aree urbane.
Contando
su tali riserve strategiche e lottando per obiettivi politici patriottici
come l'espulsione dell'imperialismo e la presa del potere, e per la totale
liberazione del paese e la sua trasformazione
radicale, la guerriglia brasiliana possiede nell'offensiva
strategica un metodo invincibile di conduzione della guerra
rivoluzionaria.
Evitare
l'accerchiamento strategico del nemico
Date
le condizioni storiche brasiliane la sovrastruttura delle
classi dominanti e delle loro forze repressive si concentra nella estesa
fascia litoranea dell'atlantico la regione più popolata del Brasile, di maggior
penetrazione del capitalismo servita da moderne
ferrovie e autostrade.
Questa
è la regione dell'accerchiamento strategico. Questo
accerchiamento avviene per diversi fattori tra i quali sottolineiamo i
due seguenti:
1.
Il nemico mantiene le sue truppe in caserme disposte lungo la regione
litoranea dove si sviluppano i rapporti capitalistici
molto facilitati dalle comunicazioni, dai trasporti e dai vantaggi
della tecnica moderna.
2.
Il nemico domina con le sue forze militari i rilievi nordest
così come il più importante sistema orografico del paese proiettato
verso l'Atlantico che si erge all'interno della fascia litoranea
tra i maggiori centri urbani del Brasile.
La
guerriglia brasiliana deve evitare lo scontro con la schiacciante superiorità del nemico nella fascia atlantica, dove quasi
ha concentrato le sue forze. Se optasse per questa soluzione,
la guerriglia anche se disponesse dei mezzi per installarsi nel sistema
orografico esistente all'interno dell'area nemica, si troverebbe
per sua propria scelta in condizioni di accerchiamento strategico.
Al contrario lanciare la lotta di guerriglia nell'area esterna
all'accerchiamento vuol dire iniziare il camino della offensiva
strategica contro il nemico, obbligandolo a spostarsi dalla fascia
litoranea per inseguire la guerriglia. Tale situazione permetterà
l'accrescersi delle azioni delle forze rivoluzionarie urbane,
che potranno interrompere vie di rifornimento o di comunicazione
e rendere difficile il trasporto di truppe e intensificare l'appoggio
logistico alla guerriglia.
In
questo modo le conseguenze per le forze armate convenzionali
saranno disastrose, non solo perché dovranno combattere
fuori dal loro habitat naturale ma anche perché si troveranno costrette ad
affrontare gli attacchi delle forze urbane rivoluzionarie
nelle retrovie.
Le
fasi fondamentali della lotta di guerriglia
La
lotta di guerriglia non si sviluppa mai in una fase sola cioè
dall'inizio alla fine ottenendo una vittoria o una sconfitta.
Pensare che possa accadere questo, significa pensare alla guerriglia come una lotta improvvisata e arbitraria e non come una lotta
di classe che si sviluppa secondo le leggi della guerra.
Benché
sia un prolungamento della politica, la guerra ha
le sue leggi specifiche. Quando siamo in guerra, dobbiamo sapere
che la legge fondamentale è la
preservazione delle nostre forze e l'annientamento delle forze del nemico.
Nessuna
di queste due cose si può ottenere in un colpo solo,
ed è obbligatoriamente necessario passare per un certo numero
di fasi per raggiungere gli obiettivi previsti.
È
per questo che lo sviluppo della lotta guerrigliera avviene attraverso fasi
distinte e ben caratterizzate, interdipendenti e
relazionate fra loro.
Non
si tratta di fasi determinate arbitrariamente ma definite
da leggi inerenti all'attività cosciente degli uomini e delle classi in
lotta. Queste fasi hanno aspetti comuni. L'aspetto comune
fondamentale di ognuna di esse consiste nella loro subordinazione totale
alla legge fondamentale della guerra; preservare le
nostre forze annientare quelle del nemico.
Ogni
fase però ha i suoi obiettivi e le sue particolarità e deve trovare in
sè gli elementi e i requisiti indispensabili per il passaggio ad una fase
posteriore. Nella lotta guerrigliera in Brasile si distinguono tre fasi
fondamentali.
La
prima è della pianificazione e della preparazione della guerriglia.
La
seconda è dell'inizio
e della sopravvivenza della guerriglia.
La
terza è la fase della crescita della guerriglia e della sua trasformazione
in guerra di manovra.
La
durata di tutte o di una di queste fasi non importa, come
insegna la storia, perché i popoli che lottano per la libertà non si
preoccupano mai della durata della loro lotta.
Pianificazione
e preparazione della guerriglia
Uno
dei requisiti fondamentali della prima fase della guerriglia è l'esistenza di un piccolo gruppo di combattenti che sorge
in determinate condizioni storico-sociali. Questo requisito costituisce
una regola generale. La sua unica eccezione è nel caso di
una guerra regolare quando la guerriglia svolge una funzione tattica e la sua
nascita può venire in diversi modi.
Il
nucleo iniziale dei combattenti deve essere immune dal
convenzionalismo dei partiti politici della sinistra tradizionale e dai loro
dirigenti opportunisti, e essere in condizione di affrontare
e condurre la lotta ideologica contro il gruppo di destra
che si oppone alla via armata.
La
lotta ideologica deve essere portata a conoscenza del popolo
con grande audacia, fiducia e ampiezza, avendo come scopo
di assicurare l'appoggio politico rivoluzionario delle masse. Deve
essere esposto alle masse con molta chiarezza l'obiettivo politico della
guerriglia, ovvero l'espulsione dell'imperialismo degli
Stati Uniti e la distruzione totale della dittatura e delle sue forze militari affinché si possa affermare il potere del popolo.
Non
si deve perciò intraprendere la guerriglia senza un piano strategico e
tattico globale, basato sulla realtà oggettiva. Un tale piano è necessario
affinchè la guerriglia non diventi una iniziativa isolata, slegata dai grandi
obiettivi patriottici del nostro popolo, e
priva dell'imprescindibile visione del processo di annientamento
delle forze del nemico. Oltre a un piano la guerriglia ha bisogno di una
preparazione. Una buona preparazione comincia con la selezione attenta degli
uomini che devono provenire soprattutto dal settore operaio e contadino.
La
preparazione della guerriglia esige inoltre l'addestramento del combattente
soprattutto per il tiro e la marcia, per l'uso
di alcune armi e munizioni, per
la ricognizione del terreno, nozioni di
sopravvivenza e di orientamento e l'organizzazione
iniziale dell'appoggio logistico, ivi compreso la raccolta di mezzi di ogni
genere.
Ciò
che caratterizza la pianificazione e la preparazione della guerriglia è il
segreto, la vigilanza e la sicurezza più assoluta, la proibizione rigorosa dell'uso di carte e taccuini con nomi e indirizzi
scritti, piani e appuntamenti, che potrebbero cadere nelle mani
del nemico.
Senza
queste precauzioni la prima fase della guerriglia non
ha possibilità di procedere.
Avvio
e sopravvivenza della guerriglia
Malgrado
il nemico in Brasile sia già preparato e reprima
violentemente i tentativi di guerriglia, la prima fase della lotta guerrigliera
prosegue ancora. Quanto alla seconda fase, quella dell'avvio e della sopravvivenza della guerriglia è destinata
a convertire una situazione politica in una situazione militare. In
questa seconda fase gli obiettivi politici convenzionali proposti dalla
destra ovvero elezioni, Frente Ampla, lotta pacifica ecc.,
cadono nel discredito generale. Sorgono metodi di lotta rivoluzionari
e di appoggio alla guerriglia, con lo scopo di annientare le
forze del nemico.
Questo
cambiamento è molto violento e ha un impatto in tutti i settori della
lotta.
I
gorilla si troveranno ad affrontare una situazione militare che cercheranno di risolvere con i metodi convenzionali del
militarismo. Questi metodi affronteranno i metodi non convenzionali
della guerriglia. La vittoria sarà di chi avrà fatto l'uso migliore
della legge fondamentale della guerra o di chi goda delle
migliori condizioni in mezzo
al popolo per farlo. La vittoria sarà
della guerriglia.
L'inizio
della guerriglia deve costituire obbligatoriamente una sorpresa per il nemico,
per la concomitanza di due fattori. Uno
di essi è che nella seconda fase della lotta di guerriglia in Brasile,
la forma principale delle azioni di combattimento consiste
in azioni di sorpresa e in imboscate. L'altro che il metodo principale
di condotta della lotta di guerriglia in questa fase risiede nella
offensiva, il cui ruolo decisivo si dimostra nell'annientamento
delle forze del nemico.
In
materia di forme di azione e di combattimento e di condotta della lotta armata la sconfitta della guerriglia al momento
del suo inizio è causata dai seguenti errori:
a.
non utilizzare la sorpresa contro il
nemico
b.
lasciarci sorprendere dal nemico o cadere nel suo accerchiamento
tattico
c.
ingaggiare combattimenti decisivi in punti in cui il nemico
possa godere di una qualche superiorità
d.
cominciare la lotta in condizioni di accerchiamento strategico del nemico
e non avere un piano strategico e tattico globale, non conoscere il terreno e
violare grossolanamente le leggi di guerra.
I
tentativi falliti di guerriglie in Brasile, ivi compreso il tentativo
del Caparao, sono incorsi in uno o più di questi errori.
Fattori
da cui dipende la sopravvivenza
Quando
la guerriglia è iniziata con successo il problema della
sua sopravvivenza diventa prioritario, e ha un'importanza fondamentale e
decisiva.
La
sopravvivenza della guerriglia dipende perciò da:
1.
i suoi obiettivi politici
2.
il metodo di conduzione della lotta armata
3.
la stretta relazione fra la guerriglia e il popolo.
Gli
obiettivi politici
A
proposito di questo i principi sono i seguenti:
a.
cercare di risvegliare il popolo e soprattutto i contadini con
la continua presenza di combattenti guerriglieri e la ripercussione
della loro azione politica e rivoluzionaria;
b.
far conoscere al popolo l'obiettivo politico della guerriglia
(l'espulsione dell'imperialismo degli Stati Uniti e la distruzione totale della dittatura e delle sue forze gorilla). La guerriglia deve
poter contare per questo su di un apparato ed organizzazioni rivoluzionarie
clandestine oltre a punti di appoggio in tutto il paese.
Metodi
di conduzione della lotta armata
I
principi relativi sono i seguenti:
a.
il principio fondamentale della guerriglia è partire da una
situazione in cui noi siamo inferiori e il nemico è superiore, e
arrivare ad una situazione in cui noi siamo superiori e il nostro nemico
è inferiore. In questo caso non decidono solo le armi, il fattore
decisivo è l'uomo che maneggia le armi e le cattura al nemico.
Se le armi fossero decisive vincerebbero i gorilla;
b.
subordinare tutte le azioni di combattimento alla legge fondamentale
della guerra, non lasciandosi annientare e annientando
il nemico ad ogni occasione, per rinforzarci a sue spese e mantenere le
forze della guerriglia;
c.
l'offensiva è il mezzo migliore per annientare il nemico ma
non dobbiamo mai dimenticare il principio di combinare l'offensiva con la
ritirata;
d.
ogni operazione strategica deve essere ben pianificata per non avere
sorprese durante il cammino;
e.
l'obiettivo della nostra strategia non è la soluzione dei problemi
economici nel corso della guerra di guerriglia, bensì l'annientamento
del nemico. È per questo che mai dovremo avere basi
fisse nè difendere territori;
f.
dobbiamo lasciare al nemico il compito di difendere le sue basi fisse e i
territori minacciati da incursioni, occuparli o di recuperarli. Questo tiene il
nemico sulla difensiva mentre la guerriglia
gode libertà di azione e di iniziativa nella misura in cui non si lascia
annientare e conserva le sue forze;
g.
gli scontri, le azioni di sorpresa, le imboscate o le piccole
manovre tattiche hanno come obiettivo principale la cattura
di armi e munizioni;
h.
oltre all'estrema mobilità, rapidità e decisione delle azioni di
combattimento, la regola di condotta della guerriglia è lo spostamento
permanente, favorito dall'estensione continentale del
paese e della diversità
di condizioni del terreno;
i.
la guerriglia deve esercitare una severa vigilanza ed esigere una rigorosa
attenzione alle norme di sicurezza.
Relazioni
tra guerriglia e popolo
I
principi di sopravvivenza in questo campo sono i seguenti:
a.
la guerriglia deve avere una condotta onesta e leale, non commettere
ingiustizie e dire la verità. Stimare, rispettare, aiutare
il popolo e mai violare i suoi interessi.
b.
la guerriglia deve vivere e nutrirsi in mezzo ai contadini
identificandosi con essi e rispettando i loro costumi e religione.
Spiegar loro la natura di classe del nemico, il ruolo della guerriglia e
il suo obiettivo politico. Organizzare fra loro il lavoro di informazione e l'appoggio logistico alla guerriglia;
c.
la guerriglia deve astenersi dall'applicare qualsiasi metodo di banditismo, di effettuare qualsiasi atto tipico dei banditi o
di unirsi a loro.
Quando
la seconda fase della guerriglia è condotta in maniera
tale che gli errori vengono corretti nel processo di lotta, la
stagnazione e la passività sono abolite ed è assicurata la sopravvivenza
della guerriglia, sono rispettate le condizioni per il passaggio alla
terza fase.
La
crescita della guerriglia e la sua trasformazione in guerra di manovra
La
terza fase della guerriglia è l'ultima della guerra rivoluzionaria. È
la fase della crescita della guerriglia e della sua trasformazione
in guerra di manovra, la fase decisiva di annientamento del nemico.
Lo
svolgersi di questa fase importante senza una serie di condizioni, tra le
quali:
1)
la crescita politica della guerriglia;
2)
la crescita della sua potenza di fuoco;
3)
il sorgere della retroguardia;
4)
la creazione dell'esercito rivoluzionario;
5) il mutamento della forma principale delle azioni di combattimento.
La
crescita politica della guerriglia
Nella
terza fase l'obiettivo politico della guerriglia è conosciuto
dal popolo e termina la fase in cui era conosciuto solo
da una cerchia limitata di persone. L'obiettivo politico della
guerriglia si trasforma in questa fase nello stesso obiettivo delle
grandi masse popolari. Da questo deriva la crescita della autorità
politica della direzione della guerriglia. Il suo lavoro ideologico
diventa più efficiente. Le parole d'ordine della guerriglia hanno
influenza nelle città. La direzione generale della lotta si trasferisce
alla guerriglia.
La
crescita della potenza di fuoco della guerriglia
Con
il successo del tipo di azioni militari della seconda
fase, la guerriglia passa ad avere nuovi tipi di armi. Migliora la qualità
dell'armamento. Può disporre di un maggior numero di animali
da soma, giungere alla motorizzazione e a operazioni con l'aviazione.
Migliora il servizio di comunicazioni, informazioni e di soccorso medico. Si consolida la radio ribelle clandestina, la cui installazione
può far parte della fase precedente della lotta. Aumenta l'esperienza di
guerriglia, il suo eroismo, la sua perseveranza
e la sua capacità combattiva si rafforza. La combinazione di tutti
questi fattori determinano l'aumento della potenza di fuoco
della guerriglia. Quando aumenta la sua potenza di fuoco la guerriglia
deve applicare i due principi seguenti, avendo in vista
l'annientamento del nemico:
1)
Passare da una situazione in cui non vi è una grande capacità di fuoco a una
situazione in cui la linea di fuoco si estende.
2)
Aumentare lo spirito combattivo della guerriglia e far vacillare lo
spirito combattivo del nemico.
Il
sorgere della retroguardia
La
caratteristica della guerriglia nelle due fasi precedenti
è operare senza retroguardia contando solo sui punti di appoggio. La
crescita politica della guerriglia le fornisce punti di appoggio
collettivi e porta alla creazione di una retroguardia.
Alla
fase finale la guerriglia brasiliana disporrà di una retroguardia
interna e di una retroguardia esterna, quest'ultima rappresentata dalle
forze dei paesi socialisti, le forze dei paesi del terzo mondo e le forze progressiste del mondo capitalista.
La
retroguardia interna della guerriglia brasiliana sarà costituita
da tutto il campo di appoggio logistico e di lotta complementare
alla guerriglia.
La
guerriglia passerà così da una situazione senza retroguardia a una situazione
in cui avrà una retroguardia. Questo porterà l'appoggio logistico a un livello
mai raggiunto in qualunque fase
precedente e grazie all'appoggio del popolo il rifornimento
della guerriglia si trasformerà in un sistema regolare di sostentamento.
Disponendo
della retroguardia la guerriglia avrà a disposizione riserve strategiche e potrà
allora manovrare su larga scala.
La
creazione dell'esercito rivoluzionario
Per
raggiungere l'obiettivo fondamentale della guerriglia è necessario creare l'esercito di origine guerrigliera, esercito rivoluzionario
capace di annientare le forze armate convenzionali
e di condurre le masse alla presa del potere, distruggendo l'apparato burocratico militare dell'attuale stato brasiliano e sostituendolo
con il popolo armato.
La
creazione di un esercito di questo tipo è un principio
generale della rivelazione, principio sul quale Lenin insisteva
nell'affermare: «L'esercito rivoluzionario corrisponde ad una necessità,
perchè i grandi problemi storici possono essere risolti solo con la forza e l'organizzazione della forza, è, nella lotta moderna,
l'organizzazione militare» (articolo pubblicato in «Proletariato»,
1925, sotto il titolo «Esercito rivoluzionario e governo rivoluzionario»).
Nello stesso articolo Lenin aggiunge: «Il governo rivoluzionario è
necessario per assicurare la direzione politica
alle masse popolari».
Partendo
da zero la guerriglia rende possibile l'organizzazione delle forze del popolo, inizialmente sotto la forma di un piccolo
nucleo di combattenti che si getta nella lotta dentro un piano strategico
tattico globale, e in seguito sotto la forma di un esercito
combattente, che non ha nulla a vedere con il convenzionalismo militare.
Uno
dei compiti indispensabili della strategia di guerriglia
in Brasile, è la creazione di questo esercito genuinamente popolare
che partendo dal nulla attraverso la guerra rivoluzionaria
si trasforma in una organizzazione militare capace di praticare
la guerra di manovra, vincere il nemico e di conseguenza conquistare il
potere per il popolo.
La
crescita della guerriglia in prestigio politico, potenza
di fuoco e appoggio di massa produce dei mutamenti nel corso
della lotta modificando l'organizzazione militare, i metodi di conduzione della
guerra, di azione di combattimento e l'impiego delle
forze della guerriglia. La guerriglia fa un balzo avanti e passa
dal tipo di organizzazione di gruppi guerriglieri al tipo di organizzazione
di un esercito rivoluzionario. Ma un
esercito rivoluzionario non
convenzionale sorto dalla guerriglia, che si basa sulla
alleanza armata di operai e contadini, ai quali si uniranno studenti,
intellettuali e altre forze della rivoluzione brasiliana.
Distaccamenti,
colonne e altre forme rivoluzionarie di organizzazione
militare costituiranno l'esercito del popolo che
libererà il paese.
Mutamento
della forma principale di azioni di combattimento
Nella
terza fase della guerriglia la forma principale delle azioni di
combattimento sono le azioni di manovra e non più le azioni di sorpresa tipiche
della seconda fase. Questo significa un mutamento
di qualità nella lotta di guerriglia. Si tratta ora della
trasformazione della guerriglia in guerra di manovra. Diventa
possibile per la guerriglia concentrare o dislocare le forze per
annientare il nemico e realizzare operazioni di accerchiamento e di
annientamento.
Il
metodo principale di condurre la guerra di manovra continua
ad essere l'offensiva. Più che mai in questa fase la guerriglia
deve seguire due principi:
1)
Non solamente avanzare ma anche ammettere la ritirata.
2)
Non esporre le forze principali della guerriglia a un decisivo
attacco del nemico durante la conduzione della lotta o all'inizio della
guerra rivoluzionaria.
Le
sorti della guerra sono decise dalle azioni di manovra.
Il nemico, una volta inferiore di forze, è costretto a passare alla
guerra di posizione o ad arrendersi e disintegrarsi, con l'annientamento
totale.
Il
nucleo operaio-contadino e l'appoggio del popolo, segreto della
vittoria
Quando
si è verificato il colpo di stato del 64 non
si è avuta resistenza. L'imperialismo nord-americano e
i gorilla nazionali
ne hanno approfittato e stanno massacrando il nostro popolo.
Se tenteremo di resistere, essi tenteranno di annientarci affinchè
continui lo sfruttamento del Brasile. Ma è necessario resistere.
La resistenza del popolo brasiliano è la guerriglia.
La guerriglia è per difendere la causa dei poveri, degli umiliati e degli
offesi, degli uomini e delle donne a piedi nudi. È per raggiungere
la liberazione del Brasile, per espellere l'imperialismo nord-americano,
per annientare la dittatura e le sue forze armate, rovesciare il suo potere,
instaurare il potere del popolo.
La
nostra guerriglia non ha basi fisse. La sua base è il popolo,
è l'uomo brasiliano. Il suo principale punto di appoggio è
il nucleo operaio contadino, l'alleanza armata degli operai e dei contadini
brasiliani, che costituiscono la maggioranza della nazione.
La
guerriglia brasiliana non occuperà territori nè adotterà la tattica della
autodifesa dei contadini, per non dover difendere
posizioni e basi fisse e allontanarsi dalla linea dell'offensiva
strategica cadendo nella difensiva. La difensiva è la morte.
I
debiti dei contadini saranno cancellati. Le carte e le ricevute dei loro debiti saranno bruciate. I contadini che occupano
le terre, gli affittuari, i mezzadri, i salariati agricoli che bruciano
le piantagioni di canna, i lavoratori rurali che fanno scioperi
nelle campagne, lottano per le loro rivendicazioni e sono perseguitati
dalla polizia e dall'esercito, e che organizzano spontaneamente
sindacati, leghe contadine e associazioni, possono entrare
nella guerriglia e all'interno di essa, proseguire la lotta per la
rivoluzione agraria, per l'annientamento del nemico e la presa del potere.
La
guerriglia brasiliana colpirà i latifondisti nord-americani proprietari di terre in Brasile e i latifondisti brasiliani controrivoluzionari
insieme con i loro sicari e quelli che abusano delle mogli dei contadini.
Quello
che la guerriglia deve fare è sconvolgere la campagna innalzandovi la bandiera della lotta armata.
La
guerriglia brasiliana farà incursioni nei villaggi ma solo in difesa degli
interessi del popolo e alla ricerca del suo appoggio
politico e logistico. A questo scopo formerà distaccamenti
armati segreti fra la popolazione locale e organizzerà il popolo in forme
rivoluzionarie.
La
guerriglia brasiliana sarà dotata di uno spirito politico avanzato e
progressista, seguendo la guida dei principi del marxismo-leninismo
con i quali conquisterà l'appoggio del popolo.
L'appoggio della popolazione deve esistere per escludere la possibilità
che filtrino informazioni sulla guerriglia nel campo nemico.
Compito di eliminare i delatori sarà affidato al popolo.
La
causa del nemico è ingiusta. Egli lo sa poichè è cosciente
di essere uno sfruttatore. Trovandosi in difficoltà nelle campagne
a causa della guerriglia il nemico si farà sempre più crudele.
Questa crudeltà ci darà l'appoggio di milioni di persone.
La guerriglia sarà l'opposto della crudeltà, darà un trattamento
umano ai prigionieri, li rispetterà e
soccorrerà i feriti.
In
seno al nemico vi sono molti militari che individualmente
appoggiano il popolo. Questi militari al momento opportuno, dovranno disertare
con le loro armi ed equipaggiamenti ed
entrare nella guerriglia.
Il
fattore decisivo della vittoria della guerriglia sta nel l'appoggio
del popolo, nella fiducia cieca ed assoluta nelle masse. La guerriglia
deve realizzare la mobilitazione politica del popolo attraverso una
ardente agitazione in seno ad esso. È sulle
spalle di milioni di donne e di uomini del
popolo, soprattutto i giovani, che
devono essere collocati compiti di responsabilità: raccogliere
fondi, armi, munizioni, medicinali, risorse di ogni tipo,
rifornimento di combattenti e di volontari per la guerriglia.
Per vincere è necessaria l'unità. Il popolo deve unirsi alla base, nelle sue organizzazioni e attraverso ciò giungere all'unità delle forze popolari e rivoluzionarie, e mai permettere la formazione di fronti borghesi del tipo «Fronte Ampla». Segreto della vittoria è il popolo.
Havana,
ottobre 1967
Azione di Liberazione nazionale