8 punti sull’autonomia operaia

 

  1. Noi lavoratori lottiamo per l’emancipazione totale della nostra classe, intendendo questo la lotta contro il sistema capitalistico e tutte le miserie che esso genera: disoccupazione, fame, morti, incidenti, distruzione dell’ecosistema ecc.. Affermiamo che l’emancipazione totale dei lavoratori sarà opera dell’insieme della classe lavoratrice o non sarà, essendo tutti noi lavoratori a rompere le catene della schiavitù capitalista

  2. L’autonomia operaia è una pratica di classe che si manifesta storicamente in tutti i momenti in cui la classe lavoratrice è stata la vera protagonista. La Comune di Parigi, i consigli operai in Germania, nei soviet in Russia, nelle forme autonome di organizzazione nelle rivolte operaie in Ungheria e Polonia, nelle pratiche di lotte dei lavoratori radicali in USA, nelle Assemblee Autonome Operaie in Spagna e in Italia.... E’ per questo motivo che noi ci indichiamo come compito l’impulso per l’azione e organizzazione di classe, cosa che oggi passa attraverso la costituzione di comitati autonomi nelle aziende e sul territorio, e conseguentemente affermiamo che la direzione delle lotte dei lavoratori sta nelle assemblee nei luoghi di sfruttamento.

  3. L’autonomia operaia è anche una forma di lotta che fa protagonisti i lavoratori nella lotta per rivendicazioni. Siamo per la lotta continua (e non solo di convegno in convegno o di contratto in contratto, o di voto in voto) e per l’azione diretta come unica forma di partecipazione massiccia dei lavoratori (fermate, scioperi, sabotaggi, picchetti, occupazioni, autodifesa).

  4. Lottiamo per tutte le forme di autorganizzazione che aprono la strada alle forme di organizzazione autonoma di classe (assemblee, gruppi aziendali e territoriali) e pertanto siamo contro la divisione della classe lavoratrice in differenti sindacati, cinghie di trasmissione e differenti partiti e ideologie

  5. Riteniamo che lo sfruttamento capitalista è indivisibile e pertanto siamo contro la divisione della lotta di classe in parti facendo corrispondere la lotta di tipo economico ai sindacati e quella politica ai partiti o liste elettorali. La lotta dei lavoratori deve essere economica, politica e così è nella lotta.

  6. Siamo contro la cogestione e concertazione tra sindacati e azienda che si realizza alle spalle dei lavoratori e contro i loro interessi, affermiamo che solo con la mobilitazione e la lotta possiamo ottenere ciò che ci è necessario come classe e avanzare in forme di autorganizzazione maggiore.

  7. L’autonomia operaia prende il via dalle condizioni di sfruttamento del lavoratore salariato come figura centrale, ma si estende, e per il suo carattere di movimento reale finisce per comprendere nel suo seno l’intero movimento proletario. In questo sviluppo noi vediamo la forza che può  asseconderà la crisi capitalista in modo definitivo.

  8. L’autonomia operaia non ha dirigenti, ne tessere, ne vuole rappresentare una avanguardia “illuminata”, modello tanto utilizzato quanto nefasto, si basa unicamente sull’esperienza proletaria che prede forma nell’acuirsi dello sfruttamento capitalista.

 

Un gruppo di compagni di Bologna-1999