IN
FRANCIA SI CONCLUDE VITTORIOSAMENTE DOPO UN ANNO LA LOTTA DELLE LAVORATRICI
DELL'ARCADE
Arcade
pretende una clausola che impone la segretezza dell'accordo stesso.
Evidentemente Arcade teme che la diffusione dei risultati ottenuti possa essere
di sprone agli altri lavoratori a seguirne l'esempio.
Come
a suo tempo era già stato detto, ricordiamo che "l'impresa di pulizie
Arcade conta in Francia circa 3500 dipendenti e si occupa (con circa 800
salariati) delle pulizie della maggior parte degli hotel del gruppo Accor in
questo paese. Il gruppo conta nel mondo circa 3700 hotel con marchi diversi. Le
dipendenti vengono assunte con dei contratti a tempo parziale (5 ore al giorno,
compreso il cambio degli abiti e la preparazione dei carrelli) e devono
rispettare la cadenza di 3,2-4 camere all'ora, a seconda del livello dell'hotel.
Le camere vengono contate secondo questa cadenza e, a fine mese, se hanno
rispettato il ritmo ricevono la loro paga; se hanno lavorato delle ore in più
queste non vengono pagate e se il numero di camere è inferiore a quello
previsto, le ore fatte vengono contate come assenze."(vedi U.N. del 22 dic.
02 articolo di G. Soriano).
La
manodopera viene reclutata fra donne provenienti dal terzo mondo, che sanno
appena leggere e scrivere, a volte senza documenti, e quindi particolarmente
vulnerabili di fronte agli sfruttatori che le assumono, non facendosi scrupolo
di spremerle come limoni. Ma, di fronte a questa situazione insopportabile,
alcuni dipendenti reagiscono ed il 7 marzo dello scorso anno 37 persone, che
lavorano su alcuni hotel dell'area parigina, iniziano a scioperare con il
sostegno della SUD (sindacato di base francese).
La
lotta non si allarga. Solo 26 lavoratrici riescono a continuare lo sciopero per
tutta la durata.
Questo
si spiega dai ricatti e le pressioni della direzione, dai bassi salari e la
difficile situazione economica. Sicuramente la mancata estensione dello sciopero
è causato dalla paura e dal clima di ricatto che regna nel settore, ma anche
dal cordone sanitario organizzato dalla CGT delle pulizie, che ha attivamente
"scoraggiato" l'estensione della lotta.
Ma
se il nucleo delle lavoratrici che hanno intrapreso la lotta ha potuto
resistere, tra alti e bassi, così a lungo fino a conclusione sostanzialmente
positivamente della vertenza è grazie alla solidarietà che l'ha sostenuto
concretamente per tutto il percorso.
Verso
la metà di maggio si è costituita una piccola intersindacale
SUD-CNT-Collettivi di opposizione CGT in appoggio e verso la fine di maggio
prende l'iniziativa di sostegno alla lotta il "Collettivo di Solidarietà",
composto da compagni delle più diverse appartenenze, sindacalizzati o
meno,anche critici nei confronti del sindacalismo. L'unico comune denominatore
la volontà di lotta e di solidarietà legato al piacere d'incontrasi, di
conoscersi, di aiutarsi, di comprendere, di imparare.
Tutto
questo ha permesso che quando le forme di lotta intraprese dalle lavoratrici,
come il blocco degli hotel, hanno dovute essere abbandonate per l'azione
repressiva da parte del gruppo Accor con la denuncia dei salariati che la
facevano e qui che la funzione del Comitato di sostegno diventa indispensabile
per fare quelle azioni che sono impossibili ai dipendenti.
Importante
è stata la solidarietà economica. Per molti mesi è stato soprattutto il
sindacato SUD che ha garantito l'integrazione salariale al personale in
sciopero, ma poi il "Collettivo di Solidarietà" ha continuato in
questo sostegno, con collette fatte al momento delle azioni agli hotel, ai
pedaggi autostradali, feste di solidarietà, con collette in altri posti di
lavoro.
Un'altra
azione importante condotta dal Comitato è stata quella di controinformazione
anche nei media e un'operazione di attacco all'immagine del gruppo Accor anche
con azioni bisettimanali condotte nei vari hotel, con un allargamento anche a
livello internazionale. Anche in hotel del gruppo in Italia è stata condotta
questa azione di controinformazione e di disturbo, come a Firenze ed a Milano.
Il
coordinamento intersindacale ha organizzato delle manifestazioni a sostegno,
come quella del 3 luglio con arrivo alla sede di Arcade, quella del 22 luglio
con arrivo al tribunale dei Probiviri e con la partecipazione ad altre
iniziative.
All'inizio
di dicembre si percepisce che la situazione sta cambiando. Sicuramente questo è
la conseguenza di un'intensificazione di azioni contro gli hotel, l'intervento a
"manifestazioni professionali" come il salone della Ristorazione e
all'incontro tra il Direttore Finanziario di Accor e i piccoli azionisti al
Salon Actionaria.
Si
stanno concretizzando anche le iniziative di solidarietà a livello
internazionale ed i contatti con i media iniziano a dare i loro frutti.
Il
4 dicembre viene firmato un "protocollo" di accordo sulle modalità di
ricorso al sub-appalto tra la Direzione di Accor e le organizzazioni sindacali
del gruppo, chiara conseguenza della lotta ancora in corso e l'iniziative
politiche-sociali messe in campo. Dopo un incontro tra il "Collettivo di
Solidarietà", su esplicita richiesta delle lavoratrici in lotta, e la
Direzione Accor, in cui si ribadisce la tenuta della lotta e l'allargamento del
suo sostegno anche con iniziative di disturbo a livello internazionale, si
ottiene che Accor esercita una pressione sull'appalto Arcade.
Arcade
riapre la trattativa, ma già il 15 gennaio di quest'anno concede una riduzione
significativa dei carichi di lavoro, che era uno degli obiettivi principali
della lotta. Dopo altre iniziative, pressioni e mobilitazioni varie si arriva ai
primi di Marzo alla conclusione con la firma dell'accordo "segreto" di
cui evidenziamo i punti principali.
*I
carichi di lavoro - punto centrale del conflitto- riguardanti i tempi di pulizia
delle camere, differenziati a secondo dei tipi di categoria degli hotel vengono
migliorati, i corridoi esclusi dai carichi di lavoro, con la comparazione delle
condizioni di lavoro del sub-appalto a quelli dei diritti dei dipendenti del
"gruppo" e soprattutto il pagamento di "tutte" le ore
effettivamente lavorate.
Si
introduce l'impegno alla formazione professionale, di dotare i lavoratori di
abiti di lavoro, di mettere a disposizione locali per pasti, dotati di forni a
micro onde e frigoriferi.
*Tutti
i contratti di lavoro sono portati a 130 ore mensili.
*La
riassunzione delle 8 lavoratrici licenziate per motivi connessi allo sciopero.
Le pendenze giudiziarie e le richieste di penale sono state annullate. Tutte le
sanzioni sono state cancellate.
*E'
stato accordato un premio annuo, accordato anche ai non partecipanti allo
sciopero, per tutti i siti interessati dallo sciopero.
*Un'indennità
di compensazione per i giorni di sciopero è stata versata alla totalità delle
scioperanti, equivalente a circa il 35% degli stipendi su dodici mesi. Le
scioperanti hanno deciso di ripartirla in modo egualitario tra di loro.
Anche
se non si è ottenuto tutto quanto prefisso, come sulla questione cruciale dei
carichi di lavoro e quella sui tempi parziali imposti, sostanziali sono i passi
in avanti fatti ed il cedimento padronale su tutti i punti.
Un
risultato che dovrà essere difeso nel rapporto quotidiano da parte delle
lavoratrici.
La
considerazione principale che viene da fare sulla conclusione di tale vertenza
è che nel campo estremamente debole e disarticolato del lavoro precario,
sottoposto a pressioni e ricatti, possono determinarsi delle lotte con risultati
importanti, anche in presenza di un piccolo gruppo di lavoratori che si
ribellano, purché ci sia determinazioni in loro e soprattutto agisca un
supporto di solidarietà attivo e concreto che riduca il dislivello di netto
svantaggio, rispetto al padronato.
Ottenere
delle piccole o grandi vittorie su tale terreno friabile è il presupposto per
l'allargamento del conflitto.
Se
vogliamo risalire la china in cui le condizioni del precariato è costretto ad
operare, occorre che i compagni comincino a pensare ed organizzarsi in termini
di solidarietà attiva, come supporto necessario alle situazioni più deboli.
(Molte
informazioni qui riportate sono prese dal Bollettino n.45 del Comitato di
sostegno ai dipendenti e precari in lotta Arcade,McDo, FNAC, Disney, Virgin
ecc.).
Enrico
Moroni