Dalla Grecia con furore
nazionalismo e antimperialismo
nell'esperienza della 17 Novembre
Il 29 Luglio 2002 l’esplosione di un detonatore ha ferito gravemente un uomo che stava per mettere un ordigno artigianale nel porto di Pireus. L’uomo è stato portato in uno ospedale di Atene dove è stato tenuto sotto custodia. Alcuni giorni dopo la polizia ha dichiarato che la perizia balistica della rivoltella trovata vicino all’uomo ferito, collegava il quarantenne Savas Xiros con la “Organizzazione Rivoluzionaria 17 Novembre” (17N), un’organizzazione armata greca che ha agito ininterrottamente per ben 27 anni (dal 1975).
L’arresto di Savas Xiros (anche se la polizia per tutto il tempo che si trovava nell’ospedale isolato dai suoi famigliari e senza la possibilità di vedere un avvocato, dichiarava di custodirlo per proteggerlo da altri dell’organizzazione!) è stato il primo di 18 arresti di presunti membri del “17 N”. Subito dopo il suo arresto la polizia ha scoperto 2 basi dell’ organizzazione e ha sequestrato gran parte dell’armamento di “17N” che comprendeva pistole, armi automatiche di vari tipi, un gran numero di razzi anticarro rubati da una caserma dell’ esercito greco e due lanciarazzi rubati dal museo militare di Atene e resi di nuovo operativi. Inoltre sono stati sequestrati volantini, la bandiera dell’organizzazione, macchine da scrivere usate per la redazione dei volantini, il computer e la stampante che gli ultimi anni usava la “17N” per lo stesso scopo e arnesi da scassinatore.
Parallelamente sulla base della confessione di Xiros sono state arrestate anche altre persone accusate di fare parte del “17N”(tra qui anche due dei suoi fratelli).Tra tutti gli arrestati due sono le persone di maggior importanza; il primo è Alexandros Jotopulos, il più anziano degli arrestati, accusato di essere uno dei fondatori di “17N” e la “mente” del gruppo (l’infamante impianto accusatorio sostiene cha grazie alle sue capacità intellettuali e la sua superiore cultura ha convinto gli altri di compiere i “delitti” a loro attribuiti). Jotopulos, nato il 1944 a Parigi, è figlio di Dimitris Jotopulos, dirigente dell’“Archivio del Marxismo”, un gruppo dell’opposizione di sinistra greco, e per un breve periodo “numero due” della Quarta Internazionale. Dimitris Jotopulos ha combattuto in Spagna nelle file del POUM, è stato arrestato dagli stalinisti e salvato grazie alla mobilitazione del governo del Fronte Popolare francese. D. Jotopulos dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale è tornato in Grecia, senza però poter continuare la sua attività politica. Morì nel 1965 fedele all’ideale del socialismo rivoluzionario. Alexandros Jotopulos ha studiato a Parigi ed è stato fortemente influenzato dal Maggio francese. Dopo la presa del potere dai militari in Grecia (1967) partecipò in gruppi di studenti che si opponevano alla dittatura. Partecipò in un gruppo di studenti che voleva intraprendere azioni armate contro il regime dei colonnelli in Grecia. Per la sua attività è stato fermato dalla polizia francese e condannato in contumacia in Grecia per attività sovversiva. Dal 1974 (anno di ripristino dell’ordinamento democratico) le sue tracce si perdono e ricompare nel 2002 sotto il nome Micalis Iconomu (pseudonimo che aveva scelto durante la sua attività contro la dittatura greca; il vero Micalis Iconomu era un’altra importante figura nella storia del movimento operaio greco).
L’altro arrestato che merita di essere menzionato è Yannis Serifis. Serifis è noto per la sua attività come sindacalista di base nell’azienda dei trasporti comunali di Atene e per il fatto che la polizia ha cercato di incriminarlo per banda armata.
La 17N è stata la più importante organizzazione armata della Grecia. Nasce dopo la caduta della dittatura dei colonnelli da un gruppo di militanti di sinistra che hanno considerato il ripristino della democrazia parlamentare come un semplice cambio di guardia voluto dagli USA, teso ad arginare una possibile rivolta popolare contro un regime completamente screditato a causa della vicenda di Cipro (Nel 1974 dopo un fallito colpo di stato guidato da Atene il governo turco a occupato il 48% dell’isola di Cipro). Il nome deriva dalla rivolta degli studenti e operai avvenuta nel il 17 novembre del 1973 ad Atene annientata dalla violenza militare (vi furono alcune decine di morti tra i manifestanti).
L’antiamericanismo e l’antiimperialismo costituiranno due elementi importanti dell’ideologia di 17N molte delle sue azioni avranno come obiettivo i interessi americani ed occidentali in generale per motivi che riguardano vicende interne della Grecia (presenza statunitense in Grecia, sostegno USA all’occupazione di Cipro da parte del governo turco) o internazionali (crisi medio-orientale, guerra contro l’Irak, bombardamenti contro la Serbia). Nel 1975 fu giustiziato il capo della CIA ad Atene, negli anni 80 furono uccisi e feriti ufficiali dell’esercito statunitense, inoltre ci sono stati azioni contro gli uffici del UE ad Atene e contro banche. L’ultima azione è stata l’uccisione di un ufficiale britannico come rappresaglia per i bombardamenti contro la Serbia.
Nei volantini la 17N si è sempre dichiarata solidale con la lotta dei popoli contro l’imperialismo occidentale e ha denunciato l’atteggiamento servile dei governi greci. Verso la fine degli anni 80 la 17N oscillo verso posizioni nazionaliste che si sono tradotte in pratica con una serie di attentati contro i diplomatici turchi. Il volantino di rivendicazione di uno degli attentati sarà firmato: “Organizzazione 17N, commando Teofilos Georgiadis”. T.Georgiadis era un agente dei servizi segreti di Cipro che a fatto l’ufficiale di collegamento con i kurdi del PKK e poi è diventato presidente della Associazione di amicizia tra Kurdistan e Cipro. Molto probabilmente era stato ucciso da sicari del governo turco.
Nella metà degli anni 90 dopo la crisi di Imia, che a portato il governo greco vicino ad una guerra contro il governo turco, la 17N accuserà il governo socialdemocratico di non aver difeso gli interessi del paese perché sottomesso agli USA.
Questa è un'altra posizione della 17N su cui bisogna soffermarsi. La 17N ha sempre considerato la Grecia dal capitalismo arretrato. Questa arretratezza era dovuta alla mancanza di investimenti pubblici o privati al settore produttivo. Gli imprenditori privati , secondo la 17N, non hanno cercato di rendere le loro aziende più produttive e competitive nel mercato nazionale e internazionale investendo in macchinari e modernizzando la produzione, ma hanno cercato di accaparrarsi una fetta del mercato interno tramite l’innalzamento di barriere protezioniste, chiedendo incentivi dallo stato e tramite i rapporti di clientela con il potere politico. Si arrivava a credere che lo sviluppo capitalista avrebbe portato ad uno sviluppo di una classe operaia forte sul piano nazionale.
Dall’altra parte lo Stato tramite gli ordini a determinate industrie e favoreggiando la creazione di monopoli a contribuito alla formazione di una “lunpenborghesia”, servile alle potenze imperialiste incapace di reggere la competizione del capitale estero.
Inoltre la scelta di adesione nella UE a provocato disastrosi effetti sul tessuto produttivo. La teoria dell’arretratezza che dagli anni 30 a dominato il pensiero della sinistra greca (sia di quella stalinista che gran parte di quella trotskista) è servita nel passato per giustificare la politica frontista del Partito “Comunista” Greco e oggi dovrebbe dimostrare: a) l’insufficienza della borghesia greca, b) la dipendenza della borghesia greca dalle borghesie imperialiste e c) dare la prospettiva di una economia pianificata (nel modo corretto) con elmenti autogestionari di tipo Jugoslavo o sessantottesco. In ultima sintesi si può definire la 17N una organizzazione terzomondista.
Un elemento che differenzia la 17N rispetto ad altre organizzazioni marxiste-leniniste è la mancanza di un piano strategico. La 17N non ha posto la questione della conquista del potere o di una rivoluzione popolare guidata da essa. E’ sempre intervenuta nell’attualità cercando di stimolare con la sua attività la creazione di nuovi gruppi che avrebbero praticato la lotta armata. Molte volte a agito come un “vendicatore” scegliendo come obiettivi persone coinvolte in scandali economici e/o politici, punendoli nel nome del popolo. Non ha mai cercato di stabilire rapporti con il movimento autonomo greco (anarchici e sinistra extraparlamentare) considerando la sua attività spontaneistà e amatoriale.
L’altra organizzazione attiva fino al 95 è l’ELA (Esercito Popolare Rivoluzionario). L’ELA ha esordito nel 1974 bruciando vetture di militari USA. Le sue azioni hanno sempre avuto carattere dimostrativo (unica eccezione la sua ultima azione nella quale è stato ucciso un vice direttore della questura di Atene), limitandosi a provocare danni o feriti. L’ELA è considerato la matrice di altre organizzazioni minori come il 1 Maggio e la Lotta Antistatale, le azioni delle quali sono state rivendicate da ELA. Anche se l’impostazione teorica di ELA era antimperialista le sue azioni erano principalmente dirette contro l’apparato repressivo ed economico dello Stato greco. Il modello organizzativo proposto da ELA era federalista e libertario, cercando di venire in contatto con il movimento autonomo tramite il suo bollettino che veniva spedito ad individualità e gruppi di questa area. Non c’è mai stato un dibattito diretto tra la 17N e ELA, avvenne tuttavia un dialogo indiretto su due casi. Il primo nel 1977 quando un commando di ELA ha cercato di incendiare la fabbrica della AEG al Pireo. L’azione falli. Nel 1980 quando un gruppo autonomo ha incendiato due centri commerciali nel centro di Atene ELA si è espressa a favore di questa azione. In entrambi i casi la 17N si è dichiarata contraria ad azioni che danneggiavano i mezzi di produzione, perché avrebbero incrementato la disoccupazione. La 17N sosteneva che i mezzi di produzione andavano conservati e utilizzati dai lavoratori nel socialismo.
Attualmente sono operanti in Grecia i Nuclei Rivoluzionari, vicine come posizioni al movimento autonomo. Le loro azioni sono soprattutto dinamitarde.
Occasionalmente sono apparse organizzazioni minori, che spariscono dopo poche azioni. La matrice delle rivendicazioni è anarchica.
L’arresto dei presunti militanti della 17N ha sollevato due problemi: 1)desolidarizzazione tra i prigionieri, 2) l’isolamento dal movimento di classe.
Rispetto al primo problema vi sono state numerose dichiarazioni e contro-dichiarazioni davanti ai magistrati, creando confusione e diffidenza tra di loro. Il secondo aspetto riguarda la solidarietà che è venuta a mancare sia dal movimento autonomo che dal movimento di classe. Il movimento a solidarizzato con i detenuti che non hanno collaborato. Ianis Serifis ha avuto il sostegno di molti sindacalisti del centro-sinistra. La 17N fu assente rispetto alle lotte di classe in Grecia, e questo ha come risultato l’isolamento di questi compagni. La stessa simpatia per le azioni della 17N non è stata sufficiente per trasformarsi in una solidarietà attiva.
Amici di Kostatinos Kavafis
inverno2003
da Senza Freni n.0