CRAC
come crisi, CRAC come rottura, CRAC come.... ammazza che robba buona....
Lo
scioglimento di Precari nati e la nascita del CRAC, Centro di Ricerca per
l’Azione Comunista
Il
CRAC, Centro di Ricerca per l’Azione Comunista, è un gruppo che nasce dallo
scioglimento del collettivo territoriale Precari nati.
I
compagni del CRAC hanno individuato i seguenti limiti dalla precedente
esperienza:
Precari
Nati aveva al suo interno delle ambiguità, era un gruppo di lavoratori
precari che voleva assumere un punto di vista di classe complessivo, andava
e va, in questa direzione la nostra ferma posizione sulla centralità
operaia. Il collante del gruppo era principalmente una collocazione
soggettiva di classe, a volte anche a scapito di un consapevole ed esplicito
riferimento ad una collocazione politica, che avrebbe dovuto scaturire da un
dibattito e approfondimento teorico. Questo ha generato la confusione di
concepirci sia come gruppo politico sia come gruppo di intervento, non
riuscendo ad essere pienamente ne l’uno ne l’altro.
Per alcuni aspetti abbiamo esaltato e celebrato la classe, ricadendo in pieno in una dimensione ultra-economicista, che inibiva lo sforzo di ricerca per l’avanzamento della teoria rivoluzionaria. Si produceva l’assioma tra l’essere proletari e rivoluzionari. Non vedendo la classe come uno dei tanti prodotti della società capitalista, ne coglievamo solo il lato negatore-rivoluzionario, arrivando a considerare la classe come soggetto puro. Si arrivava a confondere l’autonomia proletaria con forme di sindacalismo duro. Si parlava di autonomia proletaria, ma in mancanza di un movimento di classe ci si sostituiva ad essa con il proprio attivismo.
A differenza di Precari Nati il CRAC riparte con la considerazione che esiste una effettiva separazione tra minoranza di classe rivoluzionaria e la classe stessa. Ricollocando il CRAC nella prima, vogliamo ridefinire e valorizzare il ruolo delle avanguardie comuniste. Rifiutiamo, tuttavia, lo schema che vede il rapporto fra avanguardia e classe come rapporto fra direttori e esecutori, a cui corrisponde la distinzione netta fra piano politico ed economico. Non ci interessa la aprioristica autocelebrazione di molti raggruppamenti politici che si definiscono la avanguardia di classe, mostrando così una attitudine a risolvere la lotta di classe su un piano formale e organizzativo. La classe al suo interno genera spontaneamente delle avanguardie, che si determinano numericamente rispetto alla forza sociale del proletariato e alla sua relativa capacità di autorganizzazione. L’essere forti non vuol dire militare in un gruppo di massa, ma esserci con strumenti adeguati quando la classe manifesta la sua forza. Non è dar vita ad un gruppo di massa, ma a un gruppo che sia strumento per la classe.
In
Precari Nati, Il radicamento territoriale, ha avuto un ripiegamento verso il
localismo, anche per la difficoltà di un confronto con il movimento
politico, che vediamo sempre più chiuso in posizioni e modalità di
intervento “autoreferenziali”. Il piano dell’intervento
“territoriale” non è da abbandonare ma non può considerarsi l’unico.
Le articolazioni del capitale sono internazionali, da questo scaturisce la
necessità di avere una attenzione alle tematiche Nazionali e
Internazionali, e la necessità di ampliare il più possibile lo
“spazio” in cui si agisce e in cui si colloca la lotta di classe.
L’analisi
sulla crisi del capitalismo è per il CRAC un nodo importante. Essa è stata
un tema di dibattito politico fra le diverse componenti rivoluzionarie del
movimento operaio, e porta in se la risoluzione teorica di molte questioni
rilevanti per il movimento di classe. In Precari Nati l’analisi sulla
crisi era stata formulata in maniera intuitiva, adesso si vuole approfondire
l’analisi in modo di renderla maggiormente “verificabile” e
trasmissibile.
Vi
è stata una scarsa dimensione collettiva nel gruppo, e una spiccata
dimensione individualista, che si traduceva tra chi pensava di avere idee
brillanti e chi invece -assisteva- passivamente. Un gruppo non è una scuola
dove si danno i voti, ma una palestra dove ci si allena per il gioco di
squadra. Non vi è gara, così come non vi è ricerca di maggiore cultura,
ma una stessa tensione teorico-pratica. Non necessariamente devono parlare
tutti, ma tutti devono avere qualcosa da dire. Sviluppando un’attitudine
collettiva, molti dei nostri limiti e paure ci potrebbero apparire come
ridicole questioni da gruppo parrocchiale.
Si
è così conclusa una fase. I militanti del CRAC continuano a essere inseriti in
strutture di collegamento e contro-informazione per i lavoratori, ma a
differenza di prima, con una propria dimensione indipendente da queste
esperienze.
Il
CRAC si pone come gruppo di ricerca e non come organizzazione complessiva, in
quanto tenterà, nel suo lavoro di analisi, di definire il programma comunista,
cioè il contenuto del comunismo che si sviluppa nella lotta di classe.
L’organizzazione comunista effettiva potrà avviarsi solo rispetto alle
esigenze della lotta di classe.
In
questo momento è un laboratorio dove si cerca di sviluppare la teoria e la
pratica rivoluzionaria, da riversare in tutti i campi di intervento, dove
operano i militanti del CRAC.
Pur
non essendo una organizzazione il CRAC partecipa al processo di convergenza dei
raggruppamenti rivoluzionari a livello internazionale. La capacità di azione e
di potere di classe, si manifesta non nelle forme che questa prenderà ma nella
forza che eserciterà. Il rapporto che esiste tra i rivoluzionari e la classe è
vincolato a questo.
Il
CRAC si può definire un gruppo di comunisti internazionalisti, che non hanno
niente a che spartire con le politiche socialdemocratiche e nazionaliste,
individua nel sindacalismo e nel parlamentarismo, forme controrivoluzionarie in
questa fase di crisi del capitalismo.
Considera il Capitalismo un rapporto sociale, e come tale va combattuto in tutti i suoi aspetti. Lo Stato è attributo del sistema di produzione del capitale e la sua distruzione è una condizione necessaria per la rivoluzione comunista, il cui contenuto è l’abolizione del proletariato verso la comunità umana.
Nello
specifico l’attività del CRAC è rivolta ai seguenti campi:
ricerca
e bilancio delle correnti rivoluzionarie del movimento proletario
analisi
della società attuale
sviluppo
e sostegno dell’autonomia proletaria
Il
CRAC ha un suo organo di espressione, la rivista che prende il nome del
collettivo: CRAC