Lo sciopero all’UPS

“Part-time America wont’work!”

I fattorini precari del gigante dei corrieri espressi si sono mobilitati contro la flessibilità e per migliorare il proprio salario, riuscendo ad organizzarsi ed ottenere una larga partecipazione di consensi

Lunedì 4 agosto negli Usa i fattorini a tempo parziale dell’UPS (United Parcel Service) azienda leader delle spedizioni espresse via aerea con 339000 dipendenti, di cui 302000 negli USA, con un fatturato mondiale pari a circa 37000 miliardi di lire, con 2400 sedi, hanno iniziato lo sciopero per il rinnovo del contratto. L’azienda ha introdotto nel 1982 un sistema di salario a due livelli, uno per i dipendenti fissi e uno per i part-time. Dal 1982 i salari per i dipendenti a tempo fisso non sono mutati, e contemporaneamente i lavoratori part-time da 42% sono passati a 60%. I lavoratori hanno diritto alle assicurazioni sociali e a un trattamento pensionistico tuttavia i salari sono bassi, perché sono retribuiti a ore secondo la necessità dell’azienda. L’UPS obbliga migliaia di classificatori e caricatori a lavorare tutta la notte ad alti ritmi per preparare i pacchi da distribuire il giorno dopo. Il lavoro è pericoloso e pesante, i lavoratori devono scaricare fino a 200 pacchi in un ora. Nei programmi di verifica della capacità dell’UPS insegnano a saltare dal camion, come cambiare i soldi e a inserire le chiavi del camion per consegnare pacchi alla massima velocità. L’UPS ha applicato un piano tecnico per intensificare il lavoro, ridurre i costi di mano d’opera e schiacciare la concorrenza, “Se non operassimo con i lavoratori a tempo parziale con i salari che paghiamo, avremmo fallito” K.Sternard, portavoce dell’UPS. Questi lavoratori hanno avuto l’appoggio del sindacato dei trasporti a domicilio “Teamsters”,  uno dei più potenti sindacati organizzati nella AFL (American Federation of Labour), tale sindacato è stato in passato famoso per i suoi legami con la mafia. Il sindacato dei trasporti a domicilio ha indetto in tutti gli Stati Uniti assemblee di solidarietà con i dipendenti dell’UPS. Nel sindacato dei “Teamsters”la percentuale di voto favorevole allo sciopero a toccato il 95% degli iscritti.

I lavoratori chiedevano: La trasformazione di 115000 posti temporanei in posti fissi; consistenti aumenti salariali; il mantenimento della gestione del fondo pensioni da parte del sindacato. L’UPS offriva come contropartita: 1000 assunzioni a tempo pieno; limitati aumenti salariali; una diversa gestione del fondo pensioni ed un ulteriore estensione del part-time. Lo sciopero è durato 15 giorni, il primo tuttavia nella storia dell’azienda. E’ stato di carattere nazionale e ha mobilitato circa 185000 lavoratori. Secondo sondaggi è stato approvato dal 57% della popolazione. Vi sono stati numerosi picchetti alcuni dei quali hanno affrontato la polizia anche in modo violento.A Seattle di 5000 lavoratori dell’UPS solo 10 anno attraversato il picchetto, in Texas vi sono stati scontri tra crumiri e lavoratori, in molte città gli stessi dirigenti dell’UPS hanno lavorato alla distribuzione per danneggiare lo sciopero. Alcuni piloti d’aereo hanno solidarizzato con i lavoratori in sciopero, costringendo l’azienda a non usufruire di alcune linee aeree. Già di per se questo fatto rende anomalo questo sciopero, visto che è tristemente famoso l’isolamento dei lavoratori quando entrano in lotta negli States.

Lo sciopero ha provocato una perdita all’azienda, che controlla il 4/5 del mercato statunitense, di circa 650000 milioni di dollari bloccando il 7% dell’economia americana. La merce che doveva essere trasportata non è riuscita a partire visto che l’UPS h praticamente il monopolio del suo settore. Numerose star della canzone e dello sport si sono lamentate dei ritardi (sic). Durante i giorni di sciopero i sindacati dell’AFL hanno raccolto dei soldi per aiutare i lavoratori dell’UPS[1]. Anche se risulta “anomalo” il sindacato di polizia ha solidarizzato con gli scioperanti e ha aiutato i picchetti multando per eccesso di velocità, in alcuni casi, i camion dei crumiri.

La chiusura della vertenza è stata salutata dalla sinistra come una vittoria, tanto che il “veltroniano” Clinton durante lo sciopero ha usato l’arma  democratica  del compromesso e della mediazione: “Si tratta di un buon accordo che tutela i lavoratori e sul quale si può ricostituire un rapporto di fiducia tra i dipendenti e l’azienda” (Il Manifesto del 20 agosto), ben diverso era stato il comportamento del presidente americano quando per fermare gli scioperi dei 9300 piloti dell’American Airlines aveva utilizzato una legge che risale al 1926  la “Taft-Hartlhy”concernente le ferrovie. Questa legge può porre fine d’ufficio uno sciopero per “superiori interessi nazionali”. Il comportamento della Casa Bianca era avvalorato anche da un motivo propriamente economico: l’AFL appoggiando lo sciopero dava un segnale preciso al presidente e al Partito Democratico, bisogna ricordare che la centrale sindacale contribuisce generosamente alle casse del partito di Clinton. La sinistra italica ha festeggiato tuttavia dimostrandosi scettica nei confronti dell’abbandono della flessibilità come modello futuro da propinare ai lavoratori.

Le ombre di una vittoria, ottenuta dai lavoratori ma gestita dal sindacato e le potenzialità di uno sciopero fatto da precari riuniti nella lotta per il miglioramento delle loro condizioni a livello collettivo

L’accordo non è stato di per se una grandissima vittoria: aumenti salariali dai 3,10 ai 4,10 dollari all’ora, gli incrementi retributivi più alti tuttavia sono stati ottenuti dai lavoratori a tempo parziale; 10000 lavoratori part-time passeranno nei prossimi cinque anni a tempo pieno, l’azienda ha subordinato questo passaggio all’andamento economico societario, minacciando inoltre il taglio di 15000 posti se non riuscirà a recuperare il 5% di giro d’affari persi a seguito dello sciopero; la durata del contratto è stata estesa fino a cinque anni, precedentemente il contratto durava tre anni.

Un altro aspetto che getta ombre su questo sciopero è la trattativa rispetto ai fondi pensione. L’UPS alla fine della lotta ha rinunciato alla creazione di una previdenza aziendale lasciando mantenere i fondi pensionistici al sindacato.

Questa contrattazione rispetto ai fondi pensionistici risulta essere il vero motivo del perché una centrale sindacale come l’AFL, confederazione moderata se non addirittura reazionaria[2], si è gettata a capofitto in un tipo di lotta come quella portata avanti dai lavoratori dell’UPS. Bisogna ricordare che i fondi pensione sono un formidabile investitore sul mercato azionario e dei buoni, che in passato sono stati utilizzati dalla mafia o per finanziare il Democratico e quello Repubblicano.

La capacità di tenuta e di aumento di consenso dei lavoratori rispetto al sindacato è un dato che passa in secondo luogo, se si analizzano i ben più importanti  flussi miliardari che gestiscono i sindacati attualmente. La stessa cosa può essere detta per i sindacati inglesi (che abbandonano o boicottano la lotta dei dokers), tedeschi (che pur di controllare in maniera autonoma i fondi pensione sono disposti ad accettare qualsiasi legge sul lavoro), italiani (che abbandonano ogni difesa anche minima delle garanzie sociali pur di gestire una parte di potere  economico-politico in Italia, fino a contrastare la riduzione d’orario di lavoro).

Pur avendo molte ombre questo sciopero è tuttavia da salutare positivamente visto che per la prima volta sciopera una categoria praticamente part-time, definibile post-fordista, tuttavia rimettendo in gioco meccanismi di lotta che ricordano più che l’autoinpreditorialità, tanto sbandierata dai fautori di questo modello, lo sciopero di linea fordista. Abbiamo assistito alla capacità attuale del proletariato di organizzarsi e di fermare il ciclo produttivo, recando danni al mercato , intralciando il modello americano (assumere a part-time per pagare poco e bloccare i salari). Al tempo stesso si è vista ancora una volta la cronica gestione da “raket” dei sindacati[3]e del loro giocare con le contraddizioni della lotta di classe (delega, legalismo...). Questi lavoratori pur essendo “gestiti” dal sindacato sono riusciti all’interno della lotta a trovare una dimensione collettiva che si è tramutata in solidarietà e maggiore consapevolezza della loro sciopero. Per chi opera nel precariato, ma non solo, questo sciopero può essere preso ad esempio di come pur divisa per contratti, lingue, colori, la classe può ritrovare un minimo comun denominatore nella lotta contro i padroni se si riunifica nella difesa dei suoi interessi materiali collettivi.

Precari Nati 

Riportiamo alcune lettere di lavoratori dell’UPS comparse sulla rivista “News & Letters”( 59 E.Van Buren St., Room 707, Chicago, IL 60605, USA) rivista “storica” dell’estrema sinistra statunitense.

Siamo lavoratori a tempo pieno e precari, 185.000 sparsi in tutta la nazione, in sciopero contro l’UPS dal 4 agosto. Io lavoro quasi 40 ore alla settimana e cosi dovrei prendere una paga regolare ma non la prendo.

Noi lavoratori part-time facciamo la metà di quello che fanno i lavoratori regolari. Uno dei problemi sono le ore che ci danno come turni. Vogliamo lavorare a tempo pieno e crediamo che l’UPS potrebbe farlo se si fermasse nel dare contratti di lavoro al di fuori degli accordi sindacali e ci pagasse per il lavoro(fult-time work) regolarmente che già stiamo facendo. I lavoratori pert-time devono lavorare due anni, per avere un anno di contributi sulla sanità, sulle pensioni e sul walfare in genere. Dovremmo lavorare così come part-time 50 anni prima di poter andare in pensione, ma ciò che ci spinge a scioperare non è solo per i salari. stiamo anche combattendo contro chi dovrebbe regolare i fondi delle nostre pensioni, la sanità e per il walfare. Per ora il sindacato dei “teamsters” lo stà controllando, ma adesso l’UPS lo rivuole in dietro, se ciò accadrà i lavoratori pagheranno per questi benefici nel modo in cui il management lo fa ora. Questi grandi rimorchi che portano pacchi e che i camionisti dell’UPS dovrebbero condurre sono dati a personale precario dai manager dell’UPS. Questo sciopero è dei lavoratori precari e dei dipendenti, siamo un solo sindacato che assiste tutti i lavoratori. Sono orgoglioso di tutte le persone che hanno mostrato di sostenerci durante la lotta. le persone non ci capirebbero se non ascoltassero le nostre opinioni.

Un lavoratore di Memphis-Tennesee

La direzione dell’UPS del UPS vuole un contratto di 7 anni e darci 30 centesimi all’ora per ogni anno, andrebbe tutto bene tranne la nostra paga. Dicono che alzeranno gli stipendi di 2 dollari all’ora, che ci affideranno la distribuzione di pacchi aerei al posto di quelli part-time in straordinario. I lavoratori precari resteranno pagati ancora la metà senzaltro intensificheranno i ritmi

Un pilota dipendente dell’UPS di New York City

Ho lavorato come precario per 6 anni e 10 come fisso. L’UPS sta ancora pagando i precari 8 dollari all’ora come nell’82 “Non si sfangava all’ora e non si affronta adesso”. L’UPS ha fatto fuori tutti i lavoratori regolari impiegati al grande centro di smistamento (Willow Springs superhub). Dicevano che i lavoratori partime avrebbero lavorato 3 ore e invece ti fanno “sfacchinare” 8-9-10 ore. Ecco il perché l’UPS dice che la maggior parte dei lavoratori precari viene pagata più di $16.000 l’anno. L’UPS dice che non ci sono lavoratori regolari disponibili, ma perchè i lavoratori part-time così tanto?. E’ perchè così possono dargli una paga e contributi da part-time. A proposito dei pacchi pesanti 70 libre dopo un giorno di sciopero l’UPS ha dichiarato che avremmo potuto chiamare e domandare aiuto.Si può chiamare sono un autista di macchine che trasportano questi pacchi e non è possibile chiamare 50 volte al giorno. Conosco solo un caso in cui un (Package driver) è stato aiutato. Durante un viaggio in cui di solito vengono commissionati 20 pacchi al giorno che pesano dalle 100-180 libre si sono infortunati 3 autisti. Un terzo del personale si infortuna ogni anno.

Un pilota dell’UPS di Chicago

L’UPS a New York ha licenziato 20 autisti, ma non perchè non ci fosse lavoro per loro. Il lavoro c’era ma “sono stati fatti fuori” perchè hanno partecipato allo sciopero.

Un lavoratore del’UPS di New York

Il recente sciopero dell’UPS mi ha fatto pensare a tutta la retorica sulla casa e sulla famiglia ma “guarda questo”: mi dicono che questi lavoratori part-time si fanno $11 all’ora ma guarda come molti lavori devono essere fatti e guarda ciò che fa la famiglia questo è uno dei problemi principali di cosa sta accorgendosi al ragazzi. Siamo fuori a fare 2-3 lavori e i ragazzi vengono su da soli.

Blak working mother-South USA

Sono un lavoratore part-time dell’UPS che ha scioperato e a cui il contratto dell’UPS va bene. L’accordo sancisce un impegno da parte della compagnia che prevede almeno ventimila opportunità di lavoro ful-time per i precari e include la creazione di diecimila nuovi fult-time dagli esistenti lavori par-time. L’accordo sui subappalti proibisce all’UPS di utilizzare coloro che sono subcontrators (i lavoratori assunti attraverso modalità di subappalto) per fare il lavoro fuori, eccetto durante i periodi di punta e solo se il sindacato locale è d’accordo. Abbiamo conquistato il più grande incremento di salario: 3,10 dollari in più all’ora per i lavoratori a tempo pieno e 4,10 in più per i lavoratori par-time  dopo 5 anni di contratto. Lascia intatto il doppio sistema salariale ma è meglio di come era prima. Per quanto riguarda la sicurezza e la salute viene garantita il limite di carico che non deve essere superato a 150 libre. Il limite di carico è 75 libbre ora, ma spesso devi scaricare pacchi che pesano più di 150 libbre. Il minimo di ore necessario per ricevere un anno di contributi è stato ridotto da 1500 ore lavorative 750 per anno [...]. Se una grossa compagnia come l’UPS continua a comportarsi come si è fino ad ora comportata non otteniamo nulla. Dovremmo lavorare andare a casa ed essere felici, tutto qui. Non ci sarebbero contrattazioni come questa [...]. Ho sentito alcuni clienti che si sono lamentati dello sciopero ma nessun lavoratore che abbia detto qualcosa di negativo su di esso. Ci sono state alcune sospensioni qui a Memphis, ma ora tutti sono ritornati al loro posto. Nessuno che conosca è stato insoddisfatto rispetto a ciò che è successo perchè sapevano che era per migliorare la loro stessa condizione e quella dei loro amici.

Un lavoratore precario dell’UPS di Memphis

 

[1]Il presidente dell’AFL John Sweeney: << La lotta dei teamster è la nostra lotta, il loro sciopero sarà il nostro sciopro>> Il Manifesto 17 agosto 1997

[2]La AFL forni varie volte squadre di crumiri contro gli scioperi degli operia non qualificati e specialmente nelle lotte organizzate dall’IWW, al tempo stesso questo centrale collusa molte volte con la mafia utilizzava una prassi terroristica istituzionalizzata per eliminare le dissidenze interne o esterne dal sindacato. Sulla pratica “mafiosa” dell’AFL e sul suo ruolo nella lotta di classe negli USA si possono consultare: Tillman Rexroth, L’altro movimento operaio negli USA,  Collegamenti per l’organizzazione diretta di classe quaderno 1, 1977, Carrara. Paul Romano, L’operaio americano, in Danilo Montaldi, Bisogna Sognare, Colibri,  1994, Milano. Sul consiliarismo, intervista a Paul Mattik Jr, Collegamenti Wobbly,  n 31 autunno 92, Milano

[3]”I sindacati sono istituzioni nella società capitalista la cui funzione è quella di regolare il mercato del lavoro. Per essere in grado di svolgere tale ruolo devono saper bilanciare da una parte gli interessi dei lavoratori (tentando di mantenere il supporto e l’appoggio) e dall’altra parte controbilanciare gli interessi dei capitalisti (cercando la fiducia dell’apparato dirigente). Ma nel capitalismo moderno la tendenza storica spinge verso la completa integrazione. Adempiendo il suo compito originario in queste condizioni, i sindacati sono sempre più letteralmente trasformati in un meccanismo che disciplina i lavoratori. Gli appelli al rifiuto della sindacalizzazione come quelli a favore e gli intenti ottimistici di una loro riformabilità non hanno alcun senso. E’ più importante comprendere qual è il ruolo specifico dello sviluppo concreto svolto dai sindacati nella lotta di classe. E’ importante rendersi conto che lo stesso gruppo di lavoratori che in un dato momento può seguire i sindacati,  si opporrà a loro nella pratica quando gli interessi di questi lavoratori li spingeranno ad andare contro il presente ordine sociale. In generale possiamo affermare che particolarmente nei paesi altamente sviluppati lo sviluppo post-bellico della lotta di classe ha enormemente ridotto i margini di mediazione tra le classi e ha creato una situazione in cui i lavoratori si trovano permanentemente contrapposti ai sindacati. Lo sviluppo dell’attuale scontro di classe ha reso obsoleto ogni sorta di progetto sindacalista.” dal documento di presentazione di Echanges et Mouvement, BP 241, 75866 Parigi Cedex 18, Francia.